L'acronimo sta per Ufficio Complicazioni Affari Semplici e da sempre è uno dei più presenti nella burocrazia italiana. Che ora sembra aver fatto presa alla Ford Usa.
In realtà qui non si tratta di burocrazia, ma della traslazione del concetto verso la tecnologia. Non siamo nuovi a procedure e attività che rendono più complesse operazioni intrinsecamente semplici, ma sembra che periodicamente ci sia qualcuno che riesce a scovarne una fresca fresca da adottare.
E' il caso della Ford, che ha presentato domanda di brevetto per un sistema ad accoppiamento magnetico per la ricarica delle BEV, che evita quindi quella notoriamente complessa ed estenuante procedura del collegamento alla colonnina.
Attenzione non si tratta di un dispositivo per la ricarica wireless, ma di un servomeccanismo che collega fisicamente la vettura al sistema di ricarica senza che il conducente debba scendere dall'auto. In sostanza si allinea la vettura nella zona destinata al collegamento e la si avvicina diciamo abbastanza da permettere a un braccio azionato elettricamente e dotato di un magnete di connettersi a una presa, anch'essa con magnete, posta sul paraurti anteriore del veicolo.
Mi viene in mente una serie di punti che potrebbero rendere controproducente tutto il progetto. Innanzitutto occorre una presa ad hoc posta sul paraurti, che verosimilmente dovrebbe duplicare quella già esistente sulla fiancata, un costo addizionale quindi. Se poi diamo un significato concreto al termine paraurti vediamo bene come dopo un certo periodo d'uso è facile che la presa posta proprio nella parte più esposta del veicolo sia facilmente soggetta a deterioramento tanto da parte di sporco o entrata di oggetti, quanto a causa di urti anche piccoli.
Ma la stessa staffa del punto di ricarica potrebbe essere presto danneggiata da chi si avvicini troppo o addirittura la travolga, andando così ad aggiungersi all'attualmente già congruo numero di dispositivi di ricarica fuori servizio.
Infine, l'operazione di discesa dall'auto e di collegamento a una spina non mi sembra così stressante da richiede un tale automatismo, anche perché i tempi legati all'operazione, lo sappiamo bene, sono tutt'altro che rapidi; quindi ridurre una minima quota di tempi morti semplicemente non ha senso.
Se perciò il progetto vuole evitare le complicazioni, il calo di efficienza e il costo di un sistema wireless, a mio parere siamo sulla strada sbagliata. Sembra più una sorta di ritorno a quei gadget anni '60 delle auto yankee, quelli inutili ma scenosi.
E questo non fa nemmeno scena.