30 settembre 2014

Tutte con la stessa spina









BMW, Nissan e Tesla stanno valutando la possibilità di un agrement che standardizzi e definisca il network mondiale dei sistemi di ricarica. L'ambizioso obiettivo scaturisce da una riunione segreta tenutasi la settimana scorsa (ma rivelata dal chiacchierone Elon Musk) ed è parte di una discussione più generale sulle infrastrutture del sistema elettrico e sulle tecnologie adottate. In particolare, per Nissan si tratta di una occasione imperdibile per dare impulso allo sviluppo dell'auto elettrica, mentre Musk ha sottolineato come uno standard comune possa influire positivamente sulla mentalità dei possibili acquirenti. BMW tace, ma i suoi investimenti sull'elettrico sembra diano i primi frutti sul mercato americano e il suo interesse nell'operazione è ovviamente primario.

3, 2, 1, go





Oggi si va di video, perché ne ho trovato un altro bello gagliardo. Viene da Motor Trend e consta di una gara di accelerazione Usa sul classico quarto di miglio, 402.25 metri per la precisione. Concorrenti in ordine alfabetico: Alfa Romeo 4C, BMW i8, BMW M4, Chevrolet Camaro Z/28, Ford Fiesta ST,
Jaguar F-Type R Coupe, Nissan GT-R Nismo, Porsche 911 Turbo S, Subaru
WRX STI e Volkswagen Golf GT. Location, pista di decollo dismessa nella base della marina di El Toro, Irvine, California. Dubbi sul vincitore? Naa. Piuttosto, alcune sorprese, come quella della i8 che si piazza a soli due decimi dalla M4; la leggerezza paga. Se volete evitare l'inevitabile sproloquio iniziale (yankee, you know), andate direttamente a 1,38 minuti. Enjoy.

I'm on fire





Una Porsche 918 Spyder in fiamme a una stazione di servizio in Ontario, Canada, colta con il cellulare da un automobilista di passaggio. Piange il cuore a vedere una delle insostituibili 918 vetture da quasi 900.00 euro andare in fumo, ma parafrasando Totò, "il fuoco è una livella": non perdona e non fa distinzioni, né di prezzo, né di casta. E a vedere i precedenti, tipo GT3 per intenderci, ultimamente il marchio di Stoccarda pare non averci un buon rapporto.

29 settembre 2014

Anche station la cattiva della C









Per ridurre i costi urge allargare la base. Affermazione criptica che risulta più comprensibile se la caliamo in ambito AMG con la presentazione della nuova C 63, sportiva con la sigla che ricorda il vecchio propulsore ma sotto il cofano invece il recente 4 litri biturbo, quello della GT, proprio quello che, appunto, richiede più installazioni per rientrare dagli alti costi di sviluppo. Due versioni, normale e S, rispettivamente con 476 e 510 CV, assetto a regolazione elettronica, differenziale autobloccante, selettore di dinamica di marcia inclusi. Anche in versione station, ma dovrete aspettare Aprile, mentre a Febbraio debutta la berlina S, la cui anterpima vedremo al salone di Parigi.

La Type R è ufficiale









L'ultima volta l'avevamo vista su un carrello durante le riprese di uno spot pubblicitario in Croazia. Ora Honda ha diramato le prime foto ufficiali della Civic Type R, la cattiva della gamma bassa che sarà presentata ufficialmente la settimana prossima al salone di Parigi. Ancora no comment sulla potenza effettiva, che dovrebbe comunque stare attorno ai 300 CV, così come sulla coppia, oltre i 400 Nm, ma confermata la red line a 7.000 giri del  millesei turbo a doppio variatore di fase. Nella vettura c'è un tasto marcato +R che abilita una taratura sportiva di molti particolari, sterzo, risposta del gas, curva di coppia, un po' come sulle M che conosciamo. In ogni caso pare la Civic estrema dovrebbe essere la prima di una rinata famiglia di sportive Honda: a seguire (ma con tempi ancora incerti) Integra, Accord e (finalmente) NSX.



26 settembre 2014

La prossima sarà mid engined



La Z06 è stata l'ultima. Parlo di Corvette, la cui ultima versione con il 6.2 a compressore da quasi 660 CV è la più potente di serie mai prodotta. Bene, fine della storia. Ma solo nel senso che la prossima generazione delle Corvette impiegherà un nuovo pianale in fase di sviluppo alla GM, struttura che prevede il motore in posizione centrale. Un cambio radicale, atteso però non prima del 2020. Nel frattempo, in attesa cioè della C8, quella davvero nuova, verrebbe affiancata alla generazione attuale una sorta di anticipazione, una rinnovata versione della ZR1 con il nuovo pianale. Il riposizionamento del propulsore implica ovviamente anche un radicale cambio d'aspetto, che diverrebbe assai più da formula, ma anche di prezzo, salendo nel novero dei 150.000 $ e quindi delle supercar (certo che in Usa sono fortunati eh? Qui da noi costano il doppio!). Razio della decisione shock è tanto l'aver metabolizzato che la scocca attuale è al limite della sua evoluzione quanto il prevedere una ulteriore area di crescita per la Camaro. Anche dal punto di vista del propulsore, poi, potrebbero (il condizionale qui però è d'obbligo) esserci grandi novità: Gm ha in sviluppo da molto tempo un V8 biturbo di 3 litri capace di girare molto in alto, con una zona rossa addirittura a 10.000 giri, e di erogare 400 CV nella versione base, che possono salire di molto alzando la pressione di sovralimentazione. Nuova scocca nuovo motore e... nuovo nome. La storia del motore centrale era infatti la fissa di Zora Arkus-Duntov, padre spirituale della Corvette; la nuova Corvette potrebbe quindi chiamarsi proprio Zora. Ah, la foto è quella di una Sin R1, supercar tedesca che monta però un motore Corvette proprio in posizione centrale. Magari la C8 gli somiglia!

Scoperte ma non ufficiali







Dopo il successo della Tesla Model S Cabrio realizzata dal carrozziere Usa Newport Convertible Engineering (di cui ho parlato in Aprile), prima di un'ordinazione di 100 per il mercato cinese da parte dell'importatore locale, l'azienda ha deciso di proseguire affinando il progetto. Queste foto rubate da un video e messe in rete mostrano l'aspetto definitivo delle vetture che andranno a comporre lo stock da esportazione. Sì, perché per ora Tesla non ha stretto accordi con la Newport e quindi le vetture attuali sono destinate unicamente al mercato del Celeste Impero. E' stata però pianificata una possibile piccola produzione destinata anche ai mercati Usa ed europeo, quindi con soli 29.000 $ (circa 22.000 €, il cambio è purtroppo sceso), più ovviamente il costo della Model S (una bella settantina di grossi euro), più lo shipping dagli States (ma forse Newport apre anche a Barcellona), ve la cavate e fate i ganassa (milanese, sta per spaccone) con una cabrio oggettivamente molto elegante ma soprattutto ecotrendy. Pare però che la riluttanza di Tesla a concludere l'accordo per una serie ufficiale sia dovuta alla questione del taglio del tetto: realizzato come tutta l'auto in alluminio, è molto robusto, tanto da aver schiantato una delle macchine per il test del capottamento dell'NHTSA, e la sua funzione strutturale risulta secondo tecnici della Casa difficile da sostituire. E vista l'attenzione che Tesla presta alla sicurezza...

 

25 settembre 2014

Il turbo della Fuego









Ve la ricordate la Renault Fuego? Questi sono tre video commerciali, due Usa e uno spanish, di presentazione che magnificano le doti del motote turbo e dovrebbero far ingolosire gli utenti con le meraviglie della turbo zone. Erano gli anni '80 e le F1 erano turbo come oggi, inoltre Renault era proprietaria della American Motors e non so se vi  ricordate le Jeep Cherokee con il turbodiesel francese. Forte come i marchi girino per il mondo, no?

Salone di Parigi, Audi TT Sportback





Tempo fa avevo parlato delle possibilità di espansione della gamma Audi TT, ora ce n'è una ulteriore. In realtà si tratta di quella che sembrava potesse essere la scelta iniziale e cioè la TT a 5 porte. Sono infatti in rete i bozzetti della vettura che verrà rivelata al salone e che differisce alquanto dalla T-ROC vista a Ginevra: qui l'impostazione è piuttosto quella di Mercedes con la CLA. Ma alla base della scelta c'è una modifica radicale nel progetto, cioè l'uso della piattaforna MQB, il che vuol dire rinunciare all'uso dell'alluminio con ovvio grande risparmio sui costi di produzione. Il motore del modello esposto dovrebbe essere il 2 litri turbo a benzina da 400 CV della Golf R 400 vista al salone di Pechino.

Mutatis mutandis



Prima variazione sul tema: la Initiale diventa ufficialmente la nuova Espace con le ovvie modifiche legate alla produzione in serie. Abitacolo ancora per 5 oppure 7 occupanti, buio sui motori ma possiamo supporre quali siano vista l'attuale produzione. Renault ha creato un sito che dovrebbe consentire di vedere l'auto in 3D (www.crossover.renault.com), ma per ora mostra solo la foto di un golfo con corollario di musica spaziale. Boh?

24 settembre 2014

Salone di Parigi, parte seconda














































Eccomi. Seconda puntata delle anticipazioni per il salone di Parigi. Ero arrivato alla Lambo; ora andiamo avanti (le foto sono sempre in ordine di testo):

Land Rover Discovery Sport

L'auto ha già debuttato il 3 Settembre, dopo la comparsa in concept in Aprile, ma è la principale novità Land Rover allo stand. Netto downsizing dei motori, ora a quattro cilindri turbo, benzina e Diesel, con cilindrate contenute in 2 e 2,2 litri e potenze da 150 a 240 CV. Ovvia l'attenzione all'offroad, con tutta le serie dei controlli elettronici dedicati inventati dal brand.

Mazda 2 ed MX-5

Con buona pace del nome jap, (Demio) la nuova piccola di Casa, un tempo (quello della joint con Ford) basata sulla scocca della Fiesta, è alla sua quarta generazione. Look moderno e abbastanza aggressivo, con il frontale che tende a quello della sorella spider (il design Kodo). Motori Skyactiv milletre a benzina e millecinque Diesel e dentro un completo sistema di infotainment.

Della attesissima (è già presentata) Miata ho già anticipato tutto, ma rimangono alcuni vuoti, come quello lasciato dalla mancanza di una dichiarazione ufficiale sulla gamma propulsori, che verrà quindi svelata solo al salone.

Mercedes Classe B e AMG GT

L'ultima monovolume rimasta alla base della gamma dopo il "cambio di stile" della A è stata appena lanciata e ripropone la sua praticità con 5 modelli Diesel e 4 a benzina, più uno a metano e uno elettrico. Ma ovviamente l'attesa del pubblico sarà per la prima uscita ufficiale della AMG GT, la nuova supercar della Stella che sfida le regine del settore.

Mitsubishi Outlander Phev

Già in vendita, una crossover ibrida plug-in che si rifà alla concept vista all'ultimo salone francese, due anni fa. Look più yankee che europeo e motore 2 litri a benzina con l'aggiunta di due motori elettrici, il tutto condito da una batteria al litio da 12 kWh che consente la percorrenza di 52 km a zero emissioni. Particolare interessante, la Phev è 4x4 anche con la trazione elettrica.

Opel Adam S

La versione cattiva dell'ovetto tedesco che ricorda tanto la 500 (pure la Twingo, no?) ha un motore millequattro turbo da 150 CV e 220 Nm, che le consente uno 0-100 in 8,5 secondi e una Vmax oltre i 200. Gomme mega, 225-35 da 18 pollici (Opel non è nuova a questa pratica) e freni OPC (la divisione sportiva) sono gli atout tecnici; dentro sedili Recaro, rivestimenti ad hoc e un infotainment di ultima generazione con le esclusività dell'intelliLink, che sfutta app e controllo vocale.

Peugeot Quartz, Exalt, 308GT e 208 concept

Anche questa concept c'era già due anni fa, con la stessa meccanica (ipotetica?): 500 CV ibridi sulla piattaforma modulare EMP2 ottenuti dal millesei turbo THP spremuto a 270 CV e 330 Nm più due motori elettrici da 115 CV l'uno, dimensioni compatte e look che potrebbe prefigurare le future crossover francesi. Il sistema di gestione dei motori è quello già visto sulle ultime 3008.

Si rifà invece alla Onyx la Exalt, già vista a Pechino. Il gruppo propulsore è sostanzialmente lo stesso della Quartz, ma il motore elettrico è singolo e ha 68 CV. La struttura è quella di una berlina/coupé attorno ai 5 metri all'insegna di comfort e sportività.

Assetto ribassato, gomme da 18 pollici e colore blu Magnetic, quello delle auto da corsa francesi, per la 308 GT disponibile con motore THP di 1.6 litri da 205 CV e 285 Nm oppure 2.0 HDi da 180 CV e 400 Nm. Berlina o station, sfoggia doppio scarico e interni sporivi con pedaliera in alluminio e volantino racing.

Peugeot ha sviluppato da tempo un sistema ibrido ad aria compressa che ora si mostra in una ulteriore evoluzione con la 208 Hybrid Air 2L che adotta il motore a tre cilindri Puretech di 1.2 litri oltre, ovviamente, al gruppo ad aria compressa. Le possibilità sono le stesse di una ibrida elettrica ma il peso è molto minore (non c'è la batteria) e i costi pure; tra l'altro questo prototpio pesa circa 100 kg meno del precedente.

Porsche Cayenne S

L'ultima versione della più prestazionale off road tedesca mostra che il downsizing è regola anche nell'Olimpo: il motore perde infatti due cilindri ed è ora un V6 di 3,6 litri biturbo che eroga 420 CV a 6.000 giri con coppia massima di 550 m costanti da 1.350 a 4.500 giri. Più scattante dell'attuale versione V8, riesce pure a stare sopra i 10 km/litro (?).

Renault  EOLAB, Initiale

Raccogliendo la sfida VW dell'auto da 1 litro per 100 km, Renault ha voluto però crearne una con un corpo vettura dotato di grande abitabilità e sedili disposti tradizionalmente, la cui tecnologia è prevista per l'impiego in serie per il 2020. Aerodinamica molto efficiente, peso ridotto e propulsione ibrida sono le chiavi del risultato, che ha visto il peso ridursi rispetto all'uso di materiali convenzionali di 400 kg, con un Cx di soli 0.235. Il motore a benzina di un litro a tre cilindri eroga 76 CV, mentre quello elettrico 68, la batteria al litio immagazzina un'energia di 7,6 kWh; il sistema è plug-in. Il cambio è un automatizzato a 4 marce e durante il funzionamento elettrico o ibrido usa soltanto le prime due, riservando terza e quarta al solo motore a benzina con velocità più elevate.

Sembrava che Initiale potesse divenire un brand, ma rimarrà invece l'allestimento premium di Renault; comunque potrebbe essere la nuova Espace.

smart fortwo e forfour

Le nuove smart, figlie dell'alleanza con Renault (a proposito di alleanza, vi siete accorti che la Mercedes CLA 180 CDI monta un motore Renault 1.5?) non cambiano la sostanza del prodotto. La novità è la forfour, il clone della Twingo (o è il contrario?) che aggiunge due porte su un'impostazione di corpo vettura analoga alla fortwo e di fatto è la stessa auto e non un modello più grande come nella versione precedente. Anche qui i motori sono Renault e una volta visti i rispettivi listini... a voi la scelta.

Toyota C-HR

Nell'anticipazione si poteva vedere solo il teaser,  ora c'è invece la foto ufficiale della piccola crossover che potrebbe chiamarsi Auris. Alla Toyota bocche cucite su caratteristiche e features tecniche, ci tocca proprio aspettare il salone.

VW Polo GTI, Passat e Golf Alltrack

Della prima ho già trattato, viste le caratteristiche potrebbe giocarsela molto da vicino con la sorella maggiore. La Passat è invece molto più attesa e d'altronde è il modello di punta, quello più venduto su tutti i mercati; forse è per questo che non ci sono ancora foto disponibili ma solo qualche bozzetto. La linea si direbbe un po' da CC e la vettura è cosruita sull'ormai onnipresente e proteiforme pianale modulare MQB con una riduzione media di peso attorno agli 85 kg rispetto al modello attuale. Tre motori a benzina e due Diesel, tra i quali (finalmente) il nuovo 2 litri con doppio turbo da 240 CV cui daremo una bella occhiata al momento giusto; più avanti versione ibrida e a metano.

Infine la Golf Alltrack, versione ognistrada della station con protezioni, slitte, assetto rialzato di 20 mm e soprattutto trazione integrale con frizione Haldex di ultima generazione. Motori benzina e Diesel con potenze da 110 a 184 CV.

Volvo XC90

La novità mostrata alla fine di agosto sarà la stella del marchio nordico e vuole incarnare la new age dello stile futuro del brand; sarà mostrata anche in questa versione più sportiva, la R-Design. Nuovi griglia, spoiler e scarichi, oltre ai cerchi da 20 pollici con in opzione quelli da 22. Nessuna modifica al downsizing, che prevede 4 cilindri anche in questo caso.



Per tutte le novità dell'ultimo momento, oltre alle chicche, stay tuned.



23 settembre 2014

Il salone di Parigi, prima parte















Siamo ormai alle porte del salone francese che si alterna con quello di Francoforte. Sono dell'opinione che i saloni siano ormai una sorta di retaggio del passato, molto costosi e poco redditizi per le Case ma, come spesso succede, occorre tempo per rendersene conto. Per gli appassionati rimangono comunque l'occasione di vedere le auto tutte assieme, così come di poter avvicinare modelli mitici che normalmente sarebbero molto oltre la loro portata e che altrimenti potrebbero vedere soltanto in foto. Dunque, dalla parte dell'automobilista urge una minirassegna di ciò che ci attende a Parigi, eccone la prima parte (le foto seguono l'ordine dei testi), il resto a seguire soon:

Audi A6

Ne ho già parlato, ma il debutto ufficiale è al salone.

Bentley Mulsanne Speed

Una versione decisamente prestazionale della più classica berlina da autista (nel senso di chi la guida): quest'ultimo potrà sfogarsi (quando non trasporta il proprietario) staccando 0-100 sotto i 5 secondi grazie ai 537 CV e ai 1.100 Nm. Sarei però curioso di vedere cosa succede dal vivo scaricandoli tutti sulle ruote posteriori con un'auto che pesa 3 tonnellate.

BMW Serie 2 e Serie 7 Individual

Interventi agli estremi della gamma: della piccola Serie 2 arriva la cabrio con tetto in tela che si apre in 20 secondi fino a 50 km/h mentre per a limousine ci sarà il modello di fine serie, realizzato dalla divisione che cura gli allestimenti a richiesta. Invariata la meccanica.

DS Devine

Anche di questa ho già detto. Una concept pura che difficilmente avrà esito.

Fiat 500X

E' la versione europea della Jeep Renegade, un prodotto della sinergia transatlantica della FCA. Il corpo deriva ovviamente da quello della 500L e l'auto dovrebbe essere costruita a Melfi con meccaniche analoghe.

Ferrari 458 VS Spider

E' l'ultima di cui ho parlato, tutte le notizie le trovate qui.

Ford S-Max

Seconda versione della monovolume di tono sportivo Usa; nuova piattaforma, sette posti con ripiegamento elettrico (quelli dietro) e ampio spazio ai gadget come apertura senza mani del portellone e sedile con massaggio incorporato, oltre a roba un po' più spessa come il parcheggio automatico e i sistemi di assistenza alla guida. I motori sono gli stessi, quelli attuali, ma verrà offerta anche la trazione integrale.

Infiniti Q80

Novità vera (c'è solo il teaser), è la concept che potrebbe esere una berlina-coupé (tipo CLS) oppure una coupé a due porte. Mistero su struttura e parte motrice; di certo si sa che si colloca ai piani alti e quindi ci saranno motori potenti.

Jaguar XE

Non è più una novità, ma rimane un'auto importante per il marchio, dato che su di essa si punta per allargare la fascia di mercato. Ne ho parlato.

Lamborghini

Anche qui nessuna anticipazione, ma sembra decisamente un'operazione del tipo Aston Martin Rapide; sono quindi possibili le 4 porte. Dubbio: vista la mania delle sinergie articolate del gruppo, non useranno mica la scocca di una Panamera?


22 settembre 2014

A Parigi la Speciale veste cabrio



A Parigi Ferrari mosterà la versione spider della 458 Speciale, la cui foto è stata mostrata sul sito Usa 4WheelsNews, come fuggita da un configuratore approntato per la clientela; il nome definitivo dovrebbe essere Ferrari 458 VS Spider. Modifiche ai paraurti anteriori e agli scarichi (sdoppiati), oltre ovviamente alla capote ad azionamento elettrico fanno parte del diverso look della vettura, con cerchi di nuovo disegno e una produzione limitata a 458 pezzi (ma che fantasia). Il motore sarà lo stesso della Speciale coupé: 605 CV a 9.000 giri con 540 Nm a 6.000; cambio doppia frizione a 7 marce e differenziale a controllo elettronico, oltre all'esclusivo controllo di angolo di assetto. Comunque, i possibili acquirenti l'hanno già vista il mese scorso a Pebble Beach; ovviamente in privato.

19 settembre 2014

Lotus in crisi



Lotus è in difficoltà e deve tagliare. Un ritornello purtroppo comune anche tra le blasonate di questi tempi, che nel caso dell'azienda di Hethel porterà a una riduzione di personale di 625 unità tra la divisione auto e quella engineering. Con questa ristrutturazione anche il petrolio malese (la proprietà è in parte della Proton e in parte dello stato asiatico) getta la spugna, il che riduce del 30% le dimensioni di una Casa storica ma mira a evitarne la chiusura. Il vero problema è però la mancanza di nuovi progetti in un mercato molto competitivo, dove i principali attori lavorano senza sosta al miglioramento dell'esistente e allo sviluppo di novità. Il ceo Jean-Marc Gales assicura che dopo i tagli la struttura, resa così più snella, sarà in grado di riguadagnare l'attivo. Speriamo abbia ragione.

18 settembre 2014

Tesla si fa le sue




Batterie intendo, accumulatori al litio, per la precisione. E' noto come i due principali problemi delle auto elettriche siano l'autonomia e il costo delle batterie. Tesla, che produce auto alto di gamma, può dribblare il primo aumentando i kWh installati sulle proprie auto, ma ricade fatalmente sul secondo, il costo. Ecco perché ha portato a termine il progetto di una propria fabbrica di accumulatori, che costruità nel Nevada grazie al contributo statale di 1.125 milioni di dollari, tanto generoso da aver fatto passare in secondo piano il progetto iniziale, collocato invece in California dalle parti di Palo Alto, dove ha sede anche la Casa. Sono certo che la coincidenza tra la location, collocata tra Reno e il lago Tahoe (quello degli off road GM), e la facilità locale a matrimoni e divorzi sia del tutto casuale; in ogni caso lo stabilimento occuperà 6.500 addetti e produrrà a regime, nel 2020, circa 500.000 pezzi l'anno, con l'auspicabile riduzione di prezzo del lavorato attorno al 30%. Ovviamente Tesla conta di vendere le batterie anche ad altri costruttori, ma dal canto suo l'operazione potrebbe abbassare sensibilmente il prezzo delle sue vetture e in particolare rendere la Model III, la prima Tesla di (possibile) grande diffusione annunciata per il 2017 un successo. Mi viene una domanda però: ma siamo sicuri che in giro c'è tutto 'sto litio? A me risultava prodotto in pochissime aree del pianeta e ad alto costo. Ma sono certo che Musk la sa lunga.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...