30 ottobre 2014

Niente Europa per la Volt 2.0





La Chevrolet Volt non ha avuto grande successo, né di là né di qua dell'Atlantico (come Opel Ampera). Causa del prezzo sostenuto (circa 40.000 €, niente leasing per la batteria, si acquista tutto), ma anche della serrata concorrenza delle ibride plug-in, che di fatto funzionano secondo lo stesso principio del range extender, ma offrono maggiori prestazioni e autonomia. GM però non molla il colpo e al prossimo salone di Detroit, in Gennaio, presenterà la seconda generazione della Volt, che mostra diverse novità. Innanzitutto cambia la scocca, che sarà la nuova D2XX destinata alle vetture compact (all'americana, quindi grosso modo le nostre medie); poi la gestione della batteria è stata migliorata in base ai report d'uso delle auto vendute: la capacità utile è salita del 20% a parità di energia totale accumulata e ciò ha permesso una riduzione dimensionale e di peso (circa 15 kg) del pacco batterie, sempre conformato a T e al centro del veicolo. Incremento anche nell'efficienza dei due motori elettrici, che pesano ora complessivamente circa 45 kg in meno e che dispongono di un sistema di gestione che ne prevede l'uso singolo o contemporaneo a seconda delle esigenze di guida. Le statistiche hanno mostrato infatti che le Volt circolano perlopiù con la trazione elettrica, il software che regola l'intervento del generatore è stato perciò tarato in modo da azionare quest'ultimo solo quando sia indispensabile. Tutto il gruppo di trazione è più compatto e incorpora ora anche l'inverter (i motori elettrici sono a corrente alternata), mentre la cilindrata del motore a 4 cilindri cha aziona il generatore è salita a 1,5 litri con un sensibile guadagno di efficienza, che ha permesso anche il miglioramento delle doti di accelerazione del 20%. Speriamo solo che in tutto questa sequela di upgrading sia stata prevista anche un "camionata" di insonorizzante per assorbire il rumore del generatore quando va a pieno regime (attualmente ha tre diverse velocità di funzionamento) e che il prezzo non salga ancora. In ogni caso non ci sarà una Ampera 2.0: la nuova vettura Chevy sarà venduta soltanto in America, pur se Opel dice di non voler lasciare il segmento elettrico.

28 ottobre 2014

Quasi da corsa la R8 per Los Angeles





Visto che gli States, contrariamente all'Europa, crescono, si moltiplicano i progetti alto di gamma per quel mercato. E' il caso di Audi, che a Los Angeles (intendo al salone) porta la R8 competition, versione esterma della coupé di riferimento tedesca alleggerita con particolari in carbonio e dotata del propulsore da 570 CV, che sarà prodotta in soli 60 esemplari e soltanto per il mercato nordamericano. Questa coupé è la stradale più simile alla R8 LMS ultra da corsa e il suo V10 da 5.2 litri è fornito esclusivamente con il cambio S tronic a doppia frizione e 7 marce, mentre i due grossi tubi di scarico sono la parte terminale di un sistema a bassa contropressione la cui sonorità è ampiamente esaltata. La R8 competition stacca uno 0-60 (mph) in 3,2 secondi e ha una
velocità massima di 320 km/h, ma mostra anche una proverbiale resistenza alle sollecitazioni: basti pensare che la versione da pista LMS richiede interventi di un certo peso solo dopo circa 21.000 km di gara, mentre la maggior parte dei propulsori della concorrenza richiede una revisione dopo 24 ore di funzionamento. E se pensate che è la più prestazionale mai prodotta...

Nuova crossover Mazda



Al salone di Los Angeles che si apre il prossimo 21 Novembre Mazda presenterà la CX-3, nuova crossover che sta alla gamma del marchio come la Juke sta a quella di Nissan. Prevista sul mercato per il prossimo Aprile, l'auto sposa lo stile Kodo che contraddistingue tutti i nuovi modelli del brand e monterà la new entry dei motori Skyactiv, il millecinque da 116 CV che ha debuttato con la nuova Miata di cui si sa finalmente la potenza ufficiale. Prevista anche le versione turbodiesel dello stesso propulsore, quotata a 105 CV, che dovrebbe equipaggiare anche la prossima Mazda 2; al salone ci saranno anche il facelift di CX-5 e Mazda. Piccola notazione: i due motori Skyactiv G 1.5 e 2.0 a benzina sono gli unici della gamma ad avere una versione per il montaggio longitudinale e trovare così collocazione nella MX-5 accoppiati alla trazione posteriore.

Pronti all'inverno con Bridgestone





Nonostante il riscaldamento globale, l'inverno arriva ancora e ha in genere la prerogativa di scaricare la neve randomly, leggi zero in Lapponia e una cifra sul passo a mezza quota che ti tocca per arrivare all'albergo della settimana bianca. L'uso delle coperture invernali, quindi, è sempre consigliabile, anche se sono ammesse pure la catene: solo le gomme ti garantiscono infatti su ogni percorso e ti permettono di affrontare anche gli innevamenti intermittenti senza lo stress del metti e togli. Gli pneumatici invernali sono prodotti ad alta tecnologia, anche più di quelli estivi e le loro performance dipendono dalla completezza degli studi effettuati per il loro sviluppo. Come per Bridgestone, che con i suoi Blizzak offre una guida precisa e sicura anche nelle peggiori condizioni, grazie alla struttura a lamelle tridimensionali del battistrada che dà un'aderenza quasi paragonabile a quella sull'asciutto anche in frenata, la condizione più critica sui fondi a bassa aderenza. L'aggrappaggio sulla neve è frutto di un'azione meccanica che ricorda quella di una cremagliera: i Blizzak si adattano al fondo e tirano l'auto con forza, assicurando tanto le partenze in pendenza quanto la stabilità necessaria alla guida sicura. Ma inverno non vuol dire soltanto neve: con la grande variabilità delle condizioni meteo cui si siamo abituati negli ultimi anni è fondamentale una copertura che permetta anche un comportamento ottimale sui tratti asciutti e ad alta velocità, due caratteristiche che rendono facile l'inverno e che Bridgestone accoppia a quelle più tipicamente specifiche dei prodotti della gamma Blizzak. La consuetudine è che i pneus invernali durino poco, scotto da pagare per la tenuta sul difficile. La ricerca Bridgestone anche qui ha fatto la differenza e l'effetto combinato della tecnologia Nanopro-tech e della struttura degli intagli conferiscono alle coperture jap una eccellente resistenza all'usura, che si traduce alla lunga in un risparmio relativo: se monti le gomme da neve, per metà dell'anno lasci in garage quelle estive, che così durano di più.

26 ottobre 2014

Luxury Kia?





Se dico Kia K900 vi viene in mente qualcosa? Noo? Beh è la (relativamente) nuova flagship del marchio coreano per gli States, sul mercato da Marzo. L'auto è una berlina sportiva di alta gamma e contrasta con l'immagine che il brand ha sinora avuto, particolarmente in Usa, ma anche da noi: quella di produrre vetture robuste e con un certo tocco di design ma assolutamente poco sportive e ancora meno d'impatto. Con la K900, Kia vuole perciò entrare anche nel segmento alto e per questo ha dotato la vettura di due opzioni di motore high level: un V6 di 3.8 litri da 320 CV e un V8 da 5 litri (quello dell'"equina" Equus) che ne eroga 426, entrambi agenti sulle ruote posteriori, come si conviene nell'ambiente "giusto". Ma nonostante l'ampia dotazione di serie, le ruote da 19 con pneus 245/45 davanti e 275/40 dietro, i fari a Led adattivi, telecamere dappertutto e un impianto multimediale con ben 17 trasduttori curato da Harman Kardon, le vendite non decollano e a oggi sono state piazzate soltanto una manciata di auto. Ecco allora la decisione di partecipare al prossimo SEMA di Las Vegas (dal 4 Novembre) con una K900 High Performance, dotata di V8 sovralimentato con il grande intercooler in evidenza e verniciatura grigio opaco, il tutto condito da cerchi da 23 pollici nero brillante. Basterà a riqualificare il marchio?

25 ottobre 2014

I tassisti di NY non vogliono le Nissan



Nel 2012 a New York è stata fatta una scelta inedita: sostituire gli abituali taxi Ford Crown Victoria con i Nissan NV200, vincitori della gara d'appalto. La decisione obbliga tutti i possessori di una licenza ad adeguarsi nei prossimi 10 anni e ad acquistare un veicolo del costo di 29.700 $, ma la New York Taxis Association, la più grande delle corporazioni del settore, non ci sta e prosegue nella sequela dei suoi ricorsi, questa volta portati alla corte suprema nella capitale dello stato, Albany. Il piano di rimpiazzo da 1 miliardo di dollari, infatti, che ha già superato diversi intoppi ed è stato approvato definitivamente a Giugno, a suo parere obbliga le compagnie ad acquistare un prodotto straniero che non ha un consumo particolarmente basso di cui non è ancora disponibile la versione ibrida e che non è fornito di accesso facilitato per le sedie a rotelle. I 15.000 nuovi taxi Nissan sono quindi ancora a rischio, almeno fino al giudizio della corte di Albany. Per ora, la tradzione dei cassoni Usa è salva.

La meglio del segmento?















Di questi tempi, ogni tanto (ma con una certa frequenza, devo dire) spunta una ipercar inedita. E per distinguersi dalle (numerose) altre deve pur puntare su qualcosa di esclusivo. Così la Nemesis RR, realizzata dall'americana Trion, spara (per ora a suon di comunicati stampa) ben 2.000 cavalli, estratti da un V8 biturbo di 9 litri e spalmati sulle quattro ruote per il tramite di un cambio sequenziuale a 8 marce. Le prestazioni prevedono uno 0-60 (miglia) in 2,8 secondi e una velocità massima di 270 mph, 434 km/h. Ma c'è di più: nelle ipercar l'attenzione prevalente va in genere alle parti meccaniche e gli interni, seppur assai curati (vedi Bugatti e Pagani), non risultano particolarmente ampi. La Nemesis RR vanta invece un abitacolo capace di ospitare comodamente passeggeri alti più di 1,93 m e potrebbe avere quindi un atout tra la ricca clientela yankee, tipicamente sovradimensionata rispetto a quella europea. Comunque la tecnologia non è certo da quattro soldi: la scocca è in composito con elementi di rinforzo in inconel, lega a base di nichel usata per le palette delle turbine a gas, e l'aerodinamica attiva (tipo Huayra) è programmabile dal pilota assieme all'asetto e alla risposta del propulsore. Ah, dimenticavo. Il cofano bagagli (c'è!) è studiato per contenere l'indispensabile sacca da golf; tutto il resto lo porta il maggiordomo. Costo, circa un milione di dollari, meno di una Veyron, e produzione delle 50 vetture previste da iniziarsi nel 2016. Comunque, se per voi la RR è troppo, la gamma ne prevede altre versioni: la GT, sempre biturbo, da 1.400 CV, la ibrida ER da 1.200 CV, che impiega due motori elettrici e un 4 cilindri turbo, e l'elettrica E da 1.000 CV, erogati da un motore per ciascuna ruota che trae l'energia dall'esagerata batteria al litio da 100 kWh. Gamma completa, non c'è che dire.

24 ottobre 2014

Mega richiamo per l'airbag killer



Negli Usa è in corso un richiamo trasversale che coinvolge auto prodotte da BMW, Chrsyler, Ford, GM, Honda, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Toyota e Subaru: si tratta di un problema di funzionamento relativo agli airbag prodotti dalla giapponese Takata e installati su questi veicoli. In particolare, durente il funzionamento in caso di impatto è possibile la proiezione di parti del materiale di rivestimento che si comportino come veri e propri proiettili shrapnel. Ci sono già stati casi di questo genere e una donna è morta in Florida a bordo della sua Honda; le ferite prodotte dall'airbag erano tanto gravi da far ipotizzare inizialmente agli inquirenti locali (che sono famosi però per i granchi che pigliano e per la facilità con cui ipotizzano scenari da fantascienza) si trattasse di una messa in scena per coprire un accoltellamento. Il richiamo convolge la bellezza di 7,8 milioni di veicoli e avrà un costo stratosferico per i responsabili; si annunciano anche cause per risarcimenti miliardari. Resta da vedere però se anche in Europa ci siano auto dotate di airbag dello stesso produttore.





Che l'aria porti sfortuna?





Vi ricordate di Guy Negre e della sua Eolo, l'auto ad aria compressa che si doveva costruire a Broni (PV) ma che alla fine fu un fallimento? Beh, sembra che l'aria compressa piaccia proprio ai francesi, ma rimanga sempre e comunque una chimera. Mi riferisco al gruppo PSA e al suo sistema Hybrid Air, che doveva andare in produzione nel 2016 e che è stato riproposto al recente salone di Parigi con la 208 Hybrid Air 2L. Il responsabile dello sviluppo Gilles La Borgne ha infatti reso noto come il gruppo stia cercando partner per portare avanti il progetto dell'ibrido ad aria compressa, dato che la produzione attuale del gruppo non ne permette il ritorno in termini economici. Secondo le proiezioni, infatti, la messa a punto dei sistemi specifici legati al suo funzionamento, sistemi che non si trovano sul mercato perché non ancora definiti per la produzione in serie, richiederebbe il montaggio su almeno 500.000 veicoli l'anno per avere un rientro accettabile. Un valore nettamente superiore alla possibilità produttiva di Peugeot e Citroen  (non dimentichiamo che il sistema equipaggerebbe solo alcuni modelli), mentre il partner tecnico Bosch si muove tiepidamente su questo fronte. Bisogna mettere in conto infatti che la tecnologia ibrida elettrica di cui Bosch è protagonista è ormai assai affermata e che può contare su notevoli economie di scala, cosa che invece non si può ancora dire di una tecnica in divenire cone quella dell'aria compressa. Aggiungo che, a fronte del costo teoricamente inferiore rispetto a quello delle batterie al litio, i limiti fisici della soluzione non possono essere superati: compimendo l'aria si usa energia che va a scaldare il fluido, mentre facendola espandere si ha un raffreddamento. Il risultato è un perdita secca dal punto di vista energetico, che si traduce in minore autonomia e potenza disponibili.



23 ottobre 2014

M mangia M





Ancora notizie dall'elica azzurra. Questa riguarda la futura cattiva di minor calibro, la M2, che dovrebbe fare il suo debutto nella seconda metà del 2015 al salone di Francoforte. Il (tradizionale) conflitto con Mercedes (A45 AMG) e Audi (la prossima RS3) ha spinto BMW a spingere sul motore, scegliendo l'apparentemente solito tre litri turbo a sei cilindri in linea che qui potrebbe sparare 400 CV, anche se dubbi più che ragionevoli sul cannibalismo in Casa potrebbero consigliare il depotenziamento (che qualunque tuner potrebbe comunque facilmente bypassare, aggiungo). La vera novità è però che la M2 potrebbe adottare una nuova unità, più efficiente e leggera di quella vecchio tipo da cui deriva anche il nuovo motore M3/M4, che sarebbe la capostipite della new age delle M Perfomance, le quasi M nate per allargare il giro d'affari della divisione sportiva. Standard il cambio manuale a 6 rapporti, con l'optional del doppia frizione a sette e di rigore la trazione posteriore, con la possibilità della X-Drive su mercati selezionati (Montana?). Ora, se passano i 400 CV, la maggiore leggerezza della M2 potrebbe mangiarsi i 31 cavalli di gap con la sorella maggiore e fare della piccola M la più cattiva del branco. Entiendes?

Centenario ibrido



Tra meno di due anni ricorre il centenario della fondazione della BMW. Per l'occasione il marchio vuole presentare un nuovo modello che, in osservanza alla mission aziendale, dovrebbe appartenere alla genia delle M, le auto in cima alla gamma, ma anche alla nuova generazione delle i. Le voci al riguardo si accavallano, ma convergono tutte sull'impiego della piattaforma della i8 e su quello di un gruppo propulsore ibrido, che potrebbe tanto derivare direttamente da quella della recente supercar ecologica, quindi con un tre cilindri più la parte elettrica che agisce sulle ruote anteriori, quanto essere oggetto di un upgrading del motore termico con l'impiego di un quattro o di un sei cilindri. C'è da dire che ormai la tendenza al risparmio delle Case sta diventando patologica: neppure su un modello celebrativo e speciale si sgarra, sottoponendo così i clienti, seppur appassionati, alla dittatura della tecnologia eco, che sarà anche cool, ma indubbiamente è anche frustante per chi cerca le prestazioni assolute. Economia anche sul nome, che potrebbe essere semplicemente i8S, pur se una fronda consistente spinge per i9 (che sforzo). Il fatto che nel progetto sia coinvolto il recente acquisto dal Cavallino di Roberto Fedeli, che ha collaborato alla ibrida LaFerrari (che quanto a gruppo termico, permettetemi...), apre però qualche speranza per un cambio di intenzioni sulla cattiveria del progetto, che nel mentre prosegue dal canto dell'alleggerimento e prevederà, oltre alla fibra di carbonio e alle leghe leggere già impiegate sulla i8, anche nuovi elementi a bassa densità e una particolare attenzione all'aerodimanica. In ogni caso il dato di progetto prevede una potenza superiore ai 500 CV e una coppia attorno ai 70 Nm; sappiamo però che maggiore sarà la quota termica e più divertente sarà la vettura.

22 ottobre 2014

Yamaha punta alle quattro ruote



Circa un anno fa avevo trattato di questa Yamaha Motiv, vera e propria incursione dell'ambiente moto in quello dell'auto, intenzione confermata anche dai recenti tre ruote del marchio dei tre diapason. Ora sembra che prima della fine dell'anno Gordon Murray, progettista del veicolo, abbia il via libera dal board di Yamaha per l'inizio della produzione, che dovrebbe prevedere tanto la versione elettrica dei primordi quanto una a benzina più adatta al commuting interurbano. Non ancora stabilito dove il veicolo potrebbe essere prodotto, ma la sua struttura innovativa, chiamata i-stream, lo rende molto flessibile e adatto anche a piccoli siti. Nel frattempo Murray ha mostrato la Motiv al Low Carbon Vehicle Show, un evento tenutosi a Millbrook (UK) in Settembre che ospita sistemi di mobilità a basso impatto ambientale.

Solo turbo le prossime 911





Sappiamo che buona parte dell'appeal nel segmento top si basa sul continuo aggiornamento tecnologico. E nel caso di Porsche, che ha fatto di questo concetto il suo atout, ciò significa frequenti cambiamenti nelle caratteristiche delle proprie auto, a volte minimi, a volte molto più sostanziali. A quest'ultima categoria appartiene ciò che avverrà nell'Autunno del 2015, con la presentazione della serie 991.2, prossima generazione delle 911: la scomparsa dei motori aspirati.  Le norme antinquinamento impediscono ormai un'evoluzione a prezzi ragionevoli (si fa per dire) dei motori atmosferici e la Carrera vedrà quindi la cilindrata del suo intramontabile 6 cilindri scendere a 2,9 litri, mentre la potenza dovrebbe salire a 406 CV e la coppia a 543 Nm. Per la Carrera S il boxer rimane a quota 3.8 litri ma il turbo porta la potenza a 537 CV e la coppia a 705 Nm, valori superiori a quelli dell'attuale Turbo, il che porta alla considerazione che la sua prossima edizione potrebbe essere una vera supercar, con potenze attorno ai 600 CV come la GT2. A proposito di GT: e la GT3? Niente paura, pare che questa resterà l'ultima e unica 911 aspirata, ma la sua evoluzione avverrà in termini di alleggerimento, limando così ulteriormente il già sottilissimo limite tra strada e pista che caratterizza questo gioiello.

Daimler molla Tesla



Il gruppo Daimler è tradizionalmente coinvolto in iniziative tecnologicamente avanzate, ma ciò non significa non ci siano ripensamenti. Così, ieri a sorpresa il ceo Zetsche ha annunciato che la società venderà la quota azionaria di Tesla sinora detenuta, pari al 4%. La vendita, che frutterà un incasso di 780 milioni di dollari, non preclude (ipse dixit) la collaborazione con l'azienda californiana, ma ciò avverrà in futuro senza un diretto coinvolgimento di capitale. La decisione ha causato un immediato calo delle quotazioni di Tesla e comunque non sembra in questo periodo le cose vadano troppo bene per il marchio, vista la recente decisione dello stato del Michingan di non ammettere la vendita di auto secondo il modello di business previsto da Musk, che non prevede la presenza di concessionarie sul territorio. La cattiva notizia si aggiunge agli ostacoli dello stesso genere già incontrati in Texas, Mayland, New Jersey e Arizona e puzza di lobbismo lontano un miglio. Ma negli Usa se vuoi entrare nel giro grosso devi mettere in conto di essere ostacolato dalle tre big.


Texas, New Jersey, Arizona e MarylandTexasa, Mayland,


Texas, New Jersey, Arizona e Maryland

Texas, New Jersey, Arizona e Maryland


21 ottobre 2014

Sicuri del successo?















Siamo tutti d'accordo che nel prossimo futuro il concetto di auto debba cambiare; il problema è però come. A Phoenix, in Arizona, c'è un imprenditore, Paul Elio, che pensa di aver trovato la chiave del futuro della motorizzazione americana: si chiama semplicemente Elio ed è un threewheeler, una tre ruote biposto con tutti gli optional che il cliente yankee possa desiderare, al costo di soli 6.800 $ (circa 5.300 €) e con una percorrenza media attorno ai 36 km/litro. Oggettivamente la carrozzeria, dotata di una sola porta sul lato sinistro, non è una bellezza, ma a oggi le prenotazioni online aperte in Settembre ammontano già a 35.599 ordini. I veicoli sono stati omologati come auto grazie all'efficace azione di lobbying portata avanti da Mr Elio con l'NHTSA e montano un motore anteriore a tre cilindri da circa 56 CV che consente al trike di superare i 160 km/h con uno 0-100 intorno ai 10 secondi; la trazione è anteriore e il cambio automatico. Nonostante il secondo posto in tandem si è reso disponibile anche un discreto vano bagagli, dato che le dimensioni complessive non sono particolarmente ridotte: la Elio è lunga infatti 4,08 metri e larga 1,696. L'auto è sicura anche sullo sdrucciolevole, come mostra il video, grazie alla presenza del controllo di stabilità. La produzione dovrebbe iniziare nel 2015 in Lousiana, nello stabilimento di Shreveport parzialmente dismesso da GM.

Il meglio dello squalo...





Che lo sviluppo nell'Est europeo sia diverso da quello vigente da noi è un fatto. Lo provano i modelli prodotti dalla lettone Dartz, Casa locale che sviluppa elaborazioni su scocche di altri produttori. Nel caso della Prombron Black Shark, il telaio è quello di una GL della Mercedes, che la Dartz ha riempito di optional militari sviluppando una protezione balistica in grado di resistere alle cannonate, molto utile vista l'aria che tira dalle parti di Russia e dintorni. Delle dieci pianificate per la produzione, tuttavia, cinque andranno in Cina, dove evidentemente qualcuno sente il bisogno di un lussuoso autoblindo. Oltre alla protezione, il veicolo è dotato infatti di allestimenti davvero esclusivi ma anche piuttosto kitsch, come i rivestimenti in pelle di pene di squalo (di qui il nome Shark) a proprosito dei quali c'è da farsi qualche domanda. Evidentemente disponibilità economica e classe non vanno di pari passo all'Est: le vetture della serie Prombron viaggiano attorno al milione e mezzo di dollari e sono comparse in diverse pellicole, ad esempio Die Hart 5. Dato che la blindatura pesa moltissimo, la Dartz ha pensato di potenziare adeguatamente il propulsore per consentire al veicolo prestazioni adeguate; 1500 cavalli bastano? Il video è piuttosto primitivo, ma evidentemente sta nel mood dell'acquirente tipo.

17 ottobre 2014

Come una moto





A furia di limiti e persecuzioni contro l'automobile mi sa che finiremo per appassionarci anche noi europei alle gare di accelerazione come gli yankee (criceti nel girello?). Io non mi ritengo un fan esagerato, ma devo dire che l'impennata in partenza tipo bike della GT-R spakka davvero. Sarà anche dovuto alle gomme di chewing gum, ma la performance di questa Nissan elaborata dalla AMS/ALPHA Perfomance sulla Royal Purple Raceway di Chicago è davvero un assoluto, il nuovo record sul quarto di miglio (402 metri circa) con 7,70 secondi e una velocità di uscita di 299,274 km/h. L'eccezionalità risalta ancor più con gli altri tempi: 0-60 mph (96 orari circa) in 1,53 s, 0-100 (sempre miglia) in 2,79. Lo 0-(quasi) 300, non ripetuto e quindi non omologato, è stato però addirittura di 7,56 s, un tempo inferiore allo 0-100 di molte GT.

14 ottobre 2014

La UE spinge sull'elettrico



Sappiamo pochissimo dell'Europa; soprattutto delle sue innumerevoli iniziative di legge. Come di questa, il Clean Power for Transport mandate, un pacchetto di norme e regolamenti per tutti gli stati dell'Unione che chiede loro di sviluppare infrastrutture per combustibili alternativi e stazioni di rifornimento e ricarica (elettrica), oltre a prevedere percorsi che indirizzino gli automobilisti verso l'uso e/o l'acquisto di questo tipo di mobilità alternativa. Fantascienza, in un Paese che non riesce nemmeno a tenere nel loro alveo i torrenti, ma tant'è, la norma esiste e sarà operativa per la fine del mese. A scanso dell'ennesima procedura di infrazione, quindi, sarà meglio che anche l'Italia si adegui. La nuova normativa rappresenta una sorta di riordino del caos vigente in ambito alternativo; a questo proposito è stata tagliata nettamente la quota destinata ai distributori di idrogeno (dilazionati al 2025) a favore dell'installazione di colonnine di ricarica per il 2020. In ballo ci sono fondi che sarebbe davvero un peccato perdere o dis-perdere e che potrebbero dare una mano, per esempio, al contenimento entro il famoso massimo di 35 giorni di sforamento dei valori di inquinanti in città come Milano. Ma ci vogliono progetti e soprattutto la voglia di metterli in pratica.

Vista e stampata





Le stampanti 3D, quelle capaci di realizzare pezzi tridimensionali, sono il leitmotiv del momento. Poteva l'automobile sottrarsi? Domanda retorica; ci ha pensato la Local Motors a rispondere, con la sua Strati, prima auto al mondo stampata direttamente da un computer e presentata all'International Manufacturing Show di Chicago, il salone delle macchine per la produzione. Si tratta di un veicolo elettrico con autonomia di 97 km e velocità massima di 80 km/h, che impiega le parti meccaniche di una Renault Twizy. Ovviamente oggetto dello stampaggio è soltanto la scocca realizzata in resina: tutto il resto viene invece assemblato in maniera tradizionale. La stampante impiega 44 ore per portare a termine il suo compito, ma secondo il piano di sviluppo questo tempo sarà presto ridotto a 24 ore. Local Motors è un'azienda molto creativa che realizza progetti innovativi nel campo della mobilità ad ampio spettro e che ha aperto un canale di comunicazione open source per raccogliere idee e soluzioni per il futuro. Attualmente non ci sono ancora dati sulle caratteristiche strutturali della Strati, quali la sua resistenza agli impatti e agli agenti atmosferici; in effetti la legislazione Usa è assai più permissiva di quella nostrana a riguardo. Comunque la vettura è prevista per un inizio di produzione nel 2015, con una forbice di prezzo tra 14.000 e 24.000 €. Dove? Beh, basta trovare un posto per la stampante!

11 ottobre 2014

La D è da primato








Vi ricordate l’annuncio della Tesla Model D twittato per il salone di Parigi? Bene, eccola. Non si tratta della versione
economy, né di una S con maggiore autonomia, ma di un modello a trazione integrale
con due motori (D sta per dual), offerto con l’opzione di un innovativo sistema
di guida semi-autonomo aggiornabile via web. Cominciamo dalla
4x4. Tre versioni, 60D, 85D e P85D; tutte dotate di un secondo motore elettrico
che agisce sulle ruote anteriori la cui potenza varia dai 190 CV della 60D ai 224
P85D. Il totale nella più sportiva raggiunge la sbalorditiva potenza di 701
CV, sufficienti per consentire uno 0-96 km/h (60 mph) in 3,2 secondi (roba da sfidare le Bugatti) e una
velocità massima di un filo meno di 250 km/h. Aumento anche per l’autonomia,
che raggiunge rispettivamente 225, 295 e 275 miglia (362, 475 e 442 km) sui tre
modelli nell’ordine, a un velocità media di 65 mph (105 km/h), sorta di
standard medio sulle highway Usa. Le nuove auto saranno disponibili dal
prossimo Febbraio come opzione rispetto alle vetture di serie con un
sovrapprezzo da 4.000 a 14.600 $, il che porta una P85D al costo di 120.170$,
circa 95.200 €.

Passiamo al sistema di guida. Impiega una telecamera
, un  radar e sensori a ultrasuoni per
monitorare attivamente l’ambiente circostante e consente di
regolare automaticamente la velocità in accelerazione e frenata, di cambiare
corsia semplicemente mettendo la freccia (il sistema valuta se ci sia spazio
poi effettua la manovra da solo) e di parcheggiare autonomamente. Aggiornamenti software progressivi nel tempo consentiranno di acquisire nuove
funzionalità che di fatto è ancora in sviluppo. Il
costo
dell'autopilota è di
4.250 dollari, quindi una P85D full optional sfiora i 100.000 €. Il video, girato dai colleghi di SlashGear, è una dimostrazione del sistema di guida durante la presentazione in notturna all'aeroporto Hawtorne della contea di Los Angeles, California.

09 ottobre 2014

Name that Camaro!





Sei uno fan della Camaro? Bene, la Chevrolet ti offre la possibilità di darle un nome. L'iniziativa #NameThatCamaro ti consente infatti di partecipare a unconcorso web che permetterà di trovare il nome adeguato per questa Special Edition Primavera. Basta connettersi a @Chevrolet su Twitter, digitare il nome preferito collegandolo all'hashtag #NameThatCamaro ed entrare nella conversazione. Il risultato del contest sarà fornito dal 4 Novembre al prossimo SEMA (il salone delle elaborazioni Usa) di Las Vegas in live stream.


Torna la 6 da corsa







Nella stagione 2016 BMW correrà il campionato GT con una nuova vettura derivata dalla serie 6. La M6 GT3 di fatto manda in pensione l'attuale Z4 GT3 e impiegherà un versione corsa del motore V8 biturbo di 4,4 litri da 560 CV che equipaggia l'auto di serie, fornita di un cambio da competizione, di un ABS parimenti racing e di un sistema di gestione motore dedicato. Le ragioni del cambiamento sono varie, ma una delle principali è che la Z4 non ha mai avuto una versione M, mentre è strategico per la comunicazione che il marchio sportivo sia associato ai successi in gara. Il ritorno di una serie 6 alle competizioni è stato intervallato da un'assenza durata una ventina d'anni, gli anni '80 delle M635 CSi, se si esclude qualche anno fa la performance delle Alpina B6.

Quando si dice "schiacciato" al sedile...



Vi siete mai domandati che effetto faccia avere sotto il piede 963 CV? Eccovi accontentati con questo video, testimone on board di uno scatto da fermo con una Ferrari LaFerrari. Le prestazioni sono così elevate da far sembrare corta la pista di un aeroporto e, sfrecciando tra 747 e cargo, dopo la curva a destra e una velocità raggiunta in quinta (non tirata a fondo) di 150 mph, 241 km/h, la vettura allunga quasi senza sforzo fino a 213 mph, 342 km/h. Ma a mio parere la cosa più sensazionale è la cambiata sesta-settima a 208 mph, 335 km/h.

08 ottobre 2014

E oplà, ecco la fabbrica



Che Elon Musk sia un abile uomo d'affari lo sappiamo tutti; tanto abile da portare grandi capitali stranieri nelle sue strutture industriali. E' il caso di Panasonic, che ha costituito una nuova società, la Panasonic Energy Corporation of North America per costruire insieme a Tesla accumulatori al litio. La fabbrica, guarda caso è proprio quella di Sparks, in Nevada, la cosidetta Gigafactory da 500.000 pezzi l'anno. Ora guardiamo le cose freddamente: Musk ha fatto eseguire il progetto della fabbrica contando su un finanziamento dello stato di 1,25 milioni di dollari, molti ma non abbastanza per la biosgna. Ora arriva Panasonic e sgancia 5 milioni per la partnership. Risultato? Una fabbrica nuova di zecca con un esborso pari a zero da parte dell'azienda di Palo Alto, la quale ovviamente darà il suo contributo in termini di know how. Imparate gente, imparate.



Se la S non ti basta





Più della Carrera S, meno della GT3. Questa la collocazione di mercato della nuova Posrche 911 Carrera GTS, che vanta una potenza di 430 CV, la dotazione del pacchetto Sport Chrono e il sistema di regolazione elettronica degli ammortizzatori, che agisce sun un assetto ribassato di 10 mm. Le prestazioni aumentano e lo 0-100 scende a 4 secondi netti, mentre la velocità massima arriva a 306 km/h. In definitiva si tratta di dettagli, ma Porsche vende proprio questo, dettagli di alta atecnologia, che si riverberano in un feeling inimitabile per chi se lo può permettere. La gamma comprende le versioni coupé e cabrio, con trazione posteriore oppure integrale; prezzi da 121.529 euro.

Tipo cozza





Se non te la puoi comprare, almeno stalle il più vicino possibile. Sembrerebbe questa l'ispirazione di Dirk Auer, stuntman americano che ha deciso di stare così attaccato all'oggetto del suo desiderio (una Dodge Challenger SRT8 da 600 CV) da seguirlo (sui pattini) anche a 200 all'ora. Scherzi a parte, l'impresa di Dirk è tanto inutile quanto pericolosa, perché a quella velocità un piccolo inciampo e sei morto di sicuro, anche se usi pattini speciali. Ma la vita di uno stuntman si basa proprio sullo scommettere sulla riuscita di cose assurde e pericolose. E la scomessa fa parte dello spirito yankee. Comunque sarebbe stato più spettcolare un video ripreso da una telecamera sul casco.

07 ottobre 2014

Aeromobil 3.0 in decollo













Un anno fa i primi voletti nei dintorni di Bratislava, Slovacchia. Oggi il preludio della presentazione ufficiale al Pioneers Festival di Vienna, il prossimo 29 Ottobre, per la versione di serie. La Aeromobil 3.0 nasce dall'ossessione di Štefan Klein, il progettista, che ha proseguito lo sviluppo della sua auto volante mentenendone le caratteristiche fondamentali: il peso di 450 kg, ottenuto grazie all'ampio uso di fibra di carbonio e la potenza del motore aeronautico Rotax 912, 100 CV certificati. Non molti per un'auto terrestre, ma sufficienti alla Aeromobil per raggiungere una velocità massima di 200 km/h e mantenere una crociera attorno ai 160 km/h, che, vista l'autonomia di circa 700 km, permette alla vettura di andare piuttosto lontano.Le prestazioni stradali sono inferiori ma comunque accettabili: V max di 160 km/h e autonomia di 500 km. Ancora nessuna notizia sul costo, che non può essere basso visti i materiali in gioco e il motore aereonautico, ma certamente sarà minore di una ipercar e a fronte inoltre di un atout insuperabile: potersene infischiare delle code. Rimango comunque dell'opinione che il decollo sia piuttosto critico (vedi video); con il maltempo sarà meglio viaggiare via terra.

Più techno la prossima R8



La prossima Audi R8, quella di seconda generazione, entrerà in produzione a Giugno 2015 e sarà disponibile in diverse versioni, tanto a motore tradizionale quanto con trazione elettrica pura e ibrida plug-in. Le prime vetture di produzione saranno equipaggiate dagli attuali motori V8 e V10 (con piccoli ritocchi) e poste sul mercato a partire dalla prossima estate, mentre le versioni più innovative seguiranno probabilmente il debutto della spider nel 2016. In particolare, la plug-in adotterà la tecnologia ibrida della concept Lamborghini Asterion vista a Parigi, anche per competere con la BMW i8. La R8 E-tron, invece dovrebbe assicurare un'autonomia di 400 km grazie a un nuovo pacco di batterie al litio; nessun dato su pesi e ingombri, però. Infine, dalla gamma scompariranno le versioni dotate di cambio manuale, sostituito di serie dal doppia frizione DL 800; pare infatti la richiesta delle manuali sia stata pressoché inesistente.

Volvo spakka







Nella corsa all'evoluzione dei motori turbo ad altissima potenza specifica, tradizionale settore riservato alle tedesche, entra un nuovo competitor: Volvo. La Casa cino-svedese ha svelato infatti un nuovo propulsore a benzina di 2 litri che eroga la bellezza di 450 CV, un record anche per la recente famiglia dei motori Drive-E, caratterizzati appunto dalle alte prestazioni. Per ottenere il risultato Volvo ha impiegato due turbocompressori separati, ciascuno alimentato dai gas provenienti da due cilindri, e una turbosoffiante elettrica, che invece di collaborare direttamente al boost complessivo invia invece il proprio flusso sulle altre due turbine. Ciò permette di aumentare la pressione media di mandata insieme alla pressione massima senza utilizzare giranti di grandi dimensioni, che con la loro inerzia renderebbero troppo lenta la risposta ai comandi dell'acceleratore. La soffiante elettrica garantisce inoltre l'inizio della sovralimentrazione già a basso regime, mentre un sistema di iniezione diretta ad alta pressione, 250 bar (un valore da vecchio Diesel), contiene le detonazioni con il raffreddamento della miscela in camera di scoppio. Il progetto è stato portato avanti con la collaborazione dell'austriaca AVL (ricerche sulla combustione), della giapponese Denso (elettronica di controllo) e della divisione sportiva Volvo Polestar Racing. Per ora è tutto, attendiamo di sapere qualosa di più e soprattutto di conoscere su quali vetture sarà utilizzata la nuova unità.

06 ottobre 2014

Fine dell'EVOluzione ?















Ci siamo ormai abituati alla serie infinita delle Evo Mitusbishi, le versioni corsa della (invero bruttina) Lancer, capaci di un ruolo di primo piano sulla scena dei rally internazionali. Ma pare che alla Casa jap abbiano detto basta: il futuro dei modelli corsa potrebbe infatti essere affidato a una versione estrema della concept ibrida XR-PHEV vista a Parigi, di cui è già stato realizzato un modello virtuale per il videogioco Gran Turismo. Il cambio è radicale per per più motivi. Innanzitutto si passa da una berlna a un Suv, per quanto dotato di scocca in fibra di carbonio e ruote da 20 pollici, ma soprattutto si adotta un sistema di trazione ibrido, che in termini racing vuol dire mettere più peso sulla vettura. Nessuna notizia più precisa sul (sui) propulsore(i) e sulle batterie; le uniche anticipazioni riguardano l'adozione di un cambio a doppia frizione a 8 rapporti e l'ovvia adozione della trazione integrale a controlo elettronico Mitsu.

04 ottobre 2014

Due motori per la GT 2016









Se dico GT cosa vi viene in mente? La nuova AMG? Non, non intendo quella, ma una GT ben più blasonata,  figlia di una ancora più mitica che negli anni '60 fu star del campionato endurance. Parlo della Ford GT, prodotta dal 2004 al 2006 in appena poco più di 4.000 pezzi. Beh, la Ford ha in progetto la riedizione di quel mito a motore centrale per il 2016, in coincidenza con il cinquantenario della prima delle 4 vittorie consecutive alla 24 Ore di Le Mans conseguite dalla capostipite, la GT 40. E non sarebbe una riedizione puramente stradale, perché pare la Casa Usa abbia intenzione di realizzare anche una versione corsa che potrebbe essere iscritta alla 24 Ore. Fatto salvo che il nome defintivo dell'auto potrebbe cambiare, la struttura sarebbe la stessa, con una monoscocca e il motore centrale; ma proprio per quest'ultimo ci sono le maggiori differenze. L'ultima GT aveva un V8 con compressore a viti incrociate Lysholm di 5,4 litri che erogava 558 CV e 678 Nm, saliti poi a 650 CV e 856 Nm nell'ultima GT 500, insieme all'aumento di cubatura a 5,8 litri. Oggi Ford intende però voltare pagina e far tesoro delle recenti tecnologie motoristiche da lei sviluppate: sono così in sviluppo tanto il V6 3.5 turbo Ecoboost (già adottato da alcuni team nella Tudor Racing Series), capace di più di 600 CV, quanto una riedizione del V8 aspirato Coyote da 5 litri dotato di albero piatto e con potenza attorno a 635 CV. La messa a punto di quest'ultimo, preferito commercialmente perché ritenuto più appetibile di un V6, rappresenterebbe comunque un notevole traguardo tecnologico, poiché un V8 con le manovelle a 180° permette sì di ottenere maggior potenza specifica, grazie all'accordo degli scarichi, ma a scapito di fortissime vibrazioni e sinora nessun costruttore ha nai superato per questa architettura la cilindrata di 4,5 litri (Ferrari). Sembra comunque che mentre il V6 turbo sarebbe adottato per le corse, al V8 aspirato sarebbe riservata la versione stradale. Ma in ogni caso è sempre roba fina.



Minime dal salone



Miscellanea da Parigi, dato che le novità principali le ho già citate.

Bentley sta considerando di estendere verso il basso la propria gamma ; Mulsanne e Continental potrebbero presto avere sorelle. La possibilità di un conflitto commerciale con Audi non è in gioco, perché il gap di classe (e prezzo) sarebbe mantenuto.

Mazda ha portato al salone la sua nuova Miata, ma curiosamente non ha ancora fornito i dati di potenza e coppia del propulsore, del quale sappiamo per ora soltanto si tratti di millecinque Skyactiv-G. Boh?

Jaguar ha diramato la gamma prezzi della nuova media XE: vanno dai circa 35.000 della SE 2.0 a benzina agli oltre 57.000 della quasi M3 XE S con il V6 da 345 CV. Trasversale ma plafonata in alto, dunque, quindi più conveniente (si fa per dire) sull'alto di gamma.


03 ottobre 2014

Tesla model D?



Se una situazione ti mette in difficoltà, cambia discorso. Che calato in ambito Tesla al salone di Parigi suona: " Se non hai nulla da mostrare, prometti qualcos'altro" (giurerei di averla sentita recentemente dalle nostre parti, questa). L'ineffabile Elon Musk ha infatti pubblicato ieri su Twitter il teaser di una misteriosa D, che dovrebbe essere svelata il prossimo 9 Ottobre; nessuna info o dato più di questo. Ipotesi: che sia la nuova vettura economica, quella che dovrebbe permettere all'azienda californiana il balzo verso i grandi numeri? Però il frontale sembra proprio quello di una vecchia model S, ergo potrebbe trattarsi di una versione techno della berlina, magari quella con l'autonomia di 500 km. Bah; appuntamento a giovedì.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...