31 gennaio 2014

Toyota per Le Mans



L'auto dietro Alex Wurz è la nuova Toyota TS040 per il campionato Endurance, quella cioè che correrà a Le Mans. Questa è la foto più completa disponibile, altrimenti solo teaser. Ma è più interessante quello che che c'è sotto: ovviamente una struttura ibrida, con un V8 a benzina che lavora insieme con un gruppo elettrico sulle ruote posteriori e un motore elettrico singolo su quelle anteriori. La prima volta di una Toyota da corsa 4x4, quindi, che però nella scelta dell'architettura del motore si mostra più tradizionalista di Audi (V6 turbodiesel) e Porsche (V4). L'alternatore/motore sull'asse anteriore è costruito dalla Aisin, il motore incorporato nella trasmissione posteriore è invece della DENSO. Come in tutte le altre ibride, la corrente viene generata nei rallentamenti, ma qui il mezzo di accumulo è diverso dalle "solite" batterie al litio: viene infatti trasferita mediante un inverter (che la trasforma da alternata in continua) a un supercondensatore della Nisshinbo, che risulta particolarmente efficace nel rilasciare forti intensità in frazioni di secondo. Non ci sono ancora notizie sulla potenza e sulla trasmissione; stay tuned.




Buon anno!



Oggi cade il capodanno cinese. Beh, e allora? Allora un link con l'auto c'è, perché quello che inizia è l'anno del cavallo. I cavalli corrono, si sa, l'economia cinese pure. E il fatto che l'avverbio immediatamente si pronunci in mandarino ma shang, che vuol dire "sulla groppa di un cavallo" lascia presupporre che quest'anno tutto in Cina correrà di più. Poiché nel Celeste Impero sono particolarmente sensibili alla simbologia, l'automobile è stata scelta per una foto augurale da un importante sito cinse che si occupa di auto sportive e di preparazioni. Ma non un'auto qualunque, bensì quella che del cavallo (meglio del pony) ha fatto il suo leit motiv, la sua fortuna commerciale: la Mustang. Beccatevi quindi la foto di Yan Jiaqie Zi Qi, sullo sfondo di una bella Mustang coupé. Buon Cavallo a tutti. E speriamo che l'Italia almeno il trotto...

Troppo poca la sua "Fluence"



Fine della corsa. Parlo di Renault Fluence, la Mégane elettrica a tre volumi, quella che era stata sviluppata insieme al progetto Better Place, già finito di suo con i libri in tribunale. La facevano in Turchia, a Bursa, dal 2011. Ma senza l'atout della ricarica rapida (le batterie potevano essere sostituite in apposite stazioni, mai nate) e con un bagaglio di sole 2.500 unità collocate sul mercato (rispetto alle previste 100.000 entro il 2016) le prospettive industriali erano nulle. Così la linea di produzione è stata chiusa e il programma elettrico di Renault si concentra su Zoe e Twizy, che andranno avanti nello sviluppo e nella commercializzazione. Ricordo che Renault-Nissan è il costruttore di largo mercato che ha investito di più nella mobilità privata alternativa, sviluppando una intera gamma di prodotti elettrici allargata anche ai veicoli commerciali.

Elettrostallo



"i", oltre che i prodotti Apple, sta anche le elettriche di BMW. Ma le prime due della serie, la cittadina i3 e la supersportiva (così dicono, almeno) i8, rischiano di restare anche le uniche. Secondo il responsabile della produzione Harald Krüger, infatti, nonostante il marchio abbia già depositato i nomi da i1 a i9 per le future automobili della gamma, prima di debuttare con un nuovo prodotto occorrerà vedere come evolve la domanda. Dopo un investimento di quasi 2 miliardi di euro, la casa dell'elica bianco azzurra deve fare bene i suoi conti. Per la i3 ci sono finora circa 11.000 ordini, un dato (sembra) superiore alle aspettative ma comunque basso in assoluto. I tempi di costruzione sono poi piuttosto lunghi (6 mesi per la consegna delle prime auto), non tanto per la struttura in fibra di carbonio sviluppata con la SGL Carbon (che ha implementato anche il primo processo industriale in linea per questo materiale), ma perché l'impianto di Lipsia funziona a ritmo ridotto viste le premesse di mercato. Considerato poi che BMW non ha intenzione di costruire la i3 anche in Cina, l'area geografica di maggior interesse per l'elettrico viste le intenzioni del governo, è assai probabile che rimarremo a lungo tra il 3 e l'8.

Silent run





Avete presente come si presenta in genere l'ambiente delle gare di accelerazione dei dragster? Auto esagerate nel look, fumo, candeggina sull'asfalto per ammorbidire le gomme, fiamme dallo scarico dei motori sovralimentati con il protossido d'azoto. Beh stavolta niente di tutto ciò. Sì, perché le vetture che si sfidano sono due Tesla Model S, quindi il mood è il silenzio. Dà quasi fastidio la voce dello speaker, che sovrasta nettamente ogni altro sound. Al via, giusto un piccolo squeak degli pneumatici e poi giù a manetta fino al traguardo dei 400 metri. Ok niente di sconvolgente, siamo nell'ordine dei 12 secondi con una velocità di punta di meno di 180 orari, bazzecole rispetto ai mostri del settore, ma le due Tesla danno l'idea che ci si possa divertire anche così. O no?

29 gennaio 2014

Lexus attacca nel segmento delle Suv medie





Dopo il successo dela Range Rover Evoque un po' tutti i costruttori di Suv upper level si sono "buttati sull'osso". E' ora la volta di Lexus, con la sua NX, che abbiamo visto sotto forma di concept nel 2013 prima al salone di Francoforte e poi a quello di Tokyo. Il look è leggermente cambiato soprattutto nel frontale e le due prese d'aria verticali frontali sono scomparse, ma la vettura è comunque assai simile al protoitpo delle foto e pronta per il lancio sul mercato, che avverrà prima negli Usa con il probabile nome di NX200t. "N" sta per la serie di crossover di minori dimensioni rispetto alle "R", "t" si riferisce invece allla vera novità della vettura: il nuovo motore turbo di due litri, il primo sovralimentato di Lexus. Il quattro cilindri è un concentrato dela tecnologia sulla combustione del marchio: è dotato infatti di camere ad alta turbolenza, iniezione diretta ad alta pressione, doppia variazione continua di fase delle valvole e di una innovativa testata che incorpora i collettori di scarico e aumenta il rendimento del turbo a doppia uscita twin scroll, che azzera il turbo lag. Nessun dato tecnico è stato rilasciato per quanto attiene il motore, ma si sa che deriva dal 2.5 litri delle IS; in ogni caso per stare sul mercato Usa un turbo di due litri non deve avere meno di 200 CV.

Suspense par Renault



La prossima settimana si apre in India il salone di Nuova Delhi e Renault presenterà su quel palcoscenico una concept destinata ai nuovi mercati. Considerata l'esperienza low cost di Dacia e i siti produttivi in Turchia, la Casa della losanga potrebbe inaugurare una nuova fase della sua politica di marketing con una world car a basso costo caratterizzata però da un livello tecnologico superiore a quello raggiungibile dai produttori locali. Peraltro, dal 2005 esiste una Renault-Nissan Indiana; non è esclusa quindi una joint venture con partner dell'area. Comunque il comunicato ufficiale cita: "Questa prima mondiale esprime le ambizioni della Marca Renault a rispondere in modo concreto alle esigenze dei nuovi mercati", quindi c'è un margine di possibilità diverse. Il video teaser non consente di capire più di tanto, ma dai particolari si direbbe una vettura molto moderna con uno stile techno, forse addirittura roadster. La griglia gialla sembra quella di una 911! Appuntamento il 5 febbraio per vedere l'auto intera.

Dopo GTI e GTD ecco GTE



Vi ricordate qualche anno fa, quando i  nostri amici teutoni (leggi VW) si producevano in dichiarazioni e interviste nelle quali sostenevano che il concetto ibrido non avrebbe avuto chances alla Volkswagen? Beh, come interpretiamo allora la notizia della creazione del nuovo badge sportivo GTE per le ibride del gruppo? Il mercato comanda, anche sulla logica degli ingegneri, e questa ne è la prova. Fatto salvo il precedente di Opel, che chiamava così le sportive degli anni '70, le nuove GTE saranno Golf  basate sul sistema ibrido della Audi A3 e-tron, con un 4 cilindri di 1.4 litri da 150 CV e un motore elettrico da 108 CV. Per la nota storia delle diverse curve di potenza dei due propulsori la potenza complessiva è di solo 200 cavalli, sufficienti comunque per divertirsi mantenendo lo status di guidare una vettura eco friendly. La trazione della GTE è anteriore, il cambio a sei rapporti DSG, le prestazioni oneste per una sportiva appesantita dalla parte elettrica: da 0 a 100 in 7.6 secondi e una velocità massima di 217 km/h. Ma il punto di forza sta nei consumi: secondo il ciclo  standard europeo (clamorosamente ottimista, peraltro, bisogna dirlo) la golf ibrido-sportiva dovrebbe fare quasi 65 km con un litro, ma ovviamente tutto dipende dalla logica di sfruttamento delle batterie da 8.8 kWh installate sull'auto. Prezzi e disponibilità ancora da determinare, ma dato che si tratta di una pura scelta commerciale, potrebbe mancare poco.

Volvo si espande verso il basso



Dopo l'acquisizione di Volvo, Geely intende ampliare la sua penetrazione sul mercato europeo impiegando il marchio svedese per garantire la propria produzione. Così è stato messo a punto un progetto per produrre una linea di utilitarie, che avrebbero come concorrenti i principali brand del Vecchio Continente. Le vetture sono in effetti delle Geely ma impiegano un nuova piattaforma che sarà disponibile nell'arco di 4 anni. Il traino di Volvo, nota per la grande attenzione alla sicurezza, è fondamentale per creare il gradimento dei prodotti cinesi, che storicamente hanno avuto problemi proprio su questo versante. D'altra parte la piattaforma sarà impiegata anche dalla Casa svedese, che potrebbe così aumentare la produzione globale con prodotti di maggior diffusione. Anche sui modeli sub-compact, comunque, dovrebbe essere trasferito il know how del marchio in termini di sistemi avanzati e attivi di sicurezza; a questo riguardo l'amministratore deòlegato Hakan Samuelsson ha già mosso i primi passi dell'iniziativa con la firma di una accordo di collaborazione con la tedesca Brose Group, azienda leader nella settore della componentistica e mecatronica.

Tosta ma abbordabile



Conoscete la Zenos? Beh è una di quelle auto estreme made in UK nate per far provare sensazioni forti, superiori a quelle che può offrire una M3, tanto per fare un esempio. Solo che per comprare una Zenos si sborsano circa 30.000 € e per una BMW M non ne bastano 70.000; vedete voi. La Zenos è stata fondata dall'ex patron della Caterham, poi acquistata dalla Lotus: sarà per questo che la sede di Zenos è a Hetel, quartier generale del marchio del loto? Comunque, il modello attualmente in produzione si chiama E10, una roadster con motore Ford aspirato di 2 litri da 203 CV e 210 Nm, sufficienti per raggiungere i 220 orari e coprire lo 0-100 in 4.6 secondi. I prossimi modelli, la E11 e la E12, arriveranno nel 2018 (a crisi finita secondo le previsioni british) e porteranno un attacco alle reginette del settore, Ariel Atom, Caterhan Seven, KTM X-Bow. Ci mettiamo anche l'Alfa 4C? Ci sta, ci sta. Comunque le nuove vetturette, rispettivamente roadster e coupé, dovrebbero rivedere il look ma mantenere la struttura meccanica (ovviamente a trazione posteriore) così come il peso da vettura di formula, 650 kg. Fanno 3.2 kg/cavallo, mica male. Il telaio delle vetture sarà basato su una scocca con tubo centrale in carbonio e sottotelai in alluminio, con sospensioni corsaiole. Niente servosterzo, niente servofreno; prezzo stabile. Bisognerà solo vedere se l'omologazione riuscirà a evitare l'uso del casco.

28 gennaio 2014

Sotto le nuove Alfa c'è Giorgio



Una strategia quinquennale per l'Alfa Romeo che prevede l'impiego di una nuova piattaforma modulare a trazione posteriore, questo il prossimo annuncio di Fiat-Chrysler. La nuova piattaforma è attualmente in fase di sviluppo nel nostro Paese e costituirà la base della futura linea di vetture Alfa Romeo, nonché di alcuni modelli Chrysler e Dodge. La piattaforma ha il nome di progetto Giorgio e viene sviluppata da un team al cui vertice c'è l'ing. Philippe Krief; strutturata come già detto per la trazione posteriore, prevede però anche la possibilità di adottare la trazione integrale. Il primo modello che sfutterà il nuovo pianale dovrebbe essere la Giulia, seguita da una berlina più grande ed eventualmente da una vettura di segmento E. Per Chrysler, Giorgio sarà invece probabilmente utilizzato prima per la prossima generazione della Challenger e in seguito per le nuove generazioni di Chrysler 300 e Dodge Charger.

Fatto fuori?




Ce l'avete presente Google Cars? No, non Google Autonomous Cars, il progetto per le auto che guidano da sole, ma quello che aveva l'ambizione di rivoluzionare il sistema di vendita delle auto (nel mondo?!). La mega-azienda in costante ricerca di nuovo business dispone già di Google Advisor, un sito web progettato per consentire agli utenti di trovare rapidamente il prodotto desiderato tra fornitori diversi e di confrontarli fianco a fianco. Google Advisor è stato studiato per i prodotti finanziari come mutui, carte di credito e conti di risparmio. Niente auto dunque, almeno fino alla messa in cantiere di Google Cars, l'integrazione della vendita di automobili nel sito. Il beta test era in atto nella San Francisco Bay Area (California, Usa), ma ben presto le azioni combinate delle associazioni delle concessionarie e delle stesse Case hanno prodotto un risultato: Google Cars ha chiuso. Come dire, nell'elettronica fai quello che vuoi, ma sei ci vieni a pestare i piedi... Se andate sul sito troverete una frase diplomatica che rimanda a futuri sviluppi. Ma di fatto per ora Google si concentrerà per quanto riguarda l'automotive solo sulle auto self driving.

We want more








Le auto mese al banco non fanno mai molta scena, a meno che si verifichino fiammate dallo scarico o strappi delle cinghie di ritenuta. Così anche questa Hennessey HPE700, elaborazione media su scocca Stingray, non sconvolge il branco. Tra l'altro, i 700 CV promessi sono poi soltanto 608, certo una caterva di più dei 460 di base, ma pur sempre al di sotto delle aspettative. Hennessey è veramente un creativo delle elaborazioni: lavora un po' con tutto, compressori, protossido di azoto (vedi lo sparo della HPE600); qui invece ci sono due turbo, ma è solo il primo step, perché con il pacchetto HPE1000 i cavalli salgono alla cifra tonda. O almeno così dichiarano. Ma le cose da notare sono due: innanzitutto che questa Corvette va a benzina a 93 ottani, meno della nostra a 95, senza devastare le testate, poi il sound non è quello che ci saremmo aspettati. Sembra un po' silenziato, poco selvaggio, niente a che vedere il tono baritonale e possente di un V8 da 7 litri di una vecchia Corvette, anche se l'aspetto da 911 inganna. Se poi volete sentirlo anche al salire dei giri date un occhio al secondo video.

27 gennaio 2014

Così piccolo, così potente























Ce l'avete presente la ZEOD RC, la quasi tre ruote Nissan che correrà quest'anno a Le Mans ospite del Garage 56, quello delle meraviglie tecnologiche? Beh, dato che non può muoversi sempre con il solo motore elettrico, occorreva anche un motore a combustione di pari livello, che sostituisse l'1.6 impiegato per le prove. Così la casa jap ha tirato fuori... dalla valigia un innovativo tre cilindri turbo di 1.5 litri che eroga la bellezza di 400 CV a 7500 giri. Perché ho usato il termine valigia? Semplice, perché il motore pesa solo 40 kg e misura 50x40x20 centimetri, quindi ci sta davvero in una valigia; un po' pesante, è vero, ma ci sta. E non sono solo cavalli, perchè il piccolo eroga

pure la bellezza di 380 Nm. Nissan dichiara che questa è la punta di diamante della sua tendenza al downsizing; aspettiamo quindi di vedere le ricadute sulla produzione di un motore che ha un rapporto peso/potenza addirittura migliore dei nuovi V6 turbo della F1.

Tesla in Usa, Te Si La per i cinesi





Data la settimana scorsa il debutto di Tesla in Cina. Il marchio elettrico Usa ha molte aspirazioni sul mercato cinese e ritiene che un terzo delle sue future vendite globali potrebbero venire da questa risorsa. Per questo il marchio ha pianificato entro il 2014 la realizzazione di un numero da 10 a 12 negozi nel Paese, incluso il flagship store di Pechino. La forte inclinazione a diffondere (per ragioni di inquinamento) la trazione elettrica manifestata dal governo, infatti, potrebbe aiutare Tesla a realizzare i suoi obiettivi nel mercato luxury e far salire del 30-35% le vendite del marchio, che nel 2013 ha totalizzato 24.000 acquisti nel mondo. Sembra finita, inoltre, la disputa legale sul nome che la società vuole utilizzare in Cina. Per assonanza con il nome originario, infatti, era stato scelto il nome "TE-Si-La", appartenente però a un imprenditore cinese, Zhan Baosheng, che l'ha registrato nel 2006 per un altro veicolo elettrico e intendeva venderlo a caro a prezzo. Libera quindi di usare il nome cinese la cui pronuncia assomiglia di più al nome occidentale, l'azienda californiana può concentrarsi sul modello scelto per il lancio, la Model S con batteria da 85 chilowattora, che sarà venduta al prezzo di 734.000 Yuan, equivalenti a circa 88.000 euro.

Che botta!



Bandiera rossa all'ultima 24 ore di Daytona (Florida, Usa), svoltasi nel weekend. Il messicano Memo Gidley ha tamponato violentemente la Ferrari di Matteo Malucelli, distruggendo completamente il suo prototipo e scagliando fuori pista l'auto dell'italiano. Dal video dell'incidente si direbbe Gidley non abbia visto per nulla la Ferrrari, che procedeva a velocità ridotta sulla sinistra, perché coperta dalla vettura che stava per superare. I piloti sono stati ricoverati entrambi ma non hanno perso conoscenza; le loro condizioni sono comunque serie.

La prossima 5, campionessa techno



La nuova BMW serie 5 è attesa per il 2016, ma le modifiche strutturali alla base del nuovo modello fanno appello a tutta la più recente tecnologia del gruppo. Così alla base della gamma ci sarà la 518d dotata del nuovo tre cilindri turbodiesel da 150 CV, un motore che, grazie a un alleggerimento medio del modello di addirittura 180 kg, garantirà prestazioni adeguate ma anche una percorrenza media superiore a 30 km/litro, finora del tutto impossibile per auto di questa stazza. Ma la novità più sostanziale è l'impiego di una nuova piattaforma modulare, la35up, che sarà impiegata dalle serie 3 alle serie 7, coprendo quindi praticamente tutta la produzione a trazione posteriore della Casa. Il telaio è già previsto per l'applicazione della trazione  integrale X-Drive, quindi tutte le 5 potranno usufruirne, compresa la prossima M5, per la quale la 4x4 sarà una inusitata primizia ma anche una violazione del codice M. A proposito di M5, l'attuale V8 di 4.4 litri non subirà modifiche sostanziali, quanto un aumento di potenza a 600 CV. La gamma Diesel andrà dalla già citata 518d da 150 CV alle 530d da 286 CVv e 535d da 333 CV, con il top della 550d la cui potenza salirà da 380 a 400 cavalli. Ah, dimenticavo. Su quest'ultima versione, attualmente tri-turbo, i compressori potrebbero addirittura passare a 4. Le versioni a benzina comprenderanno invece l'entry level a 4 cilindri 528i da 272 CV, seguita dalla 530i (333 CV) e dalla 540i (375 CV), entrambe dotate dei sei in linea di tre litri in versione aspirata e turbo. Infine, ci saranno le versioni ibride plug-in, che saranno dotate di uno speciale adattatore per la ricarica wireless nel garage.

Cura dimagrante per la GT AMG



Dopo il divorzio di McLaren da AMG e la notevole vitalità in ambito supercar della prima, Mercedes sta correndo ai ripari accelerando lo sviluppo finale della GT AMG, la vettura destinata a sostituire la SLS. Realizzata sulla stessa linea di produzione cui a luglio cederà il passo, dovrebbe vedere la luce a fine anno ma appartenere a un classe meno esclusiva della SLS, con un costo attorno ai 130.000 €. Più piccola, circa 4 metri e mezzo di lunghezza, avrà però le altre misure paragonabili alla vettura attuale, anche se l'uso delle portiere ad ala di gabbiano non è certo, come sulla spider. Le grandi differenze saranno però nel propulsore: al posto dei soliti AMG da almeno 5.5 litri il nuovo V8 4 litri modulare con le stesse misure di alesaggio e corsa del recente 4 cilindri AMG da 360 CV, ma con potenza specifica minore: invece dei 720 cavali che potremmo aspettarci, saranno solo 500, sufficienti però a competere sullo sesso piano con una 911 Turbo e a fare lo 0-100 in meno di 4 secondi.

Taxi reminder



Vi è mai capitato di lasciare qualcosa cui tenevate o di importante in un taxi? A me sì e ben più di una volta. Beh abitando in Giappone non sarebbe successo. Una delle principali compagnie di autopubbliche di Tokyo infatti, la Kokusai Motorcars Co, sta sperimentando un sistema composto da quattro piccole telecamere poste all'interno dell'automobile, due sotto i sedili anteriori, una sul soffitto e una nel cofano, che registra le immagini prima e dopo l'utilizzo del taxi da parte del passeggero. Un software paragona le immagini e se individua un oggetto lasciato nell'auto fa partire un allarme. Il sistema è in fase di installazione in tutte le 3.100 vetture della Kokusai; il costo per la compagnia è stimato in circa 400 € per auto, ma dato che i jap pare siano piuttosto distratti, circa 210.000 oggetti dimenticati nel 2012, è un investimento a tutela della qualità del servizio. Per rispettare la privacy, le immagini del viso dei clienti sono sfocate, mentre appositi cartelli avvisano delle registrazioni video.

24 gennaio 2014

Tutti ibridi i taxi londinesi dal 2018





I taxi di Londra, i black cab, sono un'istituzione. A dispetto del loro look così british, però, devono la loro lunga vita alla Nissan, che fornisce i Diesel 4 cilindri da 2.7 litri che muovono la maggior parte di essi. Ma anche per l'immobile UK arrivano le novità, principalmente a cura del vulcanico sindaco Boris Johnson, il quale ha deciso che dal 2018 tutte le nuove autopubbliche che vengano immatricolate dovranno avere almeno la possibilità di compiere un percorso a emissioni zero, leggi devono essere almeno ibride. Così Nissan, per non perdere il treno, ha realizzato una versione elettrica della bellissima (scherzo) NV200, aggiungendo una e davanti al nome. La vettura sarà pronta per il 2015; nel frattempo circolano già le versioni con motore 1.6 a benzina e cambio CVT, le stesse che sono state allestite per New York. Dal canto suo, la Metrocab prosegue con lo sviluppo del taxi ibrido dotato di range extender di cui ho trattato qualche tempo fa. Ora è disponibile un video dove un tecnico dell'azienda risponde a diverse domande sul veicolo. Non credete che un taxi così farebbe comodo anche a noi?

Puro Veneno





Per fare queste cose bisogna abitare a Miami Beach, ma soprattutto avere un tenore di vita davvero al top. Quante Lamborghini Veneno hanno destinato alla vendita? Ve lo dico io, 3. Beh, una di quelle tre se lè comprata Kris Singh, che ha sborsato 4 milioni e 106.000 dollari perchè non poteva proprio resistere a tanta bellezza e veemenza (poverino!). Così gliel'hanno consegnata di sera, direttamente dalla concessionaria di St. Louis (che sta nel Missouri, quindi non proprio lì accanto). Cosa si fa con una Lambo nuova di zecca a Miami Beach? Ovvio, si va a cena sulla Ocean Drive facendo più scena possibile, parcheggiando l'auto in bella vista. Beato lui! Non ha nemmeno paura dei ladri.

Porsche corre a Le Mans con un V4



Sembra che il 2014 inizi con grandi novità motoristiche per il gruppo VW. Il più tecno dei brand, Porsche, ha sviluppato una vettura LMP1 (la massima categoria) per il campionato Le Mans Series, in diretta concorrenza, quindi, con Audi se la vettura correrà la 24 Ore. Si chiamerà 919 Hybrid. Dando per scontato che una Porsche da corsa sia a benzina e visto che il regolamento vira sull'ibrido, ecco un motore nuovo di zecca, con l'inusuale architettura a V. Trattandosi di indiscrezioni provenienti da Albione, occorre precisare che i classici motori Porsche sono definiti boxer perchè hanno due manovelle separate. Ma se le bielle lavorassero sulla stessa manovella si tratterebbe di un motore a V. Ecco l'inghippo: di fatto potrebbe trattarsi di un normale boxer con l'albero differente; nel 1950 Porsche corse a LeMans con un motore così. Ma torniamo al presente. I cilindri sono 4, altra stranezza, comprensibile però con l'intento di aumentare la coppia e accorciare il banco, la cilindrata di 2 litri. Ovviamente c'è il turbo, che incorpora un sistema di recupero di eneregia elettrico (ma che non prevede come nel motore Mercedes da corsa l'eliminazione del turbo lag), poi un motore/generatore elettrico che agisce sulle ruote anteriori e che ricarica le batterie al litio nei rallentamenti. La 919 dovrebbe debuttare in Aprile a Silverstone.

Come corrono!



Neanche il tempo di presentare la R che si parla di una R Evo. Parlo della VW Golf, la cui versione R è in corso di presentazione. Bene, la prossima su quella scocca, la R Evo, appunto, avrà sempre il 2 litri turbo ma molto più potente, addirittura 375 CV, con una coppia massima di 450 Nm. In programma per debuttare in Aprile al salone di Pechino, utilizzerà anche una specifica piattaforma che inaugura un innovativo modello di costruzione leggera, che il gruppo intende adottare nel prossimo futuro per i modelli a tiratura limitata. Per la vettura è stata anche realizzata una nuova trasmissione a doppia frizione a sei rapporti, mentre la gestione della trazione integrale è affidata a una classica frizione Haldex multidisco. Da quando Mercedes ha presentato la versione AMG del 4 cilindri di due litri, aspettavo una risposta da parte dei nemici in casa. Questa pare la prima.



23 gennaio 2014

Floor, floor!



OK guys. Gli ingredienti di questo video sono una Corvette cabrio, un ragazzo desideroso di imparare e un padre un tantino... fuori. Ma non perché vuole insegnare a suo figlio a fare i tondi in un parcheggio, bensì perché si fida a scendere a lasciar fare al rampollo tutto da solo per filmarlo. Già, perchè quando metti giù tutto con un V8 di 6 litri (nel video dice chiaramente "floor, floor", a tavoletta) e sei alle prime armi è facile che l'auto parta per la tangente e metta sotto gli spettatori.

Un nuovo motore da Tata











Tata Motors ha annunciato il lancio di un nuovo motore a benzina: si chiama Revotron ed è un 1,2 litri a quattro cilindri, turbo, intercooler, il primo del suo genere sviluppato in India. La serie Revotron è stata progettata sulla base dei feedback di proprietari d'auto, appassionati e piloti professionisti di tutto il mondo con la collaborazione di specialisti del settore come l'austriaca AVL (ricerche sulla combustione), Bosch (come per il motore della Nano), Honeywell (turbocompressori) e Mahle. L'intero progetto prevede unità leggere e a basso attrito interno con architettura a  3 o 4 cilindri ; il primo della serie, questo 1.2, eroga 83.8 CV a 5.000 giri/min e una coppia massima di 140 Nm costanti da 1.750  a 3.500 giri/min. Il motore può funzionare anche a gas ed è per ora conforme alle norme Euro IV, dato che non è ancora prevista l'esportazione verso l'Europa: le prime destinatarie di questo propulsore saranno infatti le berline Falcon della nuova serie che sarà presentata al salone di Moonbay 2014 nel mese di Febbraio. La decisione di produrre un nuovo motore a benzina scaturisce dalla deregulation attualmente in atto in India sui prezzi dei carburanti, che a causa degli aumenti di prezzo del gasolio farà scendere la convenienza dei Diesel.

Energia dal cibo



Un team di ricerca del Virginia Tech (Usa) ha sviluppato una batteria  che funziona a zucchero, ha una elevata densità di energia (superiore alle batterie al litio) e potrebbe sostituire le batterie tradizionali perché è più economica. I risultati ottenuti da Y. H. Percival Zhang, professore della facoltà, sono stati pubblicati ieri sulla rivista Nature. Il progetto non è il primo a impiegare carboidrati, ma in questo caso la densità di energia è di un ordine di grandezza maggiore rispetto a quella delle altre realizzazioni. Zhang sostiene che in appena tre anni la nuova batteria potrebbe essere già industrializzata e impiegata in telefoni cellulari e dispositivi elettronici e ciò apre la strada all'impiego anche nell'autotrazione. L'accumulatore, definito tale in quanto ricaricabile, funziona però più come una fuel cell perché combina maltodestrina, un polisaccaride ottenibile dal'amido e aria per generare elettricità e acqua come principali sottoprodotti. Diversa dalle pile a combustibile funzionanti a idrogeno e da quelle a metanolo, la batteria non é esplosiva né infiammabile e pesa poco, inoltre tutti i suoi costituenti sono completamente biodegradabili. L'uso nelle auto avrebbe inoltre l'eccezionale pregio di non richiedere la ricarica mediante una connessione elettrica, ma il semplice rifornimento di maltodestrina, rapido e capace di dare immediatamente alla vettura la piena autonomia. Sarebbe l'ideale per le spedizioni nel deserto: carburante e provviste in un sol colpo!

Guarda avanti!



Una ricerca dell'università australiana del Queensland prova che usare lo smartphone mentre si cammina è pericoloso, non soltanto per l'ovvia distrazione, ma perché l'uso influisce sui centri dell'equilibrio nel cervello e di fatto inibisce la capacità di un essere mano di camminare in linea retta; a lungo andare ciò provoca inoltre alterazioni della postura che possono portare, più avanti negli anni, a gravi problemi articolari. Tutto questo solo camminando. Il parallelo con l'uso del telefono alla guida viene spontaneo, pratica purtroppo sempre più diffusa come chiunque può osservare ogni giorno andando in macchina. Lo studio non ha coinvolto questo aspetto, che è assai più pericoloso, perché in Australia (anche negli Usa) l'uso dello smartphone all guida è fortemente contrsatato, leggi multe altissime ai trasgressori. E in Italia? Domanda retorica, nel nostro Paese l'uso del telefono forse è addirittura il minore dei mali, se mettiamo in conto pure ubriachezza e assunzione di droghe.

Aspetto e sound del nuovo Mercedes F1







Due video diffusi dal team Mercedes AMG Petronas ci fanno entrare in sync con il nuovo motore. Sapete tutti che la F1 da quest'anno adotta V6 di 1.6 litri con un sistema ibrido associato. Il ritorno al turbo della massima classe doveva ridurre i costi e stimolare l'inventiva; vale solo la seconda delle ipotesi perché mi sa che i costi saranno suppergiù lì. Comunque è interessante notare la campattezza del propulsore, con l'enorme turbo in posizione frontale. La potenza stimata è di 600 CV, cui vanno aggiunti i 150 CV provenienti dalla parte elettrica recupero di energia in frenata. Fanno 750, praticamente gli stessi dell'attuale formula, ma la guida sarà radicalmente diversa, assai più tecnica. In pratica il pilota può contare sempre soltanto sui 600 CV termici, perché i 150 ibridi dipendono dallo stato di carica delle batterie al litio; una accurata gestione della corsa si impone dunque a scapito dell'istinto. Oltre al motore elettrico che agisce sulla trasmissione, c'è un'altra unità motore-generatore inglobata nella turbina, che recupera energia nei rilasci e accelera la girante nelle riprese per azzerare il turbo lag, il ritardo di risposta. Il primo video è silente e contemplativo; il secondo un giro a monza in virtuale con le sole ruote della F1 ma il sound registrato nel test al banco che riproduce il circuito. Enjoy.


22 gennaio 2014

Blu con le fasce bianche, che mito!



Ero piccolo quanto le R8 circolavano, ricordo che allora la Renault aveva una sorta di joint venture con l'Alfa Romeo che faceva sì che gli alfisti considerassero con meno condiscendenza rispetto alle altre francesi le mediamente meno brillanti vetture d'Oltralpe. Ma c'erano le eccezioni, come quella, doverosa, delle R8 Gordini, le sportive nate dalla collaborazione del bolognese Amedeo Gordini con la Règie, che godevano invece di notevole rispetto. Oggi Renault festeggia i 50 anni di quella che è stata una delle prime elaborate di carattere con la partecipazione di cinque vetture al 17° Rally Montecarlo Storico, con partenza il prossimo 24 Gennaio da Reims e arrivo nella città monegasca il 28 notte. Tra gli equipaggi spicca quello con Jean Ragnotti, che iniziò la sua carriera proprio con una R8 al Rally du Vaucluse nel 1967. Guidare una sportiva d'epoca è sempre un gran trip.

Quando si dice multiuso!



I nostri amici giapponesi di catastrofi, ahiloro, se intendono. E con il pragmatismo che li distingue pensano a porre rimedio a situazioni e problemi potenziali che in Italia (vedi le ultime alluvioni) non sfiorerebbero neppure la mente dei diversi amministratori. Così due società, Hitachi (elettronica) e Hino Motors (autocarri e autobus), hanno lavorato insieme per realizzare una piccola modifica agli autobus in servizio urbano: li hanno dotati di batterie ricaricabili. Beh, tutto lì?- direte voi, gli autobus ibridi li abbiamo anche noi. Ma la differenza è che le batterie non servono solo al sistema ibrido dell'autobus ma aanche a traformarli in gruppi elettrogeni mobili, capaci di fornire energia elettrica fino a un massimo di 10 ore al giorno per una settimana a uno spazio gramde come una palestra. I veicoli sono dotati anche di GPS, che viene utilizzato per identificare le zone sicure in caso di evacuazione; fungono quindi pure da mezzi di di emergenza. Sono di dimensioni medie perché le passate emergenze hanno mostrato come i veicoli troppo ingombranti siano d'impaccio nella difficile circolazione post-evento e nell'uso normale cittadino sono di fatto ibridi. La sperimentazione è tuttora in atto nella città di Hitachi (toh, ma è anche una citta?), mentre la prefettura responsabile, quella di Ibaraki, ha già provveduto a installare punti di ricarica per le batterie per consentire l'uso dei veicoli (che in tal caso sarebbero puramente elettrici) se ci sono difficoltà di rifonimento.

21 gennaio 2014

Come prendere un caffè





I cinesi sono avanti. Lo prova questo impianto sorto ad Hangzhou e costruito dalla Kandi Technologies che permette di usufruire del car sharing con la stessa facilità con cui... si prende un caffè. La torre è infatti un distributore automatico di vetture per car sharing, tutte realizzate dalla stessa ditta che ha progettato la torre. Il costo del renting è di 20 RMB (Renminbi) l'ora, circa 2 euro e mezzo, mooolto più conveniente di quelli disponibili qui a Milano. Le vetturette (che giurerei somiglino parecchio a una smart, ma mi sbaglio di certo) hanno un'autonomia di 120 km e raggiungono la velocità massima di 80 km/h; in ogni torre ce ne stanno 87 e la Kandi ha intenzione di costruire ben 750 garage di questo tipo soltanto ad Hangzhou, grazie a una joint venture con il governo e la Geely. L'obiettivo cinese di avere 2 milioni di auto elettriche circolanti per il 2020 viene quindi portato avanti con costanza tipicamente cinese, anche perché il territorio nazionale è uno dei più inquinati del mondo e ha assoluto bisogno di una mobilità a ridotto impatto ambientale.



Se Albione ci lascia



I ripensamenti UK sull'Unione Europea potrebbero dar luogo a pesanti ripercussioni sull'industria automobilistica isolana. In Gran Bretagna non esiste da tempo una manifattura nazionale, ma sono numerosi i costruttori impegnati sul suo territorio, Ford, GM (Vauxhall), BMW (MINI e Rolls Royce), Renault-Nissan, VW (Bentley) per fare qualche esempio. Se la decisione degli ineffabili opportunisti albionici fosse quindi quella di lasciare l'Unione per ritirarsi nello splendido isolamento delle politiche fiscali e commerciali off shore cui da sempre gli inglesi strizzano l'occhio, il risultato potrebbe essere assai diverso da una situazione di ricco porto franco come quella della Norvegia, che peraltro non ha mai fatto parte della Comunità. Dopo le dichiarazioni di Renault sul possibile ripensamento degli investimenti Nissan a Sunderland, arrivano oggi quelle di Ford, che pone interrogativi sulla convenienza a rimanere in un Paese che potrebbe addirittura uscire dalla European Free Trade Association e quindi essere soggetto a dazi e restrizioni nelle esportazioni verso la UE. Per quanto attiene GM, poi, il ritiro Chevrolet dall'Europa lascia campo libero a Opel, che potrebbe trovare maggior risorse senza la "dispersione" di Vauxhall.

La prossima sarà Landy



Land Rover ha registrato il nome Landy, leziosetto e certamente adatto a un veicolo meno tosto rispetto ai soliti prodotti del marchio indo-britannico. Indiscrezioni parlano di una Suv di maniera, una urban Suv come sono definite ora queste vetture, sulla scia di MINI e Audi Q1. Il fatto che il marchio depositato copra tanto automobili quanto ogni tipo di merchandising a esse legato fa pensare possa essere messa in atto una operazione di lancio modello Evoque, dunque lunga e articolata, per generare un effetto mito sulla vettura. La Landy sarebbe costruita sulla piattaforma Evoque e disponibile tanto a trazione anteriore quanto integrale, ma non avrebbe le stesse doti fuoristrada della altre Land, quanto piuttosto uno spirito di avventura di maniera con uno stile accattivante ripreso, con le dovute proporzioni, dalla concept DC-100, l'auto destinata a sostituire la Defender che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2015. Nessuna data per la produzione, dato che le fonti ufficiali parlano di pure speculazioni progettuali senza, per ora, piani industriali.

I cinesi a un passo da Peugeot





Si avvicina l'ingresso di capitale cinese nel gruppo PSA (Peugeot-Citroën): due giorni fa il consiglio di amministrazione della Casa ha ricevuto la proposta di finanziamento di Dongfeng Motor Corp (la seconda azienda motoristica cinese) che, insieme con il governo francese, dovrebbe erogare 3 miliardi di euro per ricapitalizzare l'azienda, attualmente in pesante perdita. La manovra cambierebbe gli equilibri della proprietà, conferendo ai due nuovi azionisti una quota del 15% e facendo di PSA il secondo gruppo francese (dopo Renault) con partecipazione pubblica. Dal canto suo la famiglia Peugeot, per rimanere in gioco, dovrebbe investire 100 milioni di euro nell'azienda. Analisti indipendenti sostengono come fin dal 2012 la società abbia un disperato bisogno di denaro per far fronte al crollo del mercato auto europeo; all'epoca data infatti la prima richiesta di aiuti di stato per sostenere la branca finanziaria della società. Il recente spinoff di GM, d'altra parte, ha accelerato l'urgenza. PSA si è impegnata a fornire agli azionisti un piano dettagliato e concreto della futura alleanza in occasione della presentazione del bilancio, il prossimo 19 Febbrario.

Master of driving



Stamattina si parte con un video. Questo pilota è armeno e si chiama Garo Haroutounian; partecipa alla gara in salita di Falougha, in Libano. Con buona pace della location in un territorio tormentato e insicuro, Garo controlla la sua M3 con rara maestria e fonde doti da drifter con una guida fluida da manuale che gli permette di vincere la gara. Magari gli avversari non erano un gran che, ma sicuramente ho visto poca gente tenere andature simili su strade approssimative come questa con la precisione millimetrica di un computer. Bravo!

20 gennaio 2014

Un'oretta e la macchina è pronta



L'estabilishment automobilistico dovrà farci i conti, prima o poi. Parlo di Tabby ultima delle kit car, riedizione in chiave low cost delle auto in scatola di montaggio anglosassoni anni '60 e '70. Qui però le chiavi di lettura sono la riduzione dei costi, la condivisione dell'iniziativa (Tabby è completamente open source e chiunque può migliorare il progetto se ne è capace e se se la sente) e la semplicità: il montaggio richiede infatti soltanto un'ora (guardate il video). L'iniziativa nasce da una joint venture tra Francisco Liu, cinese, un passato in Cagica, Husqvarna e Giugiaro e Ampelio Macchi, ingegnere, Husqvarna, Aprilia; la società che produce il kit si chima OSVehicle (l'acronimo lo capite no?). Il costo, completa di propulsore, che può essere elettrico o ibrido, è attorno ai 6.000 euro,  la capacità richiesta per la costruzione più o meno alla portata di ogni appassionato di bricolage. Ma l'idea è ancora più rivoluzionaria se si pensa al sistema di costruzione in chiave territoriale: niente più fabbriche con prodotti grandi e pesanti da spostare ma una semplice spedizione dei pezzi direttamente all'utilizzatore finale, una sorta di chilometro zero tecnologico. L'auto in realtà è un quadriciclo, si è vista infatti al'ultima EICMA di Milano (l'esposizione motociclistica) e prevede versioni a 2 e 4 posti, struttura per la città o il tempo libero, tetto chiuso o apribile. L'evoluzione prevede anche la possibilità di acquisto del veicolo montato: in questo caso i costi ovviamente aumentano e si perde il plus del chilometro zero, ma non si deve fare la trafila dell'omologazione in proprio.

Visione laser per il futuro







Le corse come ambito di sviluppo della tecnologia per le auto di serie. Per Audi questo concetto è ancora in auge; lo prova la decisione di equipaggiare con i proiettori laser le R18 e-tron che parteciperanno alla prossima 24ore di Le Mans. L'lluminazione
ottimale della pista gioca un ruolo cruciale nella 24 Ore e in genere nelle gare di endurance, dato che si
svolgono parzialmente al buio. Così, dopo la presentazione al CES di Las Vegas della Sport quattro laserlight concept equipaggiata, appunto, con l'innovatico e potente sistema di illuminazione, l'impiego in gara fornirà dati essenziali per consentirne l'uso anche sulle vetture di serie. Sulla R18 i fari innovativi combinano i punti di forza dei precedenti sistemi a matrice di LED con quelli a luce laser che, impiegati per i proiettori di profondità, consentono una intensità di luce tripla a ben 500 m di distanza con una definizione perfetta dei particolari, assai utile alle velocità che si tengono in gara. La tecnologia potrebbe cambiare molto quelli che sono oggi i criteri di progetto dei gruppi ottici: la sorgente è infatti piccolissima e impiega laser a luce blu, il cui fascio viene intercettato da cristalli al fosforo di colore giallo e si trasforma quindi in luce bianca. Ciò evita anche il pericolo di essere colpiti da una luce laser diretta, che, anche se non abbastanza potente da provocare ustioni o addirittura tagli, potrebbe comunque danneggiare la retina.

Tutto passa...per di lì!







Al recente Tokyo Motor Show Honda ha utilizzato un sistema decisamente inusuale per promuovere la sua anima green: una copia in plastica  alta circa 2 metri del putto di Brussel, il Manneken Pis (fiammingo, vuol dire ragazzo che fa pipì) una statuetta alta una cinquantina di centimetri nel centro di Brussel in una posa diffusissima in svariate fontane nostrane. I giapponesi sono strani, diciamocelo. Innanzitutto vanno a scegliere una statua non in Italia, dov'è pieno, ma in Belgio; poi la scelta cade su quello che è un simbolo del coraggio belga in battaglia (!?). Infine, il tutto serve a promuovere l'uso dell'idrogeno nell'autotrazione: alle spalle del bimbo c'era un serbatoio d'acqua e al passaggio dei visitatori una voce spiegava (in lingua jap) che quando idrogeno e ossigeno reagiscono in una fuel cell producono energia, ma dallo scarico esce solo acqua. A questo punto gli occhi del putto lampeggiavano ed egli urinava in una vasca sottostante (date un occhiata al video). Che dire, complimenti per la sottigliezza del messaggio, sono certo che in tutti quelli che sono passati di lì l'imprinting sia stato tale da spingerli a passare in concessionaria appena usciti; ovviamente dopo una fermata ai servizi.

18 gennaio 2014

Ritorno al futuro



E' da un po' che Mazda fa il tira e molla con il Wankel. Dichiarazioni contrastanti si sono susseguite infatti riguardo una riedizione della RX-8, l'ultima coupé a motore rotativo uscita di produzione per l'impossibilità di rispettare le norme anti-inquinamento nel 2011. Ora però pare si siano rotti gli indugi con una sorta di ritorno al passato: Mazda produrrà infatti una nuova RX-7, la penultima Wankel in listino dotata di motore biturbo, che nell'ultima versione arrivava a 300 CV. Per la riedizione la potenza sarà invece contenuta in 250 CV, la stessa dell'ultima RX-8, impiegando un nuovo propulsore (invece del Renensis di 1.3 litri) derivato dal range extender di 330 cm3 presentato all'ultimo salone di Tokyo. Lo sviluppo prevede un motore aspirato con la singola camera di 600 cm2 che potrebbe essere accoppiata a due o a tre, con cilindrata risultante di 1,2 o 1,8 litri, corrispondenti a un motore tradizionale di 2,4 o 3,6 litri (il Wankel rende il doppio). La scocca dovrebbe derivare da quella della MX-5 in arrivo nel 2015, una struttura rigida e leggera che porterebbe il rapporto peso potenza della vettura a valori da ottima sportiva. L'obiettivo delka RX-7, prevista sul mercato anch'essa nel corso del 2015, è di porsi come alternativa alla Toyota GT-86 ma anche alla Nissan 370 Z, con un prodotto altamente tecnologico e raffinato. Ma la grande notizia è che l'applicazione della tecnologia SKYACTIVE al Wankel ha permesso un notevole aumento dell'efficienza di un motore che per sua natura darebbe poco in questo senso. In particolare sul nuovo motore sarebbe stato considerevolmente aumentato il rapporto di compressione effettivo grazie a un nuovo tipo di tenuta sulla camera a trocoide, aumentando la coppia a basso regime e riducendo così l'elevato consumo, da sempre tallone d'Achille del Wankel.

17 gennaio 2014

Need for speed by Toyota





Essendo nata per un videogioco è logico sia esagerata. Comunque la Toyota FT-1 è davvero qualcosa di straordinario; aver tradotto nella realtà tutto quanto, soprattutto per un marchio tutto sommato così tradizionalista sembra incredibile. Basta guardare i particolari nel video. Se poi pensate che nello stesso salone la Lexus ha presentato la RC F! Non avranno mica invertito i marchi sui proprotitpi?

Primo shot della Lotus bike







A giugno avevo parlato di una nuova iniziativa Lotus su... due ruote. Ora la C-01, realizzata con la collaborazione del team tedesco Kodewa è una realtà, con tutta la sua struttura in fibra di carbonio realizzata con tecnologia aerospaziale. Non si sa ancora nulla di preciso però sulla meccanica: in questi sei mesi non ci sono state altre notizie oltre all'architettura del motore, un V2; confermata invece la potenza 200 CV. La somiglianza con la moto di Tron (Walt Disney) è confermata.



Metano e green diesel nel futuro del trasporto



Nell'ambito dei carburanti sta avvenendo una rivoluzione sotto traccia, di cui i consumatori si renderanno conto solo tra qualche anno ma che ha le basi nei nuovi equilibri dell'approvvigionamento energetico. Gli Usa, principalmente, hanno già cambiato completamente la loro mappa delle risorse attingendo massivamente allo shale gas sul territorio nazionale. Lo shale gas è in pratica gas naturale contenuto in argille che hanno ospitato fermentazioni batteriche anaerobiche e (a parte la devastazione dei territori interessati e l'ingente consumo di acqua per l'estrazione) sta rendendo gli Usa indipendenti sul fronte energetico. Ma, soprattutto, rende disponibili a basso costo enormi quantità di metano che, oltre alla produzione di energia elettrica, dovrà trovare impiego anche nell'autotrazione. A iniziare dai trasporti pesanti, i trucks, che dati gli elevati consumi saranno i primi a trarne beneficio. L'equazione Diesel-autocarro, quindi, in futuro è destinata a divenire meno ovvia e ciò determinerà grandi surplus di produzione, data la taratura di funzionamento delle raffinerie oggi esistenti. Ma l'altra parte della rivoluzione riguarda i trasporti aerei: la Boeing, infatti, ha recentemente abilitato il green diesel come carburante aeronautico in alternativa ai vari jet fuel oggi in uso. Il green diesel è un carburante ottenuto da fonti rinnovabili ma trattato industrialmente per renderlo più simile al gasolio rispetto al biodiesel. Grazie anche agli incentivi governativi, i costi potrebbero abbassarsi notevolmente, mentre gli impianti di raffinazione potrebbero trovare sbocco produttivo trattando materiali biologici invece dei derivati del petrolio.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...