30 maggio 2015

Omaggio alla CSL





La BMW 3.0 CSL era nata nel 1972 per le corse (la L sta pert leicht, leggera in tedesco): 130 kg meno della CSi, porte in alluminio, vetrature in plexiglass e motore a carburatori da 180 CV. Poco di tutto, visto con occhi odierni, mentre questa 3.0 CSL Hommage presentata da BMW al concorso d'eleganza di Villa d'Este è certamente tanta: fibra di carbonio in abbondanza e (si dice) un nuovo motore 3 litri con turbo assistito elettricamente, un sei in linea, come si evince dall'ascolto della messa in moto. Grazie a questo filmato messo su Youtube dallo user Marchettino possiamo darle una bella occhiata complessiva, interno con il volante stile F1 compreso (sperando di non dover fare troppe manovre). Ovviamente il look è una questione di gusti: io lo trovo gradevole ma un po' troppo arzigogolato. Sulla sua possibilità di produzione non c'è nulla di concreto, ma potrebbe dare l'idea per una nicchia di auto leggere e sportive. Sarei più interessato a cosa c'è sotto il cofano ma per quello occorre aspettare ancora.

Cyber Viper





Con questa SRT Tomahawk Vision Gran Turismo, FCA entra ufficialmente nel mondo di Gran Turismo®6. Un solo posto e sistema di trazione ibrido le caratteristiche principali, peraltro le uniche comunicate. Vedremo se ai byte seguirà davvero un hardware concreto, ergo la nuova Viper. Per ora bisogna accontentarsi del video teaser, con la promessa di maggiori dettagli a seguire.

29 maggio 2015

Reduce to the max



Negli Usa la tradizionale garanzia sulle parti meccaniche delle auto è stata sinora di 5 anni o 100.000 miglia, circa 160.000 km. Ma anche nel Paese dove le auto macinano più chilometri le cose cambiano e a Marzo GM ha deciso di ridurre la garanzia a 3 anni e 60.000 miglia, circa 96.000 km, quindi sostanzialmente di allineare la copertura ai valori vigenti in Europa. Per non essere da meno, FCA è quindi corsa ai ripari e ha annunciato che per i modelli 2016 adotterà le stesse condizioni per i prodotti Chrysler, Dodge, Jeep e Ram Truck, mentre per Fiat e Alfa le condizioni prevedono 4 anni e 50.000 miglia, circa 80.000 km. Vorrà mica dire che sono fatte peggio?

Volere... non sempre è potere





Certo, una RS6 è sicuramente moolto scattante, ma ha comunque dei limiti. Se n'è accorto a spese sue questo automobilista polacco di Poznan, che aveva appena ritirato l'auto per un test drive alla concessionaria e, facendo affridamento sui 560 CV e sullo 0-100 da 3,9 secondi, ha tentato di fare il galletto e di girare a destra con un tipica manovra da tamarro idiota, sorpassando l'auto ferma al semaforo rosso. Gli è andata male, perché appena fuori visuale c'era un tram, che notoriamente è tutto d'acciaio, ergo non cede di un millimetro. Spiace per l'auto ma certamente non per il guidatore, che tutto ciò se lo merita.

28 maggio 2015

Il mago del ghiaccio



A 86 anni è morto Erik Carlsson, il mitico pilota delle Saab degli anni '60, quelle vincitrici del RAC e di Monte Carlo tra il 1961 e il 1963. Un uomo di corporatura decisamente massiccia, tanto che sulle prime auto ufficiali Saab era stata ricavata una bombatura sopra il sedile di guida per evitargli la guida con la testa inclinata di lato. L'ho incontrato più volte durante alcune trasferte a Trollhättan, sede della storica azienda svedese ed era certamente di poche parole ma con un notevole senso dello humor e una determinazione che gli anni non avevano scalfito, per come portava avanti il suo ruolo di promotore del marchio. Ricordo che nel 1988 lo ebbi come istruttore nel mio primo corso di guida sul ghiaccio, su una 9000 equipaggiata con chiodi piramidali: arrivati in fondo al rettilineo a una velocità assurda mi spiegò che per frenare occorreva mettere l'auto di traverso. Inutile pestare sul pedale, ma necessaria l'alta velocità per innescare gli spostamenti dinamici; fui incantato dalla sua abilità, perché l'auto fece esattamente quello che voleva ma molto morbidamente, come senza sforzo. Altri tempi e altre auto, ma sicuramente un capostipite di quella che sarebbe poi diventata la scuola nordica dei rally, tra l'altro tra i primi a sviluppare la tecnica della frenata con il piede sinistro, necessaria sulle prime Saab da competizione con motore a tre cilindri a due tempi (non quella della foto, già equipaggiata con il V4 a quattro tempi) per evitare di alleggerire la pressione sull'acceleratore e tenere così in coppia il motore.

Il polso del comando



Tutto azionato dal proprio polso. Con la app Volvo On Call,
disponibile in ambiente Mac e Android, si può accedere alla connettività
tra lo smart watch e l'automobile e azionarne molte funzioni a
distanza, quali clima, apertura e chiusura delle porte, individuazione
della posizione della vettura, controllo del livello di carburante nel
serbatoio e del tempo/chilometraggio restante prima del prossimo tagliando. Un gadget
che può risultare utile per i distratti e i troppo impegnati, ma
che permetterà anche, con la prossima release, di inserire a distanza i
dati del percorso voluto sul navigatore. Il sistema si basa sull'interfaccia Sensus, che ha debuttato sulla nuova XC 90 e impiega una SIM installata sulla vettura che incorpora anche la funzione di servizio di emergenza, con chiamata alla centrale Volvo On Call manuale oppure automatica in caso di azionamento degli airbag.






 




23 maggio 2015

Audi punta sul sintetico



Il processo GTL (gas to liquid) è già in uso da tempo in Usa, ma viene utilizzato a partire dal gas naturale per ottenerne un gasolio sintetico e tende a sfruttare tutti i nuovi giacimenti di shale gas ottenuti per frattura profonda (e devastante) del territorio. I carburanti sintetici, però, possono anche essere ottenuti a partire da materie prime biologiche ed è proprio questa strada che ha scelto Audi per sviluppare la prima E-Benzin, un carburante totalmente sintetico composto unicamente da isoottano, il miglior idrocarburo per l'impiego nei motori e, incidentalmente, proprio quello la cui percentuale nelle normali benzine definisce il numero di ottano. La E-Benzin ha dunque 100 ottani e resiste ad alte compressioni, non contiene composti di zolfo o benzene e brucia quindi in modo molto pulito. Il processo di produzione è stato sviluppato con il partner francese Global Bioenergies, che nell'impianto di Pomacle produce il gas isobutene partendo da glucosio di origine vegetale. All'istituto Fraunhofer di Leuna, in Germania, l'isobutene è poi convertito in isoottano con un processo di riduzione, impiegando idrogeno ottenuto per elettrolisi con elettricità proveniente da centrali eoliche. L'impatto sull'ambiente è quindi basso ma non assente; è però in fase di realizzazione un nuovo processo per la produzione dell'isootano che impiega solo CO2, acqua, luce solare e idrogeno e che potrebbe ridurre a zero l'impatto realizzando un combustibile perfetto a costi accettabili per il mercato e molto vantaggiosi per l'ambiente. L'impianto di Leuna comincerà la produzione quantitativa nel 2016 mentre Audi intende sviluppare la distribuzione della E-Benzin a partire dalla rete tedesca.







21 maggio 2015

La spirale della robotica



Non ho mai fatto mistero della mia istintiva avversione per le autonomous driving cars, le auto che si muovono da sole, quei progetti cui moltissime Case stanno fornendo grandi budget per favorirne lo sviluppo. Al di là della pura passione per il mezzo, ahimé devo dire sempre più anacronistica oggigiorno, sono convinto si tratti di un mero boomerang per l'industria di settore, che troverebbe in quel concetto il suo de profundis. Ma fortunatamente non sono il solo a pensarlo. Un analista di Barclays, Brian Johnson (niente a che vedere con quello degli AC DC, sia chiaro, che guida felice la sua Bentley Compressor anni '20) ha prodotto infatti per conto della banca un rapporto chiamato "Disruptive Mobility" che prefigura un crollo delle vendite qualora le vetture autonome fossero poste in vendita. Ci sarebbe infatti una netta diminuzione del numero di vetture per nucleo famigliare (una sola basterebbe), mentre il conseguente aumento del prezzo di vendita restringerebbe ulteriormente il mercato. Lo studio ha preso in esame il territorio Usa e per il 2025 è prevista una riduzione del 40% delle immatricolazioni, con un numero di auto circolanti che scenderebbe del 60%, a meno di 100 milioni complessivi. In più, durante il percorso che porterebbe gradualmente la guida automatica a divenire il sistema elettivamente più diffuso, prima o poi la guida tradizionale verrebbe messa fuori legge e quindi tutto ciò che oggi costituisce il mondo dell'automobile finirebbe nella maniera più traumatica. Ma c'è anche chi in questo progetto intravede grandi possibilità di business: è il caso di Uber, che eliminando il guidatore umano vedrebbe scendere notevolmente i costi delle corse. Non a caso i vertici della società hanno incaricato un team di robotica della Carnegie Mellon University per sviluppare un loro progetto di auto autonoma. Chi vince e chi perde, dunque, ma continuo a pensare che Armageddon si avvicini.

La Fiat Aegea debutta a Instambul











Ieri parlavo della KWID di Renault, nata per i mercati emergenti. E guardando questa nuova Fiat Aegea, presentata al salone di Instambul, verrebbe da pensare analoga razio alla base del progetto. E invece no, perché a dispetto della carrozzeria berlina, tipicamente da mercati di serie B in questa classe, sono previste anche versioni a 5 porte e station, che arriveranno dal 2016 anche sui nostri mercati, ma con un altro nome. La Aegea sarà comunque costruita a Bursa, in Turchia; è lunga 4,5 m, larga 1,78 e alta 1,48, con un cofano da 510 litri e mostra i tradizionali interni Fiat, con lo schermo touch da 5 pollici, infotainment Uconnect e il TomTom in opzione. Per la parte motrice due Diesel e due benzina, con potenze da 95 a 120 CV, che per l'import in Europa verranno omologati Euro 6. Faranno una politica sui prezzi?

Blues Brothers crash





In tempo di festival del cinema, un reminder sull'inseguimento con il maggior numero di auto distrutte (80) ci sta: "the Blues Brothers" è ancora un assoluto, anche se non più per il record citato. Ora il primato appartiene a "Transformers 3- Dark of the Moon" con ben 532 crash nello svolgimento della pellicola. Ma l'originale rimane ancora molto spettacolare, anche perché i crash riguardano i cassoni della polizia di Chicago, Dodge Monaco con 375 CV ma la tenuta di una Fiat 600. E vederli accatastare in quel modo è sempre divertente, no?

20 maggio 2015

C'è un 5 nel cofano della R 400?



Ancora sul Ring. Questa volta perché là sta girando anche una delle più attese sportive "possibili", la Golf R 400. L'auto, vista al salone di Pechino poco più di un anno fa in livrea concept, è ora ai collaudi finali e sta facendo chilometri sulla Norsdschleife per effettuare le tarature dell'assetto. Ma potrebbe esserci una grande differenza rispetto al prototipo: chi ha visto (e soprattutto sentito) la vettura in pista giura che il sound non sia quello di un 4 cilindri, nel caso specifico la versione ultratirata della serie EA888 da 2 litri, ma bensì quello di un 5. Sarebbe quindi il motore della TT RS, il cinque in linea (la precisazione è d'obbligo perché in casa VW esiste anche un V5), che in una delle sue innumerevoli varianti avrebbe proprio 400 CV. In ogni caso le prestazioni sono quelle della concept, da vera GT: 0-100 in 3.9 secondi e una velocità massima di 280 km/h.

Un giretto al Ring?





Con la bella stagione tornano le tirate al Nürburgring. Questa è una Lamborghini Aventador LP 750-4 SV, l'ultima presentata Ginevra, che si cimenta sulla Nordschleife per un test di pneumatici, scendendo sotto il tempo di 7 minuti, appena un filo più della Porsche 918 Spyder. Roba tosta, indubbiamente, ma guardando il video e i movimenti sul volante si ha l'impressione che la Lambo sia davvero una gatta selvatica, rigidissima e pronta a prenderti sotto se ti distrai anche solo per un secondo.

La KWID debutta in India







Renault spinge sui mercati emergenti con la nuova KWID, crossover che sarà lanciata in India nella seconda metà dell'anno.  L'auto differisce dal prototipo presentato al salone di New Delhi a Febbraio 2014 (non c'è più il drone) ma è basata ancora sulla piattaforma CMF-A del gruppo e appartiene al segmento A del mercato, quello di maggior diffusione nel subcontinente. Il look da Suv è un incrocio tra una Duster e una Captur e risulta abbastanza aggressivo, mentre all'interno del corpo vettura a 5 porte trovano posto una strumentazione digitale e uno schermo da 7 pollici per l'infotainment, pur nella generale economicità del progetto che colloca il prezzo dell'auto in rupie tra 3 e 4 Lakh, equivalenti a circa 4.200-5.500 euro. La KWID sarà disponibile per ora con un nuovo motore di 800 cm3 a benzina caratterizzato dai bassi consumi (dato estremamente importante in India) accoppiato a un cambio a 5 marce e i piani produttivi prevedono che la vettura faccia salire la quota di mercato Renault da 2 al 5%. Non sarà importata in Europa, anche perché a quel prezzo si mangerebbe completamente il mercato di Dacia.

18 maggio 2015

La 1000 Miglia a Monza















































E' di fatto una gara di regolarità per classiche, ma nella pratica è ancora una competizione con il sapore dello spirito originario dell'automobile e vi partecipano le più belle auto del mondo, tutte rigorosamente originali e in perfetto stato. Per la prima volta c'è stato un passaggio all'autodromo di Monza, prima del tradizionale arrivo a Brescia, e non ci si poteva far scappare l'occasione di vedere quella che è una sorta di esposizione open air di oggetti da mito. Per l'occasione, nella sala Regione Lombardia del circuito è stata inaugurata la mostra "Eleganza Dinamica, Talento Italiano, che espone pezzi unici e ricercate varianti di carrozzeria dei marchi Alfa Romeo e Lancia. La mostra sarà aperta fino al 21 Giugno. Una curiosità. La partecipazione alla 1000 Miglia è una sorta di traguardo (io sono contento di esserci riuscito qualche anno fa) e il fatto di vedere la propria auto iscritta rappresenta anche un certificato di autenticità da spendere sul ricco (ma volubile) mercato delle aste d'epoca; vedi le considerazioni fatte in occasione del salone milanese Milano AutoClassica.

15 maggio 2015

Firestone lancia la ognitempo













Firestone è stato uno dei primi produttori di pneumatici in Usa, che legò il suo successo alla Ford T e all'inizio della produzione in serie delle auto. Dal 1988 è un brand della galassia Bridgestone e oggi rappresenta l'ala più giovane della produzione. Di qui una gamma moderna e attenta, oltre alle classiche prestazioni di un pneus, anche a ridurre i consumi di carburante, così come a fornire un prodotto adatto a ogni condizione. E' il caso della nuova Multiseason, gomma atta a garantire quella libertà di guida che è negli obiettivi del marchio, con elevata adattabilità in un ampio range di temperature. Sfruttando infatti la tecnologia Nano-ProTech© della mescola, Multiseason si adatta a ogni condizione stradale e offre grip e tenuta tanto sull'asciutto ad alta velocità quanto su strade innevate, grazie alla marchiatura M+S. Se quindi la marcia sul brutto è una condizione sporadica e l'auto non vi si trova abitualmente, un solo pneumatico garantisce assoluta sicurezza ed evita sia il montaggio delle catene, sia possibili sanzioni. Con una nuova iniziativa promozionale, inoltre, oggi il marchio si riallaccia alle proprie tradizioni musicali con il Firestone Music Tour (negli anni '30 la Casa fu ideatrice di un programma radiofonico Usa di successo, Voice of Firestone) e diventa key sponsor dei più importanti festival musicali in programma quest’estate in Spagna, Germania, Francia, Polonia, Italia e Regno Unito. C'è anche la possibilità di diventare inviati speciali ai music festival; per info andate sul sito http://musictour.firestone.it/# o sul sito istituzionale www.firestome.eu.


Bravo, bravo!





Sinceramente, non ho mai capito cosa ci sia di attraente in un burnout, se non la soddisfazione dei gommisti che vedono aumentare il loro fatturato. Ma c'è di più, anzi, di peggio. Per tenere ferma la macchina, infatti, occorre premere sul freno e bloccare le ruote anteriori (con una trazione posteriore, ovvio). Poiché però i freni di ogni asse sono azionati simultaneamente, per fare la sgommata il motore deve vincere l'azione dei freno posteriori. Ergo, ecco il brillante due per uno a stelle e strisce: in un sol colpo si distruggono due pneumatici e due sistemi frenanti, peraltro per stare fermi. Ditemi voi se c'è un senso... Comunque in questo video un geniale driver Usa fa fuori i suddetti in una Dodge Challenger SRT Hellcat nel corso del brutale quanto inutile burnout, che finisce in un principio di incendio proprio a causa del freno incandescente. Che sballo eh?

14 maggio 2015

Richiamo Toyota in Cina





La Cina continua lo sviluppo a passi da gigante e diventa sempre più esigente in fatto di specifiche e qualità delle auto importate. Così, a dispetto del fatto che una gran parte dei propri prodotti automotive sia spesso realizzata con materiali poveri e risulti pesantemente sotto gli standard europei di sicurezza, le ispezioni sulle vetture di importazione sono sempre più accurate e severe. Ecco quindi il provvedimento preso dalla General Admininistration of Quality Supervision nei confronti di Toyota, che dovrà richiamare 302.705 Vios e Corolla EX prodotte tra il 1° Gennaio 2004 e il 31 Marzo 2007. Il problema riguarda l'airbag del passeggero, che va sostituito poiché durante l'esplosione della carica pirotecnica proietta frammenti verso gli occupanti della vettura a mo' di shrapnel, con la possibile conseguenza di gravi lesioni. Toyota provvederà da subito al rimpiazzo dei dispositivi a costo zero per tutti i possessori cinesi delle due vetture.

La smart crossover



Se parla da tempo, ma ora sembra il progetto abbia una concreta possibilità di realizzo. La smart Suv potrebbe arrivare sul mercato nei prossimi due anni, per aumentare la saturazione degli impianti produttivi Renault di Novo Mesto, attualmente collocato attorno alle 160.000 auto annue. Un dato ancora poco remunerativo, che potrebbe essere incrementato con un nuovo modello, la Suv, appunto. La crossover deriverebbe dalla Forfour con un leggero allungamento (sempre meno di 4 metri, comunque) e il look dovrebbe essere più aggressivo delle normali smart, anche se l'applicazione della trazione integrale a un telaio con il motore in posizione posteriore implica la progettazione ex-novo dei componenti (dato che non si possono adattare quelli delle altre serie), con costi molto elevati. In opzione potrebbe trattarsi di una Suv a trazione posteriore, ma nulla è ancora definitivo.

Un giro sulla One:1





La lotta per la supremazia nel mercato delle ipercar è sempre più serrata, anche perché si tratta di una nicchia assai piccola dove anche una sola vettura venduta in più fa la sua bella differenza. Così i vari costrruttori si affannano a collezionare test e prove dimostrative delle qualità dei rispettivi veicoli, con lo sporadico aiuto di qualche associazione di veri patiti della velocità. E' il caso della BHP Project, un gruppo di appassionati targati UK, che si sono tassati (e mica poco) per acquistare uno degli assoluti del segmento, la Koenigsegg One:1, per inciso l'unica della produzione con la guida a destra. Della vettura con il rapporto peso/potenza più vicino a quello di una moto tosta, 1.341 kg e 1.360 CV (in HP fanno esattamente 1.341, di qui il nome One:1) ho già ampiamente trattato: è senza dubbio un must, ma a mio parere, al di là del carbonio a profusione, la linea lascia molto a desiderare. Anyway, ecco un video girato dagli entusiasti di BHP Project, con uno sparo 0-220 mph (354 km/h circa) alla guida del collaudatore ufficiale Koenigsegg, Robert Serwanski. Una precisazione e due considerazioni. La prima è che essendo l'auto alimentata a benzina ne non con il mix di etanolo (che regge una maggiore pressione dei turbo) la potenza disponibile è di appena 1.160 HP, 1.176 CV. Le considerazioni. Certo un video non rende la realtà, ma mi sembra poi che tutto sommato a bordo non si percepisca nulla di eccezionale; tra l'altro in quel cruscotto non si vede nulla, tantomeno il tachimetro. Inoltre mi sfugge la gratificazione profonda dell'appassionato che tira fuori un sacco di soldi per poi far guidare la vettura dal collaudatore: saranno mica fautori della guida automatica?

12 maggio 2015

Il trenino tutti insieme









Sul futuro dell'automobile si dice di tutto, ma in Germania sembra proprio abbia preso forte l'idea della guida autonoma. Strano, nell'ultimo Paese al mondo con le autostrade (parzialmente) senza limiti, ma forse una sorta di senso di colpa cosmico affligge i tecnci di quell'area. Così fioriscono i progetti in tal senso. Come questo del centro di ricerca sull'intelligenza artificiale di Brema, che ha sviluppato insieme al ministero dei trasporti il sistema EO, auto elettrica a due posti capace di raggiungere i 65 km con un'autonomia attorno ai 70 km. La vettura è dotata dei sensori atti a consentirle la guida autonoma (telecamere e lidar) e ha i motori collocati nei mozzi con la possibilità di ruotarli di 180°, consentendo così sia la marcia in diagonale sia quella per traverso, cosa utile per i parcheggi insieme a una sorta di funzione di ripiegamento verso l'alto del corpo centrale. Ma la caratteristica più esclusiva è quella di poter formare con altri mezzi dello stesso tipo dei trenini per raggiungere in pura guida autonoma le località prescelte, vedi il video (muto, ahimé). Ora mettiamo da parte la mia atavica avversione al salire in macchina per leggere il giornale (molto meglio farlo a casa in poltrona), ma sinceramente in questo progetto vedo le radici di molte delle allegorie tedesche. A partire dall'uniformità dei mezzi di trasporto (auto del popolo, requerde?) sino alla radice più profonda delle fiabe dei fratelli Grimm (i bandisti di Brema) e in definitiva non riesco a trovarle davvero utile. Innanzitutto perchè di fatto limita la libertà del mezzo individuale, poichè ti tocca dire al mondo dove vai e quando e sperare che un trenino vada proprio lì, poi perché il costo di un oggetto di questo tipo, pur nella sua povertà prestazionale, è certamente assai più elevato di un comune sistema pubblico. Ma il futuro deve ancora essere scritto, per fortuna.

11 maggio 2015

Infornata di motori by VW



Annualmente, il gruppo VW presenta a Vienna le sue novità operative in campo automotive e anche quest'anno le novità non sono mancate. Si comincia con il nuovo 4 cilindri TFSI, che farà la sua comparsa sulla nuova generazione della Audi A4, attesa per fine estate. Interrompendo la recente tradizione al rialzo, la nuova unità eroga 190 CV e 320 Nm, quindi meno dei 223 CV e 350 Nm del motore attuale; una scelta dettata dalla ricerca di maggiore efficienza con l'ottenimento di un picco di coppia assai più in basso, a 1450 giri, mantenuto costante fino a 4400. Grazie al funzionamento secondo un ciclo simile a quello Miller, con maggiori espansione e rapporto di compressione, al sistema di raffreddamento riprogettato che che consente una rapida entrata a regime e al lubrificante sintetico di nuovo tipo, il consumo medio dichiarato sulla A4 è di 20 km/litro, molto basso in rapporto alle prestazioni complessive. All'altro estremo della gamma c'è invece il nuovo W12, unità che deve equipaggiare più di un marchio, tra cui anche Bentley. La cilindrata è sempre di 6 litri e la sovralimentazione garantita da due turbocompressori, ma al sistema di iniezione diretta ne è stato aggiunto un'altro più tradizionale (indiretto) che entra in funzione nei transitori e che si aggiunge alla deattivazione dei cilindri alle basse richieste di potenza e allo start&stop di serie. La potenza è di 608 CV a 6.000 giri, con una coppia massima di 900 Nm costanti da 1.500 a 4.500 giri. Per non farsi mancare nulla, c'è anche il tre cilindri della Polo WRC, che eroga 272 CV e 270 Nm, mentre per i veicoli industriali debutta una nuova versione dell'immortale 2 litri turbodiesel, offerto con potenze da 84 a 204 CV e coppie da 220 a 450 Nm. Buono a sapersi, tanto per farsene una ragione la prossima volta che un commerciale ci brucerà al semaforo.



Le tedesche in mente



Quando ha lanciato la sua recente XE, Jaguar non ha nascosto le sue ambizioni di concorrenza diretta con BMW e Mercedes. Ambizioni che ora mirano al top di gamma delle due tedesche con una versione potenziata della vettura che è in fase di collaudo. Al lancio la gamma XE prevedeva al top una versione a compressore del sei cilindri di di 3 litri, la V6 S, con 340 CV, parecchi ma non abbastanza per vedersela con le nostre due. La soluzione è perciò quella di un upgrading, ottenuto mediante il trapianto del solito V8 di 5 litri sovralimentato, che con i suoi 495 CV (in questa versione) potrebbe far scendere ampiamente sotto i 5 secondi lo 0-100 della XEstrema. La versione si chiamerà XE-R, ma lascerà spazio per una ulteriore evoluzione (stile Mercedes, quindi) con il V8 portato a 531 CV per chi proprio vuole esagerare. Per ciò che attiene i prezzi, la collocazione vorrebbe essere competitiva rispetto a una M3, con un costo leggermente inferiore ma solo di poco. Per i nostalgici dell'otto cilindri sulla sportiva di Monaco potrebbe diventare una risorsa.

What about Jerry?



Dopo essere stato giubilato dalla BBC per gli infiniti eccessi del group leader, il trio di Top Gear potrebbe ripartire dagli States. Niente di ufficiale, ma venerdì sull'account Twitter di Clarkson è comparsa la foto di un baffuto Hammond al volante di una Aston Martin con il claim "Clarkson Hammond and May. Live.", preceduto qualche giorno prima dalla foto di una Velocity Yellow Corvette Z06 in pista, ancora con il corredo di un Hammond in lontananza. "Clarkson Hammond and May. Live." è il nome di un programma che dovrebbe debuttare in UK a fine mese ma che potrebbe essere finanziato da un network Usa. In ogni caso la faccenda è indubbiamente spessa, perché un colosso come la BBC non si fa aggirare facilmente (intendo la tutela del copyright della formula), né mette alla porta un famoso presentatore senza un adeguato supporto legale. Quindi, al di là delle sparate e dei rigurgiti d'orgoglio dell'isterico Jerry, il futuro del trio è ancora tutto da scrivere.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...