29 gennaio 2015

In Italia si taglia, in Germania si riusa



Che ci siano enormi differenze tra i diversi Paesi della UE è un fatto; trattandosi però in ogni caso di nazioni ad alto sviluppo tecnologico ci si aspetterebbe quantomeno una linea comportamentale razionale e comune. Cosa dire perciò della recente cancellazione tutta italiana di ogni tipo di incentivo per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive, cioè di ogni auto elettrica, ibrida, a metano, idrogeno o Gpl, norma ben nascosta nell'ultima legge di stabilità? Beh, pur data per scontata la cronica mancanza di denaro del nostro Paese (solo per certe voci di spesa, però) il confronto con gli Stati del Nordeuropa è stridente, soprattutto alla luce di una recente iniziativa trasversale, nata da un accordo tra BMW, Bosch e Vattenfall, azienda elettrica svedese. Nell'ottica diffusiva dei veicoli elettrici, infatti, occorre necessariamente prendere in considerazione il problema dello smaltimento degli accumulatori montati sulle auto a fine vita, più complesso rispetto agli smaltimenti consueti. L'accordo però è letteralmente l'uovo di Colombo, dà vita infatti all'inziativa Second Life Batteries (niente avatar qui, però) che prevede il riciclo intelligente delle batterie al litio provenienti (per ora) dalle ActiveE, i3 e i8. Gli accumulatori non più adatti ai cicli di ricarica saranno impiegati dalla Vattenfall come stabilizzatori di rete, accorpati in cluster con la funzione di buffer e dotati di un sistema di gestione realizzato da Bosch, per assorbire le variazioni di domanda della rete. La prima unità di questo tipo sarà realizzata ad Amburgo entro fine anno e avrà una potenza di 2 MW, ma dopo il progetto pilota l'esperienza potrebbe essere generalizzata. OK, le elettriche oggi sono una manciata ma guardare avanti aiuta. E pensare alla qualità dell'aria delle nostre città pure.

28 gennaio 2015

Alpine corre sullo schermo













Bastasse il virtuale! Ma Alpine giura che questa race car destinata al (solito) Vision Gran Turismo, disponibile per il download dal mese di Marzo, è di fatto la pre-concept di una vettura che vedremo live prossimamente, ma nemmeno troppo in là. Interessante il V8 da 4.5 litri che eroga 450 CV e 580 Nm, relativamente pochi i cavalli, tanta la coppia, il che suggerisce la sovralimentazione; chissà da dove viene e se c'entra la Mercedes. Trasmissione sequenziale a 7 rapporti, peso bassissimo, appena 900 kg. Vedremo quanto di questo virtuale sarà tradotto nel prototipo e, soprattutto, se ci sarà un prototipo. Comunque, sulla coda no comment.

Tartaruga 3.0





Negli Usa il calendario è fatto apposta per non farti rilassare mai, specialmente se lavori nell'ambito del marketing. Così, se l'hai scampata alla tempesta del secolo, devi subito darti da fare per il Super Bowl e produrre uno spot che sia accattivante. Ora, sul concetto di accattivante si riscontrano le maggiori differenze tra yankee ed europei ma questa volta Mercedes ha realizzato uno spot moolto carino, la riedizione della famosa storia della lepre e della tartaruga in chiave AMG, con l'animale storicamente più lento che si prende una bella soddisfazione sull'arrogante lepre grazie a una GT S. Sul fatto che poi si spupazzi anche la leprottina... beh, dipende.

26 gennaio 2015

I ponies corrono sul Ring





La Shelby GT350R vista a Detroit è il lato pistaiolo dell'ultima top Mustang, dotata di un V8 da oltre 500 CV, di aerodinamica più accurata e di minor peso ripetto alle altre 350 grazie all'uso di parti in fibra di carbonio. E la Ford, in odore di rispolverare i suoi fasti sportivi (vedi la GT), ha tutta l'intenzione di mostrare al mondo di che pasta sono i suoi prodotti quasi-racing. Di qui i test al Nürburgring, durante i quali si dice l'auto abbia staccato un tempo di 7' 32,19" sinora però non confermato ufficialmente. E' un bell'andare, visto che siamo al livello di Ferrari 458 Italia e Porsche GT3 RS, ma soprattutto, vista la tradizionale lotta casalinga tra Pony e Camaro, il tempo risulta inferiore ai 7'37,47" stabiliti da quest'ultima sul Ring nel 2013. In attesa di un video ufficiale Ford, ci accontentiamo di queste prove 2014 con la GT350 SVT, che ci regala un sound niente male.

Nuova Suv di Renault



Si chiama Kadjar e sarà presentata ufficialmente il prossimo 2 Febbraio: è la nuova crossover di segmento C del marchio francese sviluppata a partire  dalla Nissan Qashqai, con la quale condividerà gruppi meccanici e dimensioni. Seguendo le ormai comuni impostazioni del mondo auto, la Kadjar impiega la piattaforma flessibile in uso in Francia e Giappone e avrà un look derivato in  gran parte dalla sorella minore Captur, pur mostrando una personalità distinta e spiccata. Niente foto per ora, tranne una spy diramata da Renault sul suo sito.  In assenza di altre info rilevanti, vi renderò edotti circa la genesi del nome, perché sono sicuro che nell'attesa non ci dormite la notte. Kadjar deriva dall'unione di tre mots français: quad, i noti veicoli off road, agile, ovvero agile, e jaillir, apparire bruscamente, la cui unione, secondo le fonti Renault, dona al nome finale un tocco esotico. Wow, sono certo che sarà un forte motivo di scelta.

24 gennaio 2015

RND: scherzone di Toyota UK





Un paio di giorni fa è comparso sul web il teaser di una nuova Toyota, la RND, che avrebbe, nelle svariate fantasie degli "addetti ai lavori", rappresentato il punto di svolta della Casa jap, ovvero l'avanguardia stilistica del nuovo corso, quando non addirittura la nuova Supra. Beh niente di tutto questo, cari topolini, perché RND non è altro che l'acronimo di Red Nose Day, cioè il giorno del naso rosso, manifestazione di beneficenza organizzata ogni anno in Gran Bretagna per raccogliere fondi destinati ai clown che alleviano le sofferenze dei bimbi ricoverati in ospedale. Il teaser, quindi non è altro che una Auris con un naso rosso applicato sul frontale e rappresenta l'iniziativa benefica di Toyota UK, che chiede 5 £ per l'acquisto del naso rosso su eBay oppure lo stesso importo donato presso le concessionarie del marchio. Un po' beneficenza e un po' pesce d'Aprile, quindi.

23 gennaio 2015

Fenice elettrica









Se si esamina la storia della mobilità, ci si accorge facilmente che le idee davvero nuove sono assai poche e che più spesso i nuovi progetti "ripescano" concetti già sperimentati, magari con scarso successo. E' il caso di Gogoro, scooter prodotto da una startup californiana che è stato presentato all'ultimo CES di Las Vegas e che ripercorre l'idea di Better Place (fallita due anni fa) ma in campo scooteristico. Gogoro propone infatti, oltre all'acquisto dello scooter, l'abbonamento a una rete di Gostation nelle quali la batteria viene sostituita permettendo così di riprendere la marcia con una piccola interruzione temporale invece di attendere lungamente per la ricarica. Che attualmente tale network di fatto non esista ancora è un dettaglio e che il "precursore" in joint venture con Renault abbia fatto una brutta fine pure, ma Gogoro ha raccolto negli ultimi 4 anni finanziamenti per ben 150 milioni di dollari, con i quali ha sviluppato un prodotto con autonomia di 100 km e un discreto scatto, tale da farlo accelerare da 0 a 50 orari in 4,2 secondi. Costruzione in materiali ecocompatibili e motore completamente impermeabile (si vede che vogliono venderlo in Indonesia) corredano l'offerta, mentre ben 55 sensori distribuiti nel veicolo ne consentono la continua analisi così come la comunicazione con il proprio smartphone, lo stesso capace di indirizzare alla più vicina Gostation (vedi video) se la batteria si sta scaricando. Che dire, gli facciamo gli auguri?

Occhio al ciclista!




Jaguar Land Rover lancia il Bike Sense, un sistema di sicurezza studiato specificamente per prevenire incidenti con ciclisti, motociclisti e pedoni. Grazie a una rete di telecamere e di sensori collocate attorno all'auto, Bike Sense avverte il guidatore della presenza del pericolo con vari sistemi di avviso, che vanno da un suono emesso dall'altoparlante posto sul lato ove occorre fare attenzione a una sorta di tap tap sulla spalla (destra o sinistra), prodotto da un trasduttore incorporato nel sedile. Gli avvisi si differenziano a seconda del veicolo interessato: un campanello per le biciclette, un clacson per le moto e sono associati a una serie di segnalazioni luminose su plancia finestrini. Il sistema funziona anche da fermo, avvertendo per esempio di un ostacolo in avvicinamento al momento di aprire la portiera, e interviene sul pedale dell'acceleratore indurendone la corsa e facendolo vibrare in occasione di un possibile pericolo, per esempio se si viene sorpassati da una moto. Vedremo come e a quale costo si passerà dalla presentazione al montaggio in produzione sulle vetture del gruppo, montaggio che prevedo quasi certamente opzionale.

Più idrogeno meno rinnovabili



Oggi si va di carburanti. Si parla di idrogeno da molto tempo, ma ogni possibile evoluzione del discorso finisce per cozzare contro un fatto incontrovertibile: l'idrogeno non è una fonte primaria, ovvero non esistono giacimenti del gas, ma occorre produrlo da altre fonti. Attualmente nel mondo si ottiene principalmente dal gas naturale ma con la non sottovalutabile conseguenza di emettere parecchia CO2 come sottoprodotto. Esiste però un metodo alternativo, il methane catalitic cracking, che consente di ottenere idrogeno e filamenti carbonio puro, senza composti ossigenati e quindi senza la produzione di gas serra. Perché non viene adottato su vasta scala? Semplice, perché costa più degli altri processi. Questo però oggi, perché in futuro le cose potrebbero cambiare. Il premio Nobel Carlo Rubbia, attualmente impegnato in questo campo, dai laboratori di Karlsruhe dove svolge la sua attività di ricerca invoca infatti sostegno per questa tecnologia, che si pone come alternativa a minor impatto ambientale rispetto alle ormai molto diffuse (in Germania) rinnovabili e potrebbe garantire un futuro sostenibile e pulito al mondo moderno. L'aumento della scala produttiva farebbe infatti scendere i costi, mentre la disponibilità di carbonio puro in grandi quantità ne favorirebbe l'impiego come fibra, abbassando anche la soglia di convenienza di questo materiale nell'industria automobilistica. La quadratura del cerchio quindi. Chissà come la pensano i petrolieri.

Racer 3.0



Mai sentito parlare di W Motors? Si tratta di un costruttore di auto estreme basato in Qatar, che nel 2013 ha lanciato sul mercato la Lykan Hypersport. Un oggettino da più di 3 milioni di euro, bello salato quindi, ma si sa che da quelle parti i dollari crescono sugli alberi o meglio sotto le loro radici. Il piano produttivo della Hypersport ne prevede solo 7, tutte in odore di essere piazzate tra Qatar, Emirati, Kuwait e Abu Dhabi a partire dal 2016. Ora il concetto della vettura si evolve con la Lykan Supersport HSF, auto da corsa con compiti di dimostratore tecnologico sviluppata a partire dalla Hypersport insieme al costruttore di orologi (di lusso, ça va sans dire) Franck Muller e al consorzio Quimera, iniziativa spagnola che si prefigge il compito di realizzare progetti ecosostenibili. Sì, perché la Supersport sarà la prima auto da competizione totalmente ecosostenibile, dalla scocca in carbonio al motore da oltre 1.000 cavalli. Quest'ultimo ha la particolarità di poter funzionare tanto con la banale benzina quanto con un combustibile sintetico ottenuto da fonti rinnovabili, di qui l'acronimo HSF, Hybrid Syntetic Fuel. Ora, che il progetto venga proprio dalla zona più ricca in petrolio al mondo dovrebbe far riflettere o quantomeno instillare il dubbio che tutta la storia possa nascere da una visione sulla disponibilità futura dell'oro nero. E' vero che con i numeri di produzione della W motors niente ha valore di statistica, ma in fondo sono i prototipi che guidano le rivoluzioni nel mondo dell'automobile. C'è qualcosa che dovremmo sapere?

22 gennaio 2015

Tanto tuonò che piovve



Il gruppo PSA ha accantonato il progetto Hybrid Air,  quello che adotta l'aria per ottenere una propulsione ibrida alternativa a quelle ormai in uso da anni. Ai già citati limiti della soluzione, si è aggiunto lo scarso interesse sul mercato dei fornitori di sistemi, che ha lasciato Peugeot e Citroën sole ad affrontare costi di sviluppo decisamente maggiori di quelli oggi necessari per mettere a punto una ibrida con motore elettrico e in più senza la garanzia di una maggiore efficienza. Una fine annunciata, quindi, anche se ufficialmente è stato soltanto "raffreddato" l'impeto dello sviluppo. Ma il capo progetto ha già lasciato la Casa e il team dedicato è stato drasticamente ridimensionato. Come ho già avuto occasione di dire, l'aria porta male ai francesi.

21 gennaio 2015

Auto stampate crescono





Le stampanti 3D continuano a rappresentare una grande opportunità anche nel mondo dell'automobile e aziende come la Local Motors si candidano con l'apertura di due microstabilimenti in Tennessee e a Washington D.C. a leader di settore per piccole produzioni o prototipazione rapida al servizio delle Case produttrici. Dopo la Strati, piccola elettrica con parti della Twizy realizzata a fini dimostrativi, l'Oak Ridge National Laboratory ha portato a Detroit un prodotto più complesso, una replica della AC Cobra realizzata con l'autorizzazione della Shelby American (che festeggia i suoi 50 anni e accetta di tutto per farsi pubblicità). I tempi di stampaggio sono assai più lunghi della Strati, sei settimane invece di due giorni, ma il risultato mostra che ormai anche una vettura complessa dotata di sottotelai da imbullonare alla parte in resina è alla portata di questa tecnologia. Che si distingue per la rapidità del passaggio dal progetto al prodotto (una settimana) e per il costo molto più basso di quello di un normale prototipo, attorno ai 10 $ al chilo. La Cobra "stampata" pesa 703 kg e monta un motore elettrico da 136 kW al retrotreno, con una batteria al litio da 15 kWh davanti per l'equilibrio dei pesi; fatti i conti costa qualche migliaio di dollari, contro gli oltre 100.000 di un prototipo costruito secondo la metodologia tradizionale. Local Motors insiste nel proporre il concetto di una sorta di costruzione personale della propria auto, ma penso che, alla luce delle prove di crash necessarie per l'omologazione in Europa, sia difficile immaginarne da noi la diffusione per esemplari unici o auto di serie. Resta comunque il fatto che l'introduzione dello stampaggio 3D renderebbe, per esempio, assai più facili e veloci i face lifting, così come la realizzazione di accessoristica dedicata. Vedremo come evolve questa storia.

19 gennaio 2015

Nuovi motori da Porsche



Al salone di Ginevra Porsche dovrebbe presentare la nuova GT3 RS, modello che ha accumulato a oggi un certo ritardo sul progetto iniziale a causa del nuovo motore. Monterà infatti la prima edizione di un'unità completamente nuova, sempre a 6 cilindri boxer ovviamente, che rappresenta la capostipite della prossima generazione di propulsori per 911, Cayman e Boxster, con la particolarità della sovralimentazione estesa a ogni modello. Curiosamente, però, soltanto la versione per la GT3 RS, la prima dunque, sarà aspirata e con potenza attorno ai 500 CV. Il montaggio su questa vettura è quindi uno step intermedio dello sviluppo che porterà tutta la gamma delle 911 a essere turbocompressa, mentre contemporaneamente è stata esclusa dal boss Hatz la possibilità di installare sulla stessa gamma il nuovo 4 cilindri boxer in sviluppo. Al contrario il 4 cilindri turbo, la cui cilindrata dalle ultime anticipazioni sembra più vicina ai 2 e che 2,5 litri, dovrà equipaggiare i modelli d'ingresso delle gamme minori e la sua potenza si conferma nel range che sfiora i 400 CV. Infine, è avanti anche lo sviluppo del nuovo V8 per Panamera e Cayenne, che dovrebbe abbracciare la filosofia del downsizing e arrivare in produzione tra quache anno.

LED o laser?





Ci sono due settori della tecnologia automobilistica che hanno segnato il passo a fronte dei grandi progressi compiuti nella maggior parte degli altri: i tergicristallo e i fari. Ma se per quanto riguarda i primi siamo ancora al palo (pure gli aerei usano ancora le racchette), sull'illuminazione i progressi sono ormai tangibili e seguono due grandi filoni: quello delle sorgenti luminose e quello della distribuzione del fascio. Dopo il passaggio (ma solo per certi modelli) alle lampade allo xeno di qualche anno fa, ora il top è rappresentato dalle sorgenti laser, che i costruttori tedeschi (Audi, BMW) hanno oramai in produzione, ma che non permettono la modularità di illuminazione consentita dai gruppi ottici a matrice LED, che  dividono con loro le prospettive future. E ora Audi torna sull'argomento con i gruppi che vedremo sulla nuova A8: il sistema Matrix LED, che fa invecchiare di colpo ogni altro apparato, è pronto per la serie. La messa a punto è stata lunga, ricordo una presentazione tecnica a Ingolstadt qualche anno fa, ma la sua efficacia mette addirittura fuori gioco la vecchia distinzione tra anabbaglianti e abbaglianti: c'è semplicemente un fascio che si ritaglia attorno a ostacoli e auto che provengono in senso opposto, che  può usufruire anche dei dati provenienti dal navigatore e rischiarare curve e ostacoli che saranno in visuale un attimo dopo. Nel video l'animazione mostra il Matrix LED in azione su una TT e il vantaggio rispetto ai sistemi tradizionali è tangibile in termini di sicurezza: niente più stress da abbagliamento (il proprio o quello altrui) ma una visibilità continua e chiara che agisce su maggiori distanze e permette di concentrarsi maggiormente sulla guida. Ora si tratta soltanto di vedere quanto costerà e, soprattutto, quali modelli (magari in opzione) potranno usufruirne.

16 gennaio 2015

In Italia? Fantascienza



La città tedesca di Amburgo, seconda della Germania per estensione, ha intenzione di unire tra loro le svariate aree verdi collocate nel territorio urbano per consentire la circolazione di pedoni e biciclette in un ambiente privo di auto, senza però penalizzare queste ultime. Si tratta di un progetto ben realizzabile in un'ambito come quello della città del nord Europa, che conta il 40% della superficie del comune a verde e certamente assai meno nelle congestionate aree metropolitane italiane, ma rappresenta comunque l'idea di una gestione intelligente e armonica di risorse e mezzi, tesa a favorirne l'utilizzo razionale e a non creare divisioni tra "categorie". L'intero progetto richiederà tra 15 e 20 anni per la realizzazione e comprenderà anche le aree destinate ad habitat per gli animali, la cui integrazione nell'ambiente "quasi urbano" sarà così facilitata. Salta all'occhio come, al di là della fattibilità legata all'area geografica, si tratti di un'impostazione che privilegia lo "star bene" della gente e cui si può comunque tendere con l'ampliamento progressivo delle aree destinate a verde in ambito urbano. Proprio come a Milano, no?  

Cambia colore la Polo WRC







Volkswagen presenta la nuova Polo WRC destinata alle competizioni, che debutta il prossimo 22 Gennaio al Rally di Monte Carlo. Cambio di colore legato allo sponsor, ma conferma degli equipaggi che si sono già distinti nel 2014: Ogier/Ingrassia, Latvala/Anttila e Mikkelsen/Fløene. Non è stato diramato alcun dato tecnico sulla vettura se non che il cambio ad azionamento elettroidrauico ora si aziona con un comando singolo al volante e che la potenza è di 318 cavalli. Da questo punto di vista, dato che la vecchia edizione di cavcalli ne aveva 315 ottenuti dal millesei turbo, è ragionevole pensare ad aggiustamenti di software e niente più.

L'automatico è un optional



La smart è nata con il cambio robotizzato, dispositivo da sempre catalizzatore di critiche per il suo lento funzionamento ma anche simbolo stesso della vettura. Le nuove piccole fortwo e forfour, quindi, il cui debutto è avvenuto con la sola opzione del cambio manuale a 5 marce, sinora rappresentavano in un certo senso un'anomalia del marchio. Anomalia eliminata con l'introduzione da Marzo (peraltro annunciata fin dal debutto) del nuovo cambio automatico a doppia frizione twinmatic, che oltre a risolvere i ben noti problemi di manovrabilità ridona i sei rapporti (storici) alla vettura. Devo però che rilevare che per avere una smart comme il faut occorre oggi attingere alla lista degli optional, passaggio necessario per fruire dell'oggetto nella maniera ormai abituale.


Dopo la M anche la GLE debutta tra i dinosauri







Il debutto della nuova Mercedes GLE al salone di Detroit è stato preceduto da una anterprima  cinematografica: una GLE 450 AMG è infatti protagonista delle scene nella jungla di Jurassic World, il sequel prodotto da Steven Spielberg che torna dopo 22 anni sull'argomento del libro di Crichton seguendo i primi tre film sull'argomento. Come già nel "Mondo perduto", nella pellicola, girata un anno e mezzo fa, sono state diverse le off road della stella impiegate dai protagonisti, cosa che ha creato alla troupe impegnata nelle riprese alle Hawaii e nel centro Nasa di New Orleans non pochi problemi di sicurezza, onde evitare di svelare anzitempo le vetture. La pellicola sarà sugli schermi dal prossimo mese di Giugno.

Cavalli in competizione



La corsa ai cavalli, motivo di orgoglio (tanto più in tempi di downsizing) da parte di tutte le Case ma particolarmente di quelle tedesche, che ne fanno abitualmente un valido argomento di marketing (anche se poi magari il business è fatto dalle versioni con un frullino sotto il cofano), registra una nuova battuta: Mercedes ha dichiarato infatti che la prossima edizione della A45 AMG sarà potenziata, probabilmente a 380 CV, giusto per sopravanzare i 367 CV del 2.5 litri sotto il cofano della recente Audi RS3. Dal prossimo autunno, quindi, il 2 litri teutone sarà di nuovo il più potente del gruppo, oltre a poter vantare una potenza specifica ormai vicina ai 200 CV/litro, un tempo esclusiva solo delle vetture da corsa. Comunque, visto che il propulsore della Golf R 400 è pronto per la produzione, è solo questione di tempo perché si registri un altro sorpasso; vedremo a questo punto le contromosse AMG. Ho l'impressione che le novità, quanto a cavalli, vengano dosate in termini di comunicazione con una scalatura crescente mentre nei laboratori sono già in spermentazione i prototipi della prossima generazione. Tocca osservare poi come dal novero manchi la BMW: non avrà abbandonato la tenzone in favore dei cavalli ibridi?

Si rinnova la 1





BMW rinnova la Serie 1 con modifiche leggere a frontale e coda (nuovi gruppi ottici) oltre a un abitacolo rivisitato con una nuova plancia. più ricco l'allestimento di serie, che comprende ora anche il climatizzatore automatico, il sensore di pioggia, l'impianto audio base e l'iDrive con schermo da 6,5 pollici. Novità anche sotto il cofano, con la 116d EfficientDynamics Edition che vanta una percorrenza media di 29,4 km/litro e una gamma che dai tre cilindri (sob!) arriva alla sportiva M135i da 326 CV. Curiosamente per questo modello la BMW indica accanto alla potenza in cavalli il valore in kW di 250, che invece corrisponde a 339,6 CV: per gli appassionati meglio così, ma sarebbe meglio chiarirlo. Cambio manuale a sei marce oppure automatico a otto e come sempre la trazione posteriore, per la gioia dei puristi. Le Serie 1 sono dotate inoltre di una SIM integrata che permette l'accesso a una serie di servizi telematici e a internet, mentre è previsto l'aggiornamento automatico nei primi tre anni della mappe di navigazione del sistema satellitare.

14 gennaio 2015

Ora la più tosta è una Caddy











C'era già una CTS-V, la versione tosta della Cadillac media, ma aveva "solo" 564 CV, un'auto praticamente sul livello delle M5 e delle AMG. Ma il marchio Usa voleva di più, vista anche l'intezione di fare concorrenza alle suddette nel Vecchio Continente. Così ecco, direttamente da Detroit, il nuovo modello, dotato del V8 Corvette da 6.2 litri, quello sovralimentato con 649 CV e  854 Nm SAE (un po' meno dei DIN ma pur sempre tanti) e al vertice della categoria delle berline sportive; le prestazioni lo confermano: 0-60 miglia (96 orari) in 3,7 secondi e top speed di 200 mph, più di 320 km/h. Insomma un'auto da famiglia con la quale puoi sfidare Ferrari e Lambo, con la trazione posteriore e un cambio automatico a 8 marce azionabile anche manualmente. Scocca irrigidita del 25%, ammortizzatori a controllo elettronico e freni Brembo fanno parte della dotazione, ma con il peso siamo un po' altini, 1.880 kg. Il prezzo non è stato comunicato, ma dovrebbe essere concorrenziale, ovviamente nel suo ambito. OK, forse il rapporto peso/potenza di 2.896 kg/CV non è da motoGP, ma sono certo che tra sgomme e sound con questa nuova Caddy ci sia da divertirsi.

13 gennaio 2015

Pronta per il bis




2016 Acura NSX



Un'altra lunga attesa giunta al termine, questa volta per un'auto giunta dal Giappone. A Detroit, come annunciato, ecco il debutto della Honda NSX in versione Acura, la filiale Usa del brand. La nuova versione è più bella dell'antenata, che mi ha sempre dato l'impressione di essere sproporzionata nei volumi, e mostra compattezza ed equilibrio, oltre a una certa eleganza della parte posteriore. La scocca è realizzata con un mix di materiali (acciaio, alluminio, carbonio, vetroresina) per unire leggerezza ed economicità (Honda intende puntare molto sul prezzo per affermare la nuova NSX) e i due motori che agiscono sulle ruote avanti sono piccoli e leggeri, dato che la loro azione è destinata più che altro ad aumentare stabilità e rapidità di risposta alo sterzo. Il terzo motore elettrico è invece un boost addizionale, che si aggiunge ai due turbo del V6, unità della quale per ora Honda non ha rilasciato caratteristiche. Si sa soltanto che ha il carter secco, che l'angolo tra le bancate è di 75° e che molte parti del propulsore, distribuzione compresa, provengono dalle unità in uso nel campionato Indycar, ampiamente collaudate negli ultimi anni.

Elettrica all'europea?











Il successo della BMW i3 sul mercato Usa deve aver davvero scosso i costruttori locali, se ha spinto Chevrolet a presentare questa Bolt EV. Si tratta della preview di una nuova auto elettrica che si affianca alla recentemente rinnovata Volt e che debutterà ufficialmente sul mercato nel corso dei prossimi due anni. La somiglianza con l'elettrica tedesca è notevole, ma secondo il ceo GM Mary Barra avrà l'atout di un'autonomia di oltre 360 km con un carica e un prezzo base di 30.000 $, sensibilmente più basso della Volt. Niente generatori a bordo, quindi, ma una batteria innovativa, della quale peraltro Chevy non ha diffuso nulla di tecnico tranne che sarà collocata nella parte inferiore del pianale. Dentro c'è posto per 4 e nella plancia c'è uno schermo touch da 10 pollici mediante il quale si possono selezionare anche le dinamiche di guida volute, che corrispondono ad autonomie e prestazioni differenti. La scocca del modello a Detroit è in carbonio e magnesio, ma difficilmente questi materaili saranno impiegati per la versione di serie.

12 gennaio 2015

Ford GT, again



















Un'altra lunga attesa è terminata: sul palcoscenico di Detroit ha debuttato la Ford GT, riedizione di un mito delle corse che dura dagli anni '60. Largo uso di fibra di carbonio e alluminio per la scocca e, contrariamente alle attese, debutto con il V6 biturbo di 3.5 litri EcoBoost da oltre 600 CV, quello inizialmente previsto per le corse, mentre per ora nessuna menzione del 5 litri V8 che doveva essere dedicato alle GT stradali. Trasmissione con cambio a doppia frizione a 7 rapporti e un look molto racing caratterizzano l'auto, che andrà in produzione nel 2016 per celebrare i 50 anni della vittoria a Le Mans con la GT 40 nel 1966. Questa pre-presentazione, perciò, non preclude gli sviluppi già annunciati per il progetto, che potrebbe riservare sorprese. Comunque la GT si annuncia un'avversaria bella tosta per le "solite note".





11 gennaio 2015

Metti che il motore lo fai tu



Sei uno di quelli che "niente è meglio della Corvette"? Vuoi esagerare e hai un conto in banca, diciamo, ragionevole? Bene, allo stabilimento di Bowling Green, dove si assemblano le Corvette, hanno pensato a te, offrendoti la possibilità di partecipare alla costruzione del V8 sovralimentato LT4 da 659 CV che equipaggia la Z06 che hai acquistato affiancando il team che normalmente esegue questo compito. Ovviamente non ci si improvvisa motoristi da un giorno all'altro, ma la procedura assistita dell'Engine Build Experience prevede una sorta di tutoring da parte degli esperti tecnici Chevrolet, che aiutano gli aspiranti meccanici specializzati a portare a termine l'assemblaggio. Al termine, sul propulsore viene posta una targhetta che sancisce e celebra l'evento della sua co-creazione (un po' come alla AMG) sulla quale è scritto il nome del neofita assieme a quello del team di supporto, ma il motore non viene deliberato immediatamente e deve sottostare alla normale procedura di controllo della qualità come le altre unità realizzate senza la speciale collaborazione. Tutto ciò ha un costo, 5.000 $ per la precisione, che si sommano alla cifra necessaria al normale acquisto della vettura e cui occorre aggiungere la trasferta in Kentuky. Ma vuoi mettere la cresta che mette su un appassionato di Vette che si è costruito il suo propulsore?

07 gennaio 2015

L'autonomia della Stella







Guida autonoma, ancora sul pezzo. Stessa location, Las Vegas, il CES, come si evince dalle foto, ma diversi attori, in questo caso Mercedes. Che ha presentato la concept F 015, la sua idea di guida autonoma che, secondo il boss Zetsche, "trascende il ruolo di mezzo di trasporto per divenire uno spazio vitale mobile". L'aria da extraterrestre un po' ce l'ha, a dire il vero, ma lo spazio all'interno pure, viste le dimensioni complessive: 5,220 di lunghezza, 2,018 di larghezza e 1,524 di altezza, il tutto in metri. Uno spazio (una lounge dicono al Stoccarda) da usare per fare tutto tranne che guidare, pur se tale possibilità esiste. A proposito, per evitare patemi, se non siete di quelli con la fiducia totale nella tecnologia, la F 105 permette dall'esterno di capire se va in giro da sola oppure c'è qualcuno che la guida: nel primo caso le luci saranno blu, nel secondo bianche. Sarà mica Diesel, cosa, conoscendo la Casa della stella, tutto sommato possibile? No, all'insegna dell'integralismo techno è prevista per una fuel cell a idrogeno più una batteria buffer ad alto voltaggio, tutta roba presa di peso dal prototipo a idrogeno F 125 del 2011. Futuro anteriore.

06 gennaio 2015

L'NVIDIA delle auto autonome







La marcia delle auto autonome, quelle che per guidare non necessitano della nostra collaborazione, prosegue. Al Ces di Las Vegas, il salone dell'elettronica che ormai parla più di auto che di consumer, un nome assai noto per le schede video, NVIDIA, ha presentato un nuovo sistema, Drive PX, che è in grado di processare immagini provenienti da 12 telecamere esterne e può apprendere autonomamente un'ampia serie di informazioni, migliorando le sue prestazioni con l'uso e il tempo. La nuova unità, basata sul superchip TEgra X1, è stata sviluppata tenendo conto dei risultati sinora ottenuti dai diversi attori sulla scena dell'autonomous drive e in particolare Audi ha già manifestato il suo interesse. Continuo a credere che non ci sia storia per questo filone di sviluppo, ma potrei sbagliarmi. Spero di no.

GS F in arrivo















Dopo i teaser, Lexus ha rilasciato le foto definitive della GS F, la berlina ad alte
prestazioni più volte annunciata per il debutto all'imminente salone di Detroit. Come
previsto, sotto il cofano rumoreggia un V8 di 4 litri da 473 CV a 7.100
giri e 527 Nm da 4.800 a 5.600 giri, strutturato per il funzionamento, a
seconda del regime, sia secondo il ciclo Otto (quello dei normali
motori a 4 tempi) sia secondo il ciclo Atkinson, che prevede una
maggiore espansione e quindi un miglior rendimento; come dire, cattiva ma anche economa. Il cambio è automatico a 8 marce con possibilità di azionamento manuale, mentre il differenziale (posteriore ovviamente) è del tipo a torque vectoring come nella RC F, soluzione che migliora la trazione, ed è settabile su tre tarature: Standard, per i trasferimenti,
Slalom, per migliorare la risposta dello sterzo e l'agilità e Track, per
un controllo millimetro dell'assetto ad alta velocità. Cerchi da 19 con
pneus 255/35 davanti e 275/35 dietro e peso di 1830 kg, un po' altino
per far concorrenza alle M5. Secondo me la linea non fa impazzire, ma de gustibus...

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...