28 aprile 2015

Come volare





Ok la propaganda la fanno tutti. Ma questo video prodotto da Porsche è davvero simpatico, perché mette a confronto il comportamento neurale del cervello sottoposto a sollecitazioni provenienti da mezzi molto diversi. Nella fattispecie, il paragone è fra una serie di (blande) evoluzioni compiute da un jet militare biposto e un giro di pista su una 911 guidata come si deve. Alla cavia è stato applicato un caschetto con i terminali per la rilevazione delle onde cerebrali e viene mostrata su uno schermo l'attività delle meningi sottoposte prima alle evoluzione aeree e poi al giro in pista. Risultato? La risposta del cervello è la stessa, anche se più intensa con il jet ( per inciso, sono convinto che se il pilota la mettesse giù dura non ci sarebbe paragone). Quindi comprarsi una Porsche dovrebbe saziare ancha la passione per il volo? Forse no, ma l'adrenalina da g è assicurata.

23 aprile 2015

Elettro-sgomme





Uno dei motivi di cruccio per i più inveterati appassionati d'auto è che il futuro prospetti soltanto modelli decisamente poco adrenalici, con particolare riferimento alle vetture elettriche e a quelle a guida automatica. Beh, a guardare questo video ci si può confortare. La Tesla Model S si esibisce infatti in una serie di drift assolutamente concorrenziali rispetto a quelli eseguiti con auto tradizionali, a riprova che se la taratura del motore elettrico è fatta in un certo modo, di birra ce n'è di sicuro. L'ambito è una esibizione di drifters jap e l'autore della performance è Nobuteru Taniguchi, stella del settore in ambito nipponico. La S è assolutamente di serie ed è semplicemente stato disattivato il controllo di trazione. D'altronde, con 367 CV e 440 Nm (su una 85, l'unica rimasta a trazione posteriore) disponibili sin dal primo movimento della ruota non ci si può aspettare niente di meno.

22 aprile 2015

Giù le mani dalla macchina



Le frontiere del marketing e del copyright stanno raggiungendo livelli da dittatura stile Brazil (il film di Terry Gilliam che celebra l'apoteosi della burocrazia, requerde?). Da un lato l'applicazione di Apple in sperimentazione negli States che acquista da sola i prodotti mentre si gira per le corsie di un supermarket, basandosi sulle scelte precedenti e sorvolando sulle necessità del momento, dall'altro, sempre negli Usa, una levata di scudi di Auto Alliance, lobby che raccoglie 12 tra i maggiori costruttori mondiali di automobili, intenzionata a proibire legalmente ogni intervento di fai da te sulla propria vettura. Un lettura consona del Digital Millennium Copyright Act, infatti, individuerebbe tali azioni come, appunto, violazione del copyright e le renderebbe illecite. Se questo è il modo di far risalire le vendite mi sa che i boss del marketing hanno sbarellato completamente. Non contenti di rifarsi degli eventuali sconti sulla vendita con i tagliandi (obbligatori in garanzia e se questa è particolarmente lunga...), ora si vuole impedire anche uno degli ultimi passatempi di molti, quello di curare la forma della propria auto personalmente. A sostegno dell'iniziativa vengono citati i pericoli insiti nell'intervento sui sistemi elettronici omnidiffusi, ben sapendo peraltro che chiunque faccia la manutenzione da sé non tocca certo le centraline ma piuttosto si dà da fare con filtri, pastiglie e poco altro. Insomma, la compri, è tua per pagarci tasse e balzelli, ma se si tratta di manutenzione non la puoi toccare. Io non faccio testo perché in questi casi tendo ad agire in controdipendenza  ma se una norma simile passasse eviterei accuratamente di acquistare un'auto prodotta da uno dei firmatari della proposta. E sono tanti eh? Andate a vedere sul sito di Auto Alliance.

21 aprile 2015

Fai che Google si compra Tesla



Negli ultimi temp ho parlato parecchio del possibile ingresso di vari soggetti atipici nel mercato auto, tipicamente Apple e Google. Di quest'ultima abbiamo visto anche i progetti di mobilità autonoma, ormai piuttosto avanzati quanto a sviluppo, come l'auto self driving oppure il cane cibernetico capace di correre senza sbilanciarsi. Bene, ora si è saputo (via Bloomberg) che nel 2013 ci sono stati stati contatti tra Google e Tesla per l'acquisto di quest'ultima con un cifra attorno agli 11 miliardi di dollari. Pareva la vendita fosse in dirittura d'arrivo, ma poi le trattative si interruppero. Perché la notizie emerge ora? Perché ci sono voci che ci sia stato nuovamente un contatto tra le due imprese dato che il brillante Elon Musk, l'imprenditore più vicino a Iron man/ Tony Stark nella vita reale, pare voglia concentrarsi su nuove attività. Dobbiamo qundi, prepararci a vedere in giro le Google Model S? Mah, in questi due anni le prospettive del mercato sono cambiate radicalmente e non è detto che auto elettriche tutto sommato tradizionali possano rappresentare il futuro. Ma con il business non si sa mai.

17 aprile 2015

Nascono in Spagna, si chiamano "Vigniale"

Ford lancia la sua linea di vetture top, la Vignale (Vigniale in inglese, con la g dura, carrozziere torinese la cui azienda fu acquistata da Ford nel 1973 insieme alla Ghia), i cui prodotti saranno rifiniti a mano al Vignale Centre di Valencia. Prima della serie la Mondeo, per avere la quale occorrerà sborsare almeno 41.250 euro ma con la garanzia di contenuti esclusivi e lussuosi. Sinceramente una Mondeo la vedo poco esclusiva, ma forse il turbodiesel da 210 CV e il turbo benzina da 240 (la base monta comunque il turbodiesel da 180 CV) uniti alla trazione integrale potrebbero fornire una ragione sufficiente. Anche la Ford, quindi, segue la politica del rialzo di gamma per aumentare le entrate, accessoriando però un modello esistente piuttosto di deliberarne uno nuovo. Vignale diventerà quindi un brand, ma sarà sempre sotto l'egida Ford piuttosto che evolvere in modo proprio come per esempio DS rispetto a Citroën. Ordinabile da Maggio.

Supra, never ending story



Si vede che ai giapponesi piacciono i tormentoni, oppure più semplicemente che se la prendono comoda. Parlo della Toyota Supra, che a quanto pare sta copiando pari pari la filosofia Honda nel prendere il tempo a ere geologiche per presentare un modello: il parallelo è tra la NSX e la Supra. Come Honda, anche Toyota infatti la sta tirando davvero alle lunghe e a dispetto delle notizie rubate, della nuova sportiva top nemmeno l'ombra. Le ultime news sulla FT-1 (che per il mondo auto sarebbe la Supra) parlavano di una collaborazione con BMW e di una motorizzazione ibrida con propulsori a 4 e 6 cilindri ma di una collocazione piuttosto alta nella gamma, quasi a far concorrenza a Lexus. Ora le ultime indiscrezioni parlano invece sì di un modello sportivo top, ma dello stesso livello della GT-86, cui farebbe da tetto. La collaborazione con BMW avrebbe invece dato modo di realizzare la scocca in fibra di carbonio come per le i3 e i8, struttura che sarebbe condivisa a livello tecnico dalla prossima Z4 della casa bavarese. L'empasse degli ultimi mesi sarebbe poi riconducibile a questioni di logistica, ovvero alla questione sul dove localizzare la costruzione per ottenere la massima sinergia tra i due marchi, ma anche all'attesa della messa a disposizione di una grande novità techno: i supercondensatori, che prenderebbero il posto degli accuulatori al litio. Quella dei supercapacitors è un po' come la storia delle bobine di Tesla; sarebbero la soluzione finale non solo per le ibride ma anche e soprattutto per le auto elettriche, grazie alla loro possibilità di ricarica pressoché istantanea, ma la loro effettiva disponibilità ha il tono della leggenda. Nessuno è ancora riuscito, in pratica, a dosare la scarica di questi dispositivi che tendono a cedere tutto il loro potenziale in maniera incontrollata e istantanea. Certo che se uno si compra la sua nuova Supra ultratechno e poi finisce fritto...

Skoda R8













Qui la domanda che sorge spontanea è: "Ma perché?". Con la doverosa premessa che al 99% si tratti di vaporware, cioè del brillante utilizzo di un programma di progettazione al computer e niente più, questa Hoffman Novague HN R200 Non-Fiction proveniente dalla Repubblica Ceca e mostrata sul sito autoweb.cz è la skodizzazione di una Audi R8. La R8 di partenza, infatti, è stata modificata per farla somigliare a una Skoda 130 RS, di cui si annoverano versione corsaiole un po' penose quantomeno sotto il profilo estetico. Ora, sono conscio che ci sia sempre la questione dei gusti che occorre rispettare, ma qui si esula nella perversione pura! Forse il designer voleva fare un omaggio alle sportive dell'Est che fu, ma a dire il vero mi sembra una di quelle elaborazioni russe sulle Yamaha (moto) da competizione che alla fine ottenevano meno cavalli della versione originale. Se proprio doveva ispirarsi all'Est, allora meglio una Melkus (si fa per dire). Comunque una cosa non gli manca di certo: il coraggio.

Torna la ATS







Dal passato una rinascita nel mondo delle GT. Il marchio ATS risale agli ani '60, quando questo costruttore di F1 nacque a Bologna sotto la spinta di personaggi come Giotto Bizzarrini, Carlo Chiti e Romolo Tavoni. Oggi la società, la DM9, fa capo a Daniele Maritan e propone una sportiva con linee un po' rètro, la ATS 2500 GT. Dietro l'abitacolo della vettura, lunga 4,25 m e larga 1,98, un V8 aspirato da 640 CV a 10.000 giri che trasmette il moto alle ruote posteriori tramite un cambio manuale a 6 marce; è prevista comunque l'opzione del sequenziale. Il peso, contenuto in 950 kg a secco, determina un rapporto peso/potenza di 1,48 kg/CV, sufficiente a spingere la ATS fino a 340 km/h con uno 0-100 in 2,9 secondi. Tutta l'impostazione è molto corsaiola ma soprattutto dedicata a chi voglia dominare la vettura con le sue capacità piuttosto che con l'elettronica: di qui l'assenza dell'ABS dal sistema frenante racing con pinze a 6 pistoncini e quella di qualunque sistema di controllo della trazione o della stabilità. Una pistola carica, dunque, che potrebbe ricavarsi il proprio spazio in un mercato competitivo ma sempre ricco e curioso delle novità. Unico appunto, a mio parere, il serbatoio da soli 50 litri. Pochini per 640 CV se l'autonomia dev'essere ragionevole.



14 aprile 2015

Bello essere il re





Mettiamo che ti sei comprato una Porsche 918 Spyder e che vai in giro bello tronfio del tuo (molto costosamente) acquisito ruolo di leader stradale. Cosa ti può capitare di peggio che trovarti davanti una Koenigsegg? Beh questo è proprio ciò che accade in questo video, dove la Porsche viene superata (e sdrumata brutalmente) da una Agera R, che veleggia verso i 350 e oltre mettendo in seria difficoltà il (povero) porschista che fa sputare i pistoni al motore nell'ansia di agguantare l'imprendibile svedese. Roba da autobahn, ovviamente e da danarosi appassionati. Beati loro.

13 aprile 2015

Il taxi con un dito



Il concetto di automobile oggi evolve rapidamente; così può accadere che una Casa, oltre a occuparsi della vendita di vetture, allarghi i propri interessi alla mobilità in senso più ampio. E' il caso di Mercedes, che oggi ha presentato Mytaxi, un'applicazione per smartphone che semplifica la vita quando si ha bisogno di un'auto pubblica. La società è nata in Germania nel 2009 e il sistema funziona con una app che si scarica sullo smartphone: mediante la geolocalizzazione il sistema individua i taxi nell'area di pertinenza e consente agli utenti di prenotarli direttamente. Il contatto è con il tassista, che accetta la chiamata se è libero, fornisce i tempi di arrivo e una sua foto per l'identificazione. Terminata la corsa si può pagare con l'app stessa e l'addebito a una carta di credito precedentemente fornita, oppure direttamente al tassista, anche in contanti; la ricevuta arriva per e-mail. Attualmente sono 200 i convenzionati, l'adesione è gratis fino al 30 Settembre. Per gli utenti, invece, fino al 17 Maggio uno sconto del 50% sulle corse effettuate con Mytaxi, mentre per ogni nuovo cliente acquisito ci sarà un voucher di 15 euro per il segnalante e di 10 per il segnalato. Mytaxi è semplice, quindi promette di migliorare sensibilmente la ricerca di un'auto disponibile; evita le lunghe attese al telefono e garantisce il servizio voluto grazie alla possibilità di inserire nella ricerca le caratteristiche aggiuntive necessarie: auto di grandi dimensioni, bagalio extra, disponibilità a portare animali. Negli ultimi anni Mercedes ha spesso guardato lontano e visto giusto con le sue iniziative; anche Mytaxi avrà la stessa evoluzione?

Ora la base è la 70D



La settimana scorsa ero a Londra e là ho potuto vedere le prime Tesla Model S (vere, cioè acquistate da qualcuno) in giro per strada. Piuttosto a loro agio nel caotico traffico delle strette vie della City, erano tutte nere tipo taxi ma feline nel loro avanzare silenzioso; comunque non hanno un vero e proprio atout rispetto alle auto convenzionali se non nella loro diversità, che nelle città trendy come la capitale UK conta più della tecnologia. Dagli States arriva ora la notizia della messa in produzione della variante 70D, dove la lettera ovviamente non sta per Diesel ma individua il nuovo entry model della gamma, che dispone della trazione integrale e sostituisce la precedente 60 a trazione posteriore. Negli Usa costa 75.000 $ e vanta una potenza di ben 514 CV, con uno 0-100 dichiarato da 5,2 secondi. L'autonomia è di 240 miglia, 386 km circa, grazie a un  pacco batterie da 70 kWh. La gamma ora prevede nuovi colori (come l'Ocean Blue della foto; basta con il nero!) e la disponibilità degli optional più techno, come  il navigatore semi-autonomo e il caricatore rapido a corrente continua, che costa come la macchina e ti costringe in pratica a diventare azionista della compagnia elettrica, visti gli ingenti costi di installazione e collegamento alla rete. La strada per uscire dal vicolo delle trendy car è ancora lunga.

Gli occhiali magici di MINI





A vederli sembrano quasi i Fopals, gli occhiali tedeschi dei piloti da caccia durante la Seconda Guerra Mondiale. E invece sono l'ultimo gadget di MINI, presentato al salone di Shanghai: fanno parte di un sistema integrato con l'elettronica del veicolo e si chiamano MINI Augmented Vision. Gli occhiali sono destinati a fornire al guidatore un'interfaccia istantanea di collegamento con l'infotainment e sono stati sviluppati con diverse divisioni della Qualcomm. Inforcandoli, si entra in un sistema interattivo che visualizza tutta una serie di informazioni direttamente nel campo visivo di chi guida, evitando così distrazioni e confusione. Si può per esempio azionare il navigatore, avere istante per istante la collocazione del veicolo rispetto all'ambiente circostante, inviare e ricevere SMS e messaggi di posta elettronica, disporre della ritrasmissione delle telecamere di assistenza al parcheggio e infine della visione  a raggi X attraverso il veicolo, che tramite le telecamere esterne rende virtualmente trasparenti alcune parti stutturali come i montanti anteriori aumentando così il campo visivo. Non ci sono ancora info circa la effettiva disponibilità del'accessorio, né riguardo i costi, ma alla BMW sono certi che avrà un seguito.

10 aprile 2015

Kirk dallo spazio al trike









La saga di Star Trek non vuole proprio finire. A dispetto della morte lo scorso Febbraio di Leonard Nimoy, alias mr. Spock, William Shatner, il capitano Kirk, nonostante i suoi 84 anni è ancora pimpante e pieno di energia (anche se a guardarlo bene si direbbe un tantino uso agli alcoolici), tanto da aver messo il suo nome su un progetto innovativo e forse anche un po' delirante basato in Illinois. Il suo team ha partorito infatti la Rivet, un trike moolto avveniristico in senso retrò con il suo look da dinosauro, che dovrebbe impiegare un V8 a stelle e strisce agente sulle due ruote posteriori. Si tratta di una startup, della tre ruote ci sono solo i disegni e le animazioni 3D; quindi non è ancora certo che il tutto non evolva verso il vaporware, ma Shatner giura che il progetto andrà avanti e che sarà lui in persona a guidare il prototipo da Chigago a Los Angeles. Nel frattempo sono disponibili degli sketch della Rivet autografati dal capitano Kirk; sono sicuro per i fedelissimi della saga potrebbe già bastare.

02 aprile 2015

A NY una BRZ comme il faut







Subaru (finalmente) presenta una nuova sportiva, che si affianca alle tradizionali basate sull'Impreza: si tratta della STI Perfomance Concept, basata sulla scocca e sulla meccanica di una BRZ, la vettura realizzata in joint venture con Toyota (che si chiama là GT-86). Il nome starebbe a rappresentare l'intenzione del marchio di dar vita a un sub-brand STI in cui far convergere tutte le prossime sportive, ma di fatto non ci sono ancora notizie circa la possibilità di effettiva produzione di questo modello presentato a NY. Tempo fa, sembrava inoltre a rischio l'evoluzione del modello, quantomeno da parte di Toyota che avrebbe potuto addirittura concludere la collaborazione con il marchio delle Pleiadi. In ogni caso la concept adotta lo stesso motore 2 litri boxer della BRZ ma portato a 300 CV, proprio quelli che ci vorrebbero per dare all'auto la grinta che si merita. Che dire, incrociamo le dita.

Civic 2016



Al salone di NY debutta questa Civic Concept, che prefigura la versione 2016 della vettura jap. Meno "intruppata" della precedente, recupera in parte lo stile sportivo delle precedenti edizioni, anche perché, ovviamente, nella gamma sarà presente anche la Type-R appena presentata. Più bassa e con il passo allungato, ha un minore sbalzo anteriore ma il cofano allungato, mentre i gruppi ottici sono a LED. I motori appartengono alla nuova gamma Earth Dreams Technology™, nome roboante che identifica una serie a partire da un 1.5 litri turbo VTEC a iniezione diretta, accoppiato a un cambio manuale a 6 rapporti più l'immancabile CVT (oh, ma 'sti giapponesi non mollano!) e alla trazione anteriore. Le Civic per l'Europa saranno prodotte in UK, a Swindon, mentre quelle destinate agli Usa saranno realizzate localmente.

01 aprile 2015

pesce d'Aprile



Tradizione ormai consolidata, la giornata di oggi è all'insegna delle bufale, con buona pace di chi le riporta ingenuamente e del divertimento di chi le legge. Alcune però ci starebbero anche e se sono architettate con l'ausilio dell'ufficio stampa diventano pure credibili. Da domani si torna alle bufale vere.

Basta un tweet



Se da un lato ci sono le new entry nel mondo dell'auto, provenienti dalla computer tech come Apple e Google, dall'altro fa capolino la possibile incursione fuori area di un costruttore ormai consolidato, ancorché futuribile come Tesla. Dell'abilità di Musk in campo economico si è però già parlato ampiamente e a guardare i risultati di borsa del suo tweet di ieri, dove annunciava per il prossimo 30 Aprile una nuova linea di prodotti non auto, questa azione ne è ulteriore prova, visto che in un solo giorno le sue azioni hanno guadagnato un miliardo di dollari. Le indiscrezioni sul contenuto della prossima presentazione si accavallano, c'è chi parla di una moto e di un mezzo aereo, ma anche di uno smartwatch; tuttavia la più probabile e concreta è quella che Tesla costruirà da sola i propri accumulatori, impiegando una tecnologia che aumenta la densità energetica delle celle al litio. Tutta la faccenda prova comunque che la finanza è sempre più una questione di feeling, di chi semina e di chi raccoglie.

Di specchiata virtù









Ogni tanto un costruttore si fa attrarre dalla finitura riflettente. E' successo alla De Lorean tempo fa (in acciaio inox e senza vernice, a dire il vero), ora tocca alla MINI. In questo caso la verniciatura è addirittura a specchio e alla BMW si chiama Chrome Line Exterior Deluxe. Vista la data, c'è sempre la possibilità di un pesce, ma qui ci sono le foto ufficiali, mentre la Casa ha chiesto ai giornalisti presenti al reveal di mettere gli occhiali da sole. Beh, è solo un nuovo colore nella gamma, che per di più richiede un notevole impegno per restare in condizioni top, ma fa la sua bella figura, no? In ogni caso, attenti ai piccioni.






smart è avanti








smart sperimenta la forrail e segna un punto nel campo della mobilità avanzata. Una implementazione della vettura autorizzata dalla nuova legge tedesca sulla mobilità, consente infatti ai mezzi a trazione elettrica di muoversi anche sulle rotaie del tram e proprio questo fa la nuova forrail: grazie a ruote speciali che combinano gli pneumatici all'esterno e i classici dischi ferroviari in acciaio interni può muoversi tanto sulle strade quanto sulle rotaie. In attesa del lancio ufficiale, previsto per il 2016, la sperimentazione sarà portata avanti da alcuni dipendenti delle fabbriche intorno a Stoccarda, che impiegheranno la smart forrail anche sui percorsi cittadini preferenziali destinati ai tram. Il progetto è molto innovativo, anche perché consente di sfruttare per la ricarica delle batterie una fonte sinora inutilizzata, ossia la rete di alimentazione aerea. Per tale scopo, la smart è dotata di un trolley a scomparsa che si collega a strisciamento come quello delle vetture tramviarie, mentre il sistema di accumulo dell'auto integra la batteria di trazione con una serie di condensatori, che riducono di molto il tempo necessario alla ricarica. Personalmente trovo l'idea della perteghetta (termine del dialetto milanese che identifica il trolley) molto interessante, ma ho dei dubbi sulla circolazione dell'auto in presenza dei tram: la mobilità dei mezzi su rotaia è infatti intrisecamente lenta nella fasi di avvio e frenata, per non parlare delle svolte. C'è poi pregare di non trovarsi mai tra due tram con il primo che deve effettuare una frenata di emergenza: il richio di diventare una schiacciatina potrebbe essere drammaticamente concreto.


 


 

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...