Si è discusso parecchio sull'orientamento politico di Elon Musk, repubblicano oppure democratico? Ma conta davvero?
La verità è che il tycoon gioca per sé a seconda del momento, prova ne sia il tweet al vetriolo sull'ex amico Trump (o meglio sulla sua età) subito ritirato ma intanto pubblicato e ovviamente registrato da parecchie piattaforme.
D'altronde è nell'interesse stesso del Governo Usa, rosso o blu che sia, che Musk e le sue imprese giochino a favore della squadra di casa vista la sua collocazione ormai di fatto sovranazionale. Lo provano i recenti colloqui con il presidente sud-coreano Yoon per valutare la realizzazione di una Gigafactory nel Paese orientale.
Il recente piano stanunitense per recuperare
il ritardo tecnologico che si sta accumulando nei confronti del Celeste
Impero, tipicamente nel campo dei semiconduttori, potrebbe quindi includere in qualche modo le aziende di Musk in una sorta di partita di giro, visto che alcuni giorni fa
anche Biden ha visitato un’importante fabbrica di semiconduttori in Corea del
Sud la cui tecnologia sarà replicata in un analogo impianto sul territorio americano.
Assodato quindi che l'orizzonte tecnocratico di Musk prescinda (certo, fino a un certo punto) dalla guerra a colpi di sanzioni e veti tra Cina e Usa, la notizia che la cinese Geely stia adottando la tecnica di pressofusione gigapress di Tesla per il suo furgone multiuso Zeekr 009 fa riflettere sulle interconnessioni economiche che prescindono dalle convenzioni politiche.
Le Giga Press, progetto italiano della bresciana Idra, sono ormai centrali nella tecnologia realizzativa automotive poiché consentono di eliminare centinaia di punti di saldatura e di ottenere elementi dimensionalmente precisi e più leggeri a parità di materiale impiegato.
Praticamente ogni Casa sta quindi valutando il loro inserimento nella catene produttive, ma i cinesi si sono rivolti a Tesla poiché in questo modo hanno avuto accesso a una tecnologia già implementata riducendo i tempi di attuazione pratica del progetto.
L'interconnessione tecnologica potrà dunque trovare un fil rouge al di là di nazionalismi e guerra? E' presto per dirlo, ma così come per il cambiamento climatico, forse dovremo abituarci anche a posizioni laterali sulla geopolitica.