31 agosto 2014

E' cinese l'anti CLA



Se credete che il Chengdu Auto Show conti poco, vi sbagliate. Sì, perché altrimenti non si spiegherebbe come Volkswagen abbia scelto quel palcoscenico per presentare la sua risposta alla Mercedes-Benz CLA, la Lamando. Ultima creazione sulla piattaforma MQB, quella versatile che caratterizza tutti i nuovo modelli del gruppo, impiega i gruppi meccanici della Golf 7, a partire dal millequattro fino al 2.0 TSI e il cambio DSG a sette rapporti e sembra la versione in scala ridotta di una CC, quindi ripercorre lo stesso criterio della CLA, che a sua volta è una CLS in sedicesimo. L'auto sarà costruita in Cina, destinata per ora al solo mercato interno e venduta a un prezzo che parte da 178.000 renminbi, circa 22.000 euro, quindi in diretta concorrenza con la nuova economica di Mercedes. Ci sono però opzioni per una sua esportazione anche sul mercato sudamericano.

30 agosto 2014

Una sfida al semaforo la vedo dura





Questa è una Dodge Challenger allestita con il Drag Pak, prototipo della versione dedicata alle gare di accelerazione. Lo Hemi da 7 litri sotto il cofano è un motore da corsa costruito a mano interamente in alluminio oggetto di un accurato blueprinting, la trasmissione automatica è derivata da una 727 della Chysler, con l'aggiunta del blocco del convertitore e di un albero di trasmissione in alluminio. Le ruote da 15 sono un prodotto speciale per garantire la massima aderenza; 28x4.5 davanti e 30x9 dietro, tutto in pollici ovviamente. Secondo la più pura scuola racing yankee old style la sospensione posteriore è a ponte rigido, ma almeno gli ammortizzatori sono regolabili. Da noi in Europa queste gare non fanno molta scena, ma vedere un'auto che impenna dà comunque un'idea di che razza di accelerazione sia in grado di scatenare.

28 agosto 2014

La nuova Volvo XC90











Doveva arrivare nel 2015 e invece eccola qui, di già. La Volvo XC90, l'ammiraglia Suv del brand cino-svedese arriva a 12anni di distanza dalla precedente, un prodotto davvero nuovo in un segmento importante per la riqualificazione del marchio. 11 miliardi di dollari di investimento in tre anni per questa new age dello stile nordico, che sfoggia due martelli di Thor in foggia di luci diurne nei gruppi ottici anteriori (si vede che anche in Svezia la Marvel tira) e un corpo vettura non proprio identico alla concept ma dotato di ruote fino a 22 pollici, con sette posti e una notevole cura dei particolari abbinata a una ricerca di comfort e abitabilità capaci di competere con le regine del settore. Sotto il cofano i recenti motori Drive-e che incarnano il più spinto downsizing tra i Suv di grande stazza: tutti 2 litri a 4 cilindri, hanno potenze fino a 320 CV, mentre la versione top, la T8 aggiunge un gruppo ibrido che agisce sulle ruote posteriori e offre un combinato di 400 CV complessivi, grazie all'accumulatore al litio da 9.2 kWh che consente pure una quarantina di km a emissioni zero. Amplissima come sempre la dotazione di sicurezza, che comprende tutti i nuoi sistemi di protezione dei pedoni e gli anticollisione automatici. Aspettiamo di vederla su strada.



Si chiama ESQ, si legge Juke



Questa è la nuova Infiniti ESQ, destinata al mercato cinese. Non avete l'impressione di averla già vista? Beh, certo, infatti non è altro che una Nissan Juke opportunamente ribattezzata con il brand più lussuoso. L'auto, che sarà presentata domani al Chengdu Auto Show, costerà da 200 a 300mila yuan, da 24.000 a 37.000 euro circa, e mostra una caratterizzazione abbastanza spinta, con un body kit, una nuova griglia e interni completamente rivisti in chiave migliorativa. Il motore è il millesei turbo a 4 cilindri della Juke, con 200 CV e 250 Nm, accoppiato a un cambio CVT. Tra l'altro, la continua tendenza dei jap a montare cambi a variatore mi fa pensare ne abbiano accumulati migliaia nei magazzini: dato che in Europa proprio non vanno, appena possono li schiaffano sui mercati dove i (poveri) automobilisti locali li subiscono. Tornando alla ESQ, la chiave dell'operazione è l'assenza della Juke su quel mercato, cosa che per i vertici del gruppo autorizza (?!) il rebranding e l'aumento di prezzo, anche se di fatto un logo Infiniti sull'auto non c'è. Vale perciò anche l'ipotesi che il nome dell'auto, ESQ, diventi un vero e proprio marchio destinato al solo mercato del Celeste Impero.

27 agosto 2014

Da low cost a low sport



Al salone di Mosca si respira decisamente un'aria diversa. Tanto diversa da trasformare una low cost in una... low sport. E' il caso della Dacia, che ha in programma una versione RS della Sandero, ergo una "sportiva" molto conveniente. Le virgolette sono d'obbligo perché anche il concetto di sport verrebbe visto in chiave Dacia e quindi il motore non sarebbe né troppo sofisticato né troppo potente, sfruttando piuttosto il peso ridotto della scocca per disporre comunque di un favorevole rapporto peso/potenza. E' un radicale passo avanti nella filosofia del marchio, ma destinato soltanto ai mercati dell'Est europeo e più in generale a quelli dei Paesi emergenti, ove lo status può essere rappresentato adeguatamente anche da un'auto che costi poco. Ciò vuol dire che non la vedremo dalle nostre parti, ma sono certo ci sarà un fiorire di importazioni parallele, ammesso che le omologazioni anti-inquinamento lo permettano. Della modifica genetica sarà oggetto anche la versione Stepway, mentre potrebbe essere utilizzato per le versioni potenziate il brand Renault Sport, visto che su questi mercati le vetture sono vendute con il marchio Renault.

Arriva la Levante



Ce l'avete presente la Levante, figlia della Kubang (quella della foto), concept Maserati per un Suv di lusso? Bene, è in dirittura di arrivo (il nome deriva dall'indirizzo della Casa a Modena, via Emilia Levante, wow). La scocca è quella della Ghibli e non una derivazione dalla Jeep Grand Cherokee; ovviamente la trasformazione è sensibile dato che l'altezza dal suolo sarà piuttosto incrementata e l'aspetto finale sarà molto diverso dalla concept e assai più simile a una Ghibli rialzata. I motori saranno tanto il V6 turbo da 3 litri quanto il V8 da 3,8 e con ogni probabilità anche un Diesel 3 litri; nella versione più prestazionale la potenza sarà di 530 CV. Trazione ovviamente integrale con il sistema proprietario Q4 e cambio automatico a 8 rapporti. L'auto andrà in produzione a Mirafiori entro il 2015 per esordire a fine anno o nel 2016; sono previste tra le 10 e 15mila unità annue, quindi molto sotto la capacità del grande stabilimento italiano. Le avversarie saranno Porsche e Bentley.

La grinta Renault riparte da Mosca













Alla faccia dei cattivi rapporti UE con la Russia e incurante del prossimo embargo sull'acquisto di auto, ma forte delle sue World Series esportate nel Paese, Renault presenta oggi al salone di Mosca, come avevo anticipato, la sua prossima vettura da competizione, la Renault Sport R.S. 01, destinata dal 2015 a essere la star del campionato Renault Sport Trophy, iniziativa che vuole fare da trampolino ai più importanti campionati GT ed Endurance. Passiamo ai dati: scocca in carbonio, peso sotto i 1.100 kg, potenza di 500 CV e coppia di più di 600 Nm, il tutto tirato fuori da un motore Nismo, quindi Nissan: nientemeno che quello della GT-R, un V6 da 3,8 litri biturbo tra i più raffinati del mercato. La nuova Renault Sport è quindi un po' sopra una GT3 ma un filo meno di una DTM. L'auto è studiata per non esagerare con i costi, quindi adotta un cambio longitudinale Sadev a sette rapporti con attuatore elettromagnetico (e palette al volante), mentre la frizione è una ZF e il differenziale autobloccante regolabile. Aspettiamo di sentirne il sound, perché il video è ad animazione digitale.

26 agosto 2014

La prima ibrida di Audi







Un filo meno di 40.000 €, 39.900 per la precisione, e la A3 Sportback e-tron, la prima ibrida di Audi ve la portate a casa, da Novembre. Motore 1.4 TFSI da 140 CV e gruppo elettrico da 75 kW (102 CV) inglobato nel cambio S tronic rendono l'auto sportiva, con uno 0-100 da 7,2 secondi e una V max di 222 km/h. Ma è l'economia d'uso il suo punto di forza: la e-tron fa 66,6 km/litro (secondo uno di quei cicli che non corrispondono ad alcuna strada ma dettano i consumi ufficiali) che, pur ricalcolati con la pratica per ricondurli a qualcosa di concreto, sono molti. In più, dato che si tratta di una plug-in (ergo la potete ricaricare nel box) e che con la sua batteria al litio fa 50 km in pura modalità elettrica, se nel condominio non fanno storie perché vi attaccate alla presa e se non fate il viaggiatore di commercio, potreste anche usarla ogni giorno a costo zero, recuperando l'investimento. Urka!

Land Rover punta all'estremo



Si direbbe proprio che Land Rover, dopo esere partita dallo spazio, proceda ora a occupare ogni area della terra Dopo la collaborazione con Virgin Galactic, arriva infatti quella con Bear Grylls, protagonista di serie TV su Discovery, personaggio in linea con le tradizioni del marchio e saldamente legato alle esplorazioni e alle avventure estreme, nominato ambasciatore globale del brand. Visto il tipo, avrei detto che il legame ideale sarebbe stato con una Defender, quella nuova magari, ma visto il momento sarà coinvolto nel lancio della Discovery Sport il prossimo 3 Settembre. Ci dobbiamo attendere una riedizione del Camel Trophy?

AMG "popolari"?



Da tempo BMW ha lanciato la serie M Sport, versioni cattive sì, ma sotto la soglia delle M, che rimangono sul piedistallo. Una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico, capace di ampliare la base d'utenza delle sportive del marchio. Del resto anche Audi ha fatto salire di livello le S, un gradino sotto le RS. Ora anche AMG ha fiutato l'affare e si prepara a fare lo stesso con il debutto della C450 AMG Sport, modello più tosto della C400 ma meno della C63 AMG. La new entry dispone infatti di 367 contro 333 CV, sempre erogati dal nuovo V6 biturbo, a fronte dei 450 CV del recentissimo V8 biturbo del modello top. Si potrà scegliere tra la purezza della tutto dietro oppure la trazione integrale 4MATIC del modello da cui deriva; l'auto è dotata poi di un kit aerodinamico con spoiler anteriore e diffusore posteriore argentati, minigonne e nuovi paraurti. All'interno pelle bicolore e tono sportivo dei particolari, tipo volante AMG in Alcantara (molto bello). Il telaio vede un irrigidimento delle sospensioni e il potenziamento dei freni. La C 450 AMG Sport sarà disponibile in versione berlina e station, probabile anche la coupè. La vediamo al salone di Parigi.










25 agosto 2014

Anche Volvo passa al tre



Seguendo il filone del downsizing e della generale riduzione dei consumi (più dichiarata che reale, però, lasciatemelo dire), anche Volvo salta il fosso del quattro e passa al tre. Lo farà con la prossima edizione dei motori Drive-E, che oltre all'attuale 2 litri comprenderà anche un 3 millecinque, ma solo nel 2016. Il motore è destinato principalmente ai gruppi ibridi (ma non solo) e non è ancora chiaro se sarà offerto anche in versione Diesel; in ogni caso sarà montato al massimo sulle S e V60, visto che, nonostante Volvo abbia sviluppato un 1.5 da F1, in questo caso si previlegia un rapporto aureo tra consumo e potenza piuttosto che puntare al massimo ottenibile. Il fatto è che i limiti di emissione di CO2, attualmente fissati nella UE a 120g/km scenderanno a 95 g/km nel 2020 e continueranno con questo gradiente anche negli anni successivi. L'unico modo per ottenere un livello di consumo così basso con prestazioni accettabili senza ricorrere massivamente ai (costosi) sistemi ibridi è perciò la riduzione dimensionale dei propulsori e la rivistazione della sovralimentazione in chiave di economia d'uso. Un percorso obbligato, dunque, la cui presa sulla clientela in termini di marketing dipende però molto da come sarà fatta la comunicazione e da quanto il motore sarà ancora importante nell'acquisto di un'auto. Vi siete mai domandati cos'ha sotto un frullino?



Only for Japan











Subaru ha messo sul mercato una versione potenziata della WRX STI, la Type S. La potenza del quattro cilindri boxer qui raggiunge 309 CV, con una coppia massima di 422 Nm; in pratica una elaborazione della attuale STI. L'auto è fornita di serie del DCCD, il differenziale centrale a controllo elettronico made in Subaru che permette di variare il grip sulle quattro ruote per migliorare la trazione in uscita dalle curve. Il cambio è il solito 6 marce manuale, rinnovato nella precisione degli innesti. L'auto è però disponibile solo in Giappone, così come l'altra new entry, la WRX S4, versione un filo meno prestazionale (300 CV e 400 Nm) ma perversamente dotata dell'orrendo cambio CVT Lineartronic, che sarà pure efficiente ma è piacevole nella guida come un acciuga al cioccolato. Si direbbe che alla Fuji Heavy Industries, la Casa madre, tendano a far  prevalere le scelte ingegneristiche alla faccia di ogni tipo di marketing.

20 agosto 2014

La nuova Lambo da corsa











Destinata al Supertrofeo Blancpain 2015, la Lamborghini Huracan è stata presentata a Monterey in versione LP 620-2 Supertrofeo. Studiata con la collaborazione della Dallara, impiega una scocca in composito che limita il peso complessivo a 1.270 kg, di cui solo 43 kg sono da attribuirsi al roll bar a gabbia. Cito la rigidità aumentata del 45%, ma mi corre l'obbligo di far notare (e questo vale per tutti i costruttori) come ogni volta il modello precededente fosse in pratica un budino. Il V10 eroga 620 CV e impiega una centralina Motec M182 che gestisce anche il controllo di trazione e lavora insieme a quella del cambio sequenziale a 6 rapporti Xtrac. Le ruote sono da 18 pollici con pneumatici 305/660-18 anteriori  e 315/680-18 posteriori; la trazione solo posteriore.

Discovery Sport: decollo





L'avevamo vista in Aprile al salone di NY in veste di concept; ora Land Rover ha diffuso un video teaser degli interni. L'auto di cui parlo è la nuova Discovery Sport, che debutterà il prossimo 3 Settembre e il cui abitacolo ripropone la soluzione 5+2 della Discovery Vision. Intanto prosegue la partnership con la Virgin Galactic e insieme alla vettura verrano presentati i nuovi sviluppi "terrestri" delle prossime avventure spaziali di SpaceShipTwo.

Operazione nostalgia






D'epoca, anzi nuova. Si chiama E-Type Lightweight il prototipo delle prima delle sei auto che il Jaguar Heritage, team costituito da esperti artigiani del settore e interno alla divisione Jaguar Land Rover Special Operations, costruirà nello storico reparto corse di Browns Lane. Fu proprio da questo indirizzo che nel 1964 uscì l'ultima delle E Leggere con scocca in alluminio; vetture destinate alle competizioni che pesavano (e pesano) 114 kg meno delle corrispondenti in acciaio. Questa operazione nostalgia mira a chiudere il cerchio delle 18 auto previste a suo tempo dal programma nei favolosi sixties: dopo le prime 12 la produzione era stata interrotta, ma riprende ora con le 6 rimaste in canna. Le vetture riprendono fedelmente le caratteristiche delle auto orginali, motore sei in linea alimentato a carburatori (3 Weber) compreso, ma c'è l'iniezione meccanica Lucas in opzione (con un extra). In quest'ultimo caso, la potenza del motore da 3868 cm3 è di 340 CV a 6.500 giri, con coppia massima di 380 Nm a 4.500 giri; cambio a quattro rapporti e differenziale autobloccante Powr-Lock. Freni a disco (su una Jaguar ça va sans dire) su ruote da 15 pollici e peso complessivo di 1.000 kg. Insomma, con meno di 3 CV per kg è un'auto capace di dare grandi soddisfazioni in pista, con la forte coppia già a basso regime e l'assetto duro e un po' ostico che rende tradizionalmente "ballerino" il retrotreno delle E, ma ben controllabile con la precisione dello sterzo a cremagliera e la dosabilità dei freni, entrambi privi di servo. Nessun accenno al prezzo (che cosa volgare!) ma se siete di quelli che ci fanno un pensiero sappiate che è previsto per ciascun acquirente anche un orologio Bremont su misura, optional, ovviamente.

19 agosto 2014

MotoDrone







Dopo  l'auto che guida da sola, Google raddoppia con Ghostrider, la moto che si guida da sola, sfida ancor più difficile ma che legittima una fitta serie di domande sulla sua reale utilità. Il progetto è portato avanti da Anthony Lewandowski, un ingegnere di Berkeley che lavora a stretto contatto con Ron Meford, responsabile per la sicurezza del programma Google Autonomous Drive; quest'ultimo ha richiesto allo Stato della California l'autorizzazione a procedere con i test. Più che indirizzato alla guida di tutti i giorni, tuttavia, il progetto potrebbe avere scopi militari, vista anche l'acquisizione da parte di Google di Boston Dynamics, azienda specializzata in robotica militare; lo sviluppo di un drone robotico è tra le ipotesi. La ricerca di nuovo business potrebbe finire quindi, come peraltro è già accaduto in US, in ambito militare, un grande cambiamento per le dichiarate politiche di Google. Chiedo scusa per foto e video di bassa qualità; quest'ultimo è relativo al prototipo della moto di qualche tempo addietro.

Il purismo di Cadillac



Le scelte tecniche seguono quasi sempre ragioni economiche. E il passaggio dalla tradizionale trazione posteriore a quella anteriore nella generazione A di Mercedes o nella BMW

Active Tourer (e nelle prossime Serie 1 e 2) non sfugge a questa generale regola di marketing, che offre minori costi in produzione e maggior spazio nell'abitacolo. Due piccioni con una fava, dunque, ma con il contraltare, parlando di segmento premium, di un netto peggioramento delle doti stradali. Sì, sulla neve le anteriori si prendono la rivincita, ma normalmente non danno quel piacere di guida cui quel tipo di acquirente è abituato. Ecco perché Cadillac non vuole fare lo stesso errore nella definizione della sua prossima vettura, che sarà collocata al di sotto della ATS, nel range di Audi A3 e CLA, per intenderci. Gli ingegneri sono al lavoro sulla scocca di una ATS per ridurne le dimensioni ma la rear wheel drive sarà mantenuta, anche a costo di omologare l'auto come 2+2, cioè con posti dietro, diciamo, strettini. Il progetto avrà il suo esito nel corso del 2015 ed è curioso come provenga da un Paese ove le doti di handling nella guida di tutti i giorni sono mortificate come in poche altre nazioni. Oltretutto a fronte di indagini  di mercato in cui si evidenzia come l'80% dei possessori di blasonate trazioni posteriori sia convinto siano invece le ruote avanti a tirare, fattore che talvolta balza all'occhio anche da noi nell'evenienza del montaggio di catene da neve. Chi ha ragione? I tecnici del Vecchio Continente che si affannano a trovare avantreni sempre pù sofisticati per evitare le magagne delle anteriori oppure questa new age del purismo made in Usa?

18 agosto 2014

100% ignorance







Le muscle car sono quanto di più yankee ci sia nel mondo dell'automobile e, come tutti i prodotti made in Usa, o le ami o le odi. Se appartenete alla prima categoria dovrete convenire che si tratta sempre e comunque di prodotti estremamente ignoranti, anzi, più sono ignoranti e meglio è. E in questo ambito alla Dodge Challenger spetta senz'altro un posto di prima fila, anche senza scomodare il Generale Lee, protagonista di una famosa serie TV a stelle e strisce. La SRT Hellcat è l'ultima della serie, la più potente di sempre e tra tutte le muscle car, la più immutata nello stile rispetto alle Camaro o ai Ponies della Ford. In questo video hanno tirato in ballo un altro format TV: Fast 'n Loud di Discovery Channel, che avrete certamente visto su Dmax, il cui protagonista, Richard Rawlings texano purosangue e owner della Gas Monkey, si esibisce in uno sparo sul quarto di miglio contro una Challenger del '71, che sdruma facilmente dandole più di 3 secondi. Se mi è consentita una critica, io lavorerei di più sul sound, che deve accompagnare, o meglio precedere, sempre una vera muscle car. Consiglierei uno stage alla AMG.

La meglio delle P1











Se la McLaren P1 per voi è troppo poco, c'è la soluzione: la P1 GTR, mostrata in questo weekend al concorso di eleganza di Pebble Beach, quello vicino a Laguna Seca, California. Il pezzo forte è il motore, sempre V8 ad albero piatto da 3,8 litri, che qui raggiunge (con la collaborazione del gruppo ibrido) la stratosferica potenza di 1.000 CV, facendo entrare la P1 nel club delle hypercar. La linea è decisamente racing e la parte posteriore molto più pulita, grazie alla grande ala fissa (al posto di quella retrattile) che consentito di rimodellare gli scivoli di uscita per l'aria; davanti con quello spoiler sporgente prevedo problemi per affontare anche una minima rampa, ma queste auto le fanno così, non ce n'è. Gli acquirenti devono avere già acquistato una P1 normale. Già, perché non basta sganciare i 2,47 milioni di euro necessari all'acquisto, bisogna anche far parte di quei 375 che hanno già sborsato un milione per l'auto. Insomma una P1 GTR costa in pratica 3 miloni e mezzo. Vi vedo già controllare il contante nel portafoglio, ma dovete frenare le pulsioni, perché l'auto non sarà disponibile che dal prossimo anno e solo dopo che la produzione della P1 convenzionale sia finita; alla McLaren pensano di venderne tra 25 e 30.

Ma allora è un virus!



Della (brutta) abitudine di mettere dei 4 cilindri sotto il cofano delle ammiraglie per ora si era macchiata solo Mercedes. Ma il contagio sta proprio dilagando se le indiscrezioni da Audi sono vere: sembra infatti che nel gruppo VW sia in fase di sviluppo un nuovo motore a quattro cilindri studiato appositamente per la bisogna, ergo progettato per ridurre anche quelle vibrazioni del secondo ordine che fanno la differenza con i 6 e gli 8. Il miglioramento sarebbe ottenuto con una disposizione non convenzionale delle manovelle e dalla Casa che ha prodotto i W18 possiamo concretamente aspettarci grandi cose. I cilindri, ovviamente, restano però quattro e la struttura impiega due invece di una biella per ciascun cilindro con l'asse di questi ultimi spostato rispetto ai propulsori convenzionali; il risultato è un 4 che è largo come un V6 e non è detto sia più corto. Ora, con buona pace dell'inquinamento e dell'intrippamento techno degli ingegneri coinvolti nel progetto, che comprendo benissimo: ma non era meno complicato continuare con V6 e V8, che ottengono la morbidezza in modo naturale e alla fine costano lo stesso? Con tutti 'sti turbo elettrici e gruppi ibridi di sostegno, la riduzione di consumo non dovrebbe essere così difficile da ottenere.

14 agosto 2014

El coche de Mallorca









Tra i tanti costruttori del primo dopoguerra, ce n'era uno anche alle Baleari. La Casa si chiamava LORYC, fu fondata nel 1920 e già nel 1922 con un modello Speedster riuscì a conquistare un terzo posto alla Le Mans di quell'anno. Chi sia stato a Maiorca sa si tratti di una sorta di colonia tedesca: così un imprenditore teutone là trasferitosi ha deciso di  riprendere il filo con i fasti delle antenate e (ri)fondato nel 2013 la LORYC Mallorca. Bene, direte voi, saranno le solite sportive artigianali costosissime. Niet, non potrebbero essere più lontane da una sportiva. Si tratta infatti di due vetture elettriche che delle antenate mantengono soltanto il concetto di vettura essenziale e leggera. Pesano attorno ai 550 kg, pochi per auto a batteria, e hanno un motore da 20 CV, decisamente inadatto a garantire loro prestazioni esaltanti; accu al litio e autonomia tra 120 e 180 km completano il quadro, per ora, dato che la presentazione ufficiale è prevista per il prossimo Marzo. Con un peso di soli 550 kg vedo assai difficile ottenere una simile autonomia, ma soprattutto trovo che la scelta di produrre la Speedster e la Pickup con un look ben oltre il concetto rétro e dunque perfettamente in linea con le auto degli anni '20 mi sembra un vero azzardo commerciale. Sì, perché a parte il fatto che le orginali erano più carine, l'esborso per l'acquisto si colloca attorno a 45.000 euro. Vi sfido a trovare il cliente tipo.

La Supra!





















Della FT-1, la probabile nipote della Toyota Supra, si parla da tempo, anche prima della presentazione all'ultimo salone di Detroit. Ma in occasione del prossimo concorso di eleganza di Pebble Beach, in questo fine settimana, alla versione corsaiola per Gran Turismo del video, che potrebbe comunque avere un seguito concreto, sono state associate le foto di una variante strada molto reale, che secondo le indiscrezioni sarebbe la versione definitiva della macchina, pronta per la produzione. Buio sulla parte meccanica, valgono le indiscrezioni di cui ho parlato a suo tempo: un 4 oppure un V6, più un sistema ibrido. Dalla finestra sul cofano, tuttavia, il motore parrebbe addirittura un sei in linea e, vista la collaborazione con BMW, la cosa ci starebbe pure. Le solite voci parlano anche di una potenza complessiva salita a 450 CV; resta la trazione posteriore. Il profilo è molto jap, con il solito accavallamento di linee (il troppo stroppia), ma sicuramente ha il suo fascino. La vediamo a Parigi?

08 agosto 2014

Come un tornado











Ieri parlavo di Bugatti, oggi è il turno di un'altra ipercar, la Venom, quella che ha acquistato anche Steven Tyler, leader degli Aerosmith e incredibilmente padre della bellissima Liv. Beh, è pronta l'erede della GT, che si chiamerà F5 e dovrebbe raggiungere i 467 km/h, un filo più della prossima Bugatti. Il nome, lo avrete capito, è preso dalla scala Fujita di intensità dei tornado (i cicloni nostrani) e non a caso rappresenta il massimo, corrispondente a venti fino a 512 km/h. Come si ottiene tutto ciò? Con l'abbassamento del Cx a 0,40 dagli iniziali 0,44 (sono molti, ma se non si agisce sull'aria si decolla a queste velocità) e con un lavoro di affinamento sul V8 biturbo, che ora raggiunge i 1.400 CV, mentre il peso della scocca è fermo, grazie all'ampio uso di carbonio, a 1.300 kg. Con questi numeri tanto Bugatti che Koenigsegg sono surclassate, visto che il rapporto peso/potenza scende a 0,92 kg/CV, di qui un dichiarato (in sordina però) di uno 0-200 in 12,5 secondi. Resta da vedere come sia possibile scaricare tutto quanto sul solo asse posteriore, ma questa è un'altra storia. La F5 sarà presentata entro il 2015 e disponibile per gli acquirenti dal 2016. Prezzo previsto? Sicuramente sopra gli 1,2 milioni di dollari attualmente necessari per una GT.


Fine corsa per i Segway di Shanghai










Vi ricordate il Segway? Sì, la biga ultratechno venuta dagli States che sta in equilibrio da sola e che si guida spostando il corpo nella direzione voluta? Beh, qui da noi non ha avuto molto successo, principalmente a causa del costo proibitivo (più di 6.000 €), ma anche per la poca chiarezza in merito al suo utilizzo: dove si può circolare, sulle strade o sui marciapiedi? Bene, in Cina la diffusione è stata considerevolmente maggiore (là hanno fatto dumping, costano infatti 6.000 yuan, circa 900 €), in particolare nelle aree urbane molto dense. E' il caso di Shanghai, dove però la polizia è intervenuta duramente per limitarne l'uso. Anche nel Celeste Impero, infatti, si lamenta la mancanza di una normativa chiara sull'uso di questi veicoli, ma è divenuta pratica comune viaggiarci sulle trafficatissime arterie cittadine. Un comunicato ufficiale consente ora l'uso dei Segway soltanto nei parcheggi e nelle aree libere dal traffico, dato che - cita il comunicato di Sun Guofu, portavoce della polizia, questi veicoli sono privi di targa e quindi non possono essere classificati come mezzi di trasporto personale. La regolamentazione si applica anche ai monocicli (che possono costare solo 250 €), altro inusuale mezzo diffusosi in Cina, ma per ora non ne proibisce l'uso sui marciapiedi. Forti di ciò, gli importatori locali hanno iniziato una campagna per l'impiego di monocicli e bighe proprio sui marciapiedi, anche se l'elevata velocità raggiungibile (20 km/h), la mancanza di freni e l'incredibile densità del traffico pedonale di Shanghai, genereranno presto una serie di incidenti e probabili nuove restrizioni.




07 agosto 2014

Oltre il limite



Nessuno pensava che Bugatti avesse chiuso con l'estremo. Così, dopo la "convenzionale" Galibier, ecco l'annuncio di una sostituta della Veyron che dovrebbe debuttare nel 2016, ovviamente con un nuovo nome. Nessuna anticipazione sulla carrozzeria, solo che sarà in fibra di carbonio e con un interno molto lussuoso, mentre il motore sarà una riedizione ampiamente rivista del W16 quadriturbo da 8 litri attuale, con l'aggiunta di un sistema ibrido. La scelta è più di marketing che tecnologica, poiché da un sondaggio tra i potenziali miliardari clienti è emerso che l'ibrido è sicuramente più cool. Ma la potenza dovrebbe fare un balzo in avanti, così come le prestazioni: 1.500 CV, uno 0-100 in 2,3 secondi e una velocità massima di 460 km/h, ottenibile sempre con la storia della doppia chiave etc. etc. e ammesso che Michelin sviluppi nuovi pneumatici per la bisogna. Ovviamente la trazione sarà ancora integrale. Lo sviluppo del motore prevede importanti modifiche al sistema di ammissione, con i turbo che potrebbero essere di tipo elettrico (alla VW quando si innamorano di un concetto...) e un considerevole aumento dell'efficienza, utile più che per ridurre il consumo a omologare l'auto secondo la norma Euro 6. Per quanto riguarda il sistema ibrido, è stato sviluppato uno speciale motore in forma discoidale che è alloggiato nel cambio e che viene alimentato da batterie al litio. Nonostante la maggiore complessità, il peso dell'auto dovrebbe rimanere entro i 1.500 kg e fare quindi concorrenza, se così si può dire, alla One:1 della Koenigsegg.

Gasolio a Stelle e Strisce





Sembra proprio che, dopo anni di serie C, le auto a gasolio possano finalmente trovare una collocazione stabile nel grande mercato USA. Lo si evince dall'annuncio di Steve Kiefer, vice presidente GM del dipartimento internazionale gruppi motori, secondo il quale la Chevrolet Cruze sarà la prima di una consistente serie di vetture Diesel del gruppo GM a essere posta in vendita sul mercato yankee. Nessuna notizia sull'unità prescelta, ma sembra che finalmente gli americani si siano accorti che il motore a gasolio ha una forte coppia anche senza impiegare cilindrate mega e che consumi molto meno dei V8 spompati che sono soliti utilizzare (per muoversi a 80 orari, per giunta); di qui la promozione sui Duramax (i pickup) con il 2.8 turbodiesel al posto dell'otto cilindri a benzina. Rimangono però due problemi a ostacolarne la diffusione: scarsa presenza del gasolio nelle aree di servizio non dedicate ai camion e prezzo del carburante maggiore di quello della benzina. Comunque, se c'è un'area dove il Diesel sarebbe logico, quello è certamente il territorio USA; anche se, a fronte di una grande diffusione delle auto Diesel e con l'abituale quantità di rottame circolante nelle città, la vedo dura in futuro con l'inquinamento da particolato.

As time goes by







Le auto evolvono, lo sappiamo. Ma a distanza di anni e senza le vetture lì davanti a ricordarcelo, è maledettamente difficile avere bene in mente quanto sia cambiato un modello. A colmare la lacuna ci ha pensato ebay Motors, con queste variazioni techno sul tema morphing che mostrano l'evoluzione nel tempo di tre modelli che hanno fatto la storia dell'auto, americana per i primi due ed europea per l'ultimo: Chevy Corvette, Ford Mustang e BMW coupé. Della Corvette posso dire che l'evoluzione c'è stata eccome: la prima versione aveva un 6 in linea di 4.6 litri da furgone e un cambio (automatico) a due rapporti, ma una linea che fa ancora il suo bell'effetto. Dell'auto del '53 è rimasta oggi solo la carrozzeria in fibra; il motore V8 fu introdotto nel 1955. Passando alla Mustang, potrei dire che con il tempo ci ha guadagnato: nata come evoluzione sportiva di quel cassone della Falcon, oggi incarna invece perfettamente il ruolo di muscle car. E della BMW, cosa si può dire? Dalla prima coupé alla attuale Serie 4, ogni versione fa immancabilmente invecchiare di colpo la precedente, un effetto senzaltro voluto. Ma resta una sorta di tendenza all'instant classic che non fa perdere dignità anche alle più datate vetture dell'elica azzurra.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...