27 giugno 2014

Cavalli buttati



Ok, giuro che questa non è invidia. Sì, perché per guidare a 'sto modo a Goodwood un mostro sacro come la Koenigsegg One:1 tanto valeva stare seduti in una tribuna e vederla "spremere" da un collaudatore. Nothing personal, quindi, ma il sig. Andy Craig, al di là delle frasi tipo "non ci credo, incredibile, etc", cos'altro sa fare? Se metti le terga su un'auto da 1361 CV (e 1361 kg), anche se è un muletto, se hai paura di rovinarla perché costa più della tua intera vita di stipendi oppure se hai semplicemente un po' di reverenza, un minimo di thrill dovresti provarlo. E spingi con quel piede!

26 giugno 2014

La Ariel torna alle moto
















La Ariel è conosciuta
come produttrice della Atom, la piccola ed essenziale ma anche
superprestazionale auto inglese. Ma chi faccia un minimo di ricerca storica scoprirà
che dai primi del secolo scorso il marchio produceva motocicli noti per la
loro eleganza e le soluzioni ingegneristiche originali, come quelle dei 4
cilindri in quadrato. A Goodwood, al Festival of Speed intendo, il brand
torna al passato e presenta la Ace, prima moto del terzo millennio. La
struttura ricorda una Atom, con il suo telaio "reticolato" e il mezzo può essere configurato
come una moto sportiva o una cruiser grazie all’impiego di componenti Honda.  La nuova moto Ariel offrirà un livello di design
e attrezzature su misura inedito; ogni Ace sarà individualista come il suo
proprietario. Il motore è il V4 raffreddato
ad acqua da 1237 cm3 della VFR 1200 che eroga 173 CV;  Ariel ha progettato la propria gestione del
motore mentre i dati relativi alle prestazioni definitive non sono ancora
disponibili, ma  viene stimata una
velocità massima di 265 km/h e un tempo da 0 a 100 km/h sotto i 3,5 secondi. Ariel
offrirà un’ampia gamma di selle, manubri, scarichi, freni, dimensioni del
serbatoio e stili, così come diversi frontali e layout del telaio. La società prevede
di vendere da 100 a 150 moto all'anno a partire dal prossimo Gennaio e
utilizzerà le stesse tecniche di costruzione artigianali della Atom, il tutto
per circa 25.000 euro, nemmeno troppi per un impallinato.

Energia dagli ammortizzatori





Ridurre i consumi è ormai il leit motiv di ogni costruttore. Per ottenere tale risultato si può agire sul peso (fatto), sul rendimento del motore (fatto), recuperare l'energia cinetica dispersa in frenata (fatto) e quella termica "buttata" allo scarico (fatto pure questo, dalla BMW). Ora Audi ha trovato però un'altra fonte di energia parassita attualmente non sfruttata per il recupero: quella che producono in forma cinetica le sospensioni con il loro movimento durante la marcia. Il poliedrico dottor Ulkemberg, responsabile dello sviluppo del marchio, ha dichiarato infatti che è allo stadio prototipale un sistema per ottenere energia elettrica dal movimento degli ammortizzatori mediante piccoli generatori, il cui flusso elettrico viene poi immagazzinato dal sistema ibrido (se presente) oppure inviato semplicemente alla batteria nelle vetture convenzionali. A rendere ancora più interessante tutto ciò è il fatto che il flusso di energia sia reversibile: ciò significa prendere due piccioni con una fava, poiché utilizzando i generatori come attuatori si ottiene un sistema di sospensioni regolabile a controllo elettronico. Una semplice modifica strutturale agli attuatori delle sospensioni regolabili esistenti oggi esplica quindi anche il ruolo di contributo alla riduzione di consumi ed emissioni. Geniale, complimenti, Ulkemberg!

25 giugno 2014

Idrogeno di massa?







Toyota ha presentato oggi la FCV, prima auto a idrogeno di grande produzione vista l'anno scorso al salone di Tokyo in veste di concept. L'auto sarà venduta sul mercato nazionale nella primavera del 2015, mentre il lancio sui mercati europeo e americano avverrà in estate. La FCV costa in Giappone 7 milioni di yen, poco più di 50.000 euro, e inizialmente le vendite saranno riservate alle aree ove le infrastrutture per il rifornimento (scarse anche nel Sol Levante) siano presenti. L'auto ha 4 posti ed è dotata di fuel cell per la generazione di energia collocate sotto i sedili anteriori, mentre dietro i posteriori è posto il serbatoio di idrogeno principale e sotto il pianale del vano bagagli trova posto quello secondario. Il motore elettrico di trazione agisce sulle ruote anteriori ed eroga 100 kW; con un pieno di idrogeno l'autonomia sarebbe di circa 700 km, mentra la velocità massima di 170 km/h.

La prima!



Se hai vent'anni e ti regalano una M4 nuova di pacca potremmo dire che sei davvero fortunato, per esprimersi educatamente. Certo che se però tutta la tua felicità si estrinseca in un botto da migliaia di euro contro una pianta perché te se minga bun, come si dice in milanese, fai solo pena. E' questo il caso di un ricco figlio di papà crucco che ieri è entrato nel Guinness per essere il primo ad avere praticamente distrutto una M4, auto di cui sono stati appena consegnati i primi esemplari. Tutto per  un drift spettacolare. Beh, comunque di spettacolo ne ha fatto!

Abiti da Lavoro

































































Piccola digressione culturale. Si apre oggi alla Triennale di Milano la mostra Abiti da Lavoro, una interessante iniziativa curata da Alessandro Guerriero che ha raccolto 40 mise professionali ideate da progettisti di tutto il mondo. Il taglio dell'esposizione è decisamente creativo e va ben oltre la funzionalità contingente da sempre associata all'abbigliamento legato alle professioni, espandendosi in campo artistico. Ma è interessante riflettere su come nel corso del tempo e in particolare negli ultimi anni funestati dalla crisi l'abito abbia subito una progressiva trasformazione da indumento protettivo a indumento che esprime funzione e segno sociale e, arrivando a oggi, valore dell'espressione individuale, immagine di ciò che vogliamo essere nel mondo. Penso ai piloti della prima metà del secolo scorso, che correvano con i vestiti di tutti i giorni o ai motociclisti con il cappello: la sofisticazione odierna ha trasformato nettamente il look e l'insieme di ciò che il pilota indossa non è più soltanto una protezione ma mette in luce l'individualità e, con buona pace degli sponsor, l'eclettismo del singolo. E la mise con cappellino, camiciola, shorts, flip flop, smartphone e computer esprime al meglio cosa sia oggi un abito da lavoro, in un ambito virtuale che il web incarna perfettamente.

Una F fatta a mano














F-TYPE Project 7, la sportiva Jaguar, più potente di sempre,
debutta domani al Festival of Speed di Goodwood. Si tratta del primo veicolo
realizzato interamente in alluminio e artigianalmente dal team Special Operations di Jaguar Land
Rover e verrà prodotta in una edizione limitata di 250 unità. La carrozzeria
roadster, introdotta come concept la scorsa estate, rende omaggio a una delle
più famose e iconiche Jaguar da corsa: la 
tre volte vincitrice di Le Mans D-type, che nel 2014 festeggia il suo
60° anniversario; il 7 sta per i titoli conquistati sulla pista dalla Casa
britannica. Sotto il cofano l'ultima revisione
del 5 litri V8 sovralimentato, capace di  575 CV 
e 680 Nm e di spingere la vettura, pesante 1585 kg, fino a 300 km/h
autolimitati con un tempo da 0 a 100 km/h di 3,9 secondi. La Project 7 è
comunque un'auto omologata per l'uso stradale, dotata di un tettuccio
estraibile e di un bagagliaio da 196 litri. Il cambio è il solito automatico a 8 rapporti Quickshift, mentre il differenziale
EAD appartiene alla seconda generazione dei dispositivi attivi a controllo elettronico.
Freni in carboceramica e il torque vectoring completano la dotazione. Il prezzo
non è nemmeno esagerato: meno di 170.000 euro.



24 giugno 2014

La famiglia allroad si allarga











Il gruppo VW va avanti: stavolta tocca a Seat, che lancia la Leon X-PERIENCE, versione tuttoterreno della station spagnola. L'idea è quella della Passat Alltrack (e della Audi allroad), vale a dire una vettura più versatile di una normale station, più alta da terra e con la trazione integrale, in grado di affrontare percorsi sterrati con disinvoltura ma di fatto una normale vettura su strada asfaltata. Logico il travaso dei motori TSI e TDI con potenze da 110 a 184 CV, accoppiati a una frizione a lamelle Haldex di ultima generazione (più leggera perché priva dell'accumulatore di pressione) e a richiesta al cambio DSG a 6 rapporti. Anteriormente la vettura si distingue per la struttura di protezione sotto la portiera e sul passaruota, con uno spoiler in alluminio che incornicia la presa d'aria. Dietro un nuovo paraurti con doppi terminali cromati; i mancorrenti sono anodizzati in nero. I cerchi sono da 17 o 18 pollici, i fari a led. Front Assist, che assiste nell'eventualità di una frenata di emergenza e controllo di velocità intelligente (accelera e frena aunomamente) completano la dotazione.



Elettrica rétro







Si chiama Mk1 e la costruisce un'azienda olandese, la Carice. Sembra una piccola Porsche 356, non è vero? Ma ha una particolarità: è elettrica e unisce così una delle linee più classiche a uno scorcio di futuro. La struttura dell'auto impiega un telaio a trave centrale in alluminio che raccoglie attorno alla struttura principale il pacco batterie e il peso è sorprendentemente ridotto per un'auto elettrica, meno di 350 kg. Il che implicherebbe buone prestazioni anche con un motore da soli 15 kW, il minimo previsto, mentre "esagerando" si può anche montare un'unità da 40 kW. Sull'autonomia, buio, così come sul tipo di batteria (che però si presume sia al litio) e sui tempi di ricarica. Il prezzo è attorno ai 30.000 euro e, data la produzione artigianale, le consegne sono previste in tempi lunghi. Comunque, anche con l'impiego dell'alluminio e una struttura a barchetta, 350 kg sono davvero pochi, mentre anche gli accumulatori al litio, per garantire un certo chilometraggio, il loro peso ce l'hanno. Il sospetto è quindi che faccia sì e no una quarantina di chilometri; come dire una golf cart.

23 giugno 2014

Toyota "molla" Subaru?



Toyota potrebbe sviluppare con BMW tutte le prossime sportive. Ciò significa che la collaborazione con Subaru, che ha portato alle gemelle GT-86 e BRZ (più la Scion FR-S) potrebbe rimanere un unicum. Parola di Tetsuya Tada, ingegnere coinvolto nel programma, che ha rivelato come l'accordo BMW -Toyota per le competizioni e per mettere a punto la prossima Supra basata sulla concept FT-1 potrebbe evolvere e comprendere anche la prossima generazione della GT-86. Considerato che la sportiva nippo monta un boxer di chiara derivazione Subaru, questo potrebbe significare una evoluzione estesa anche a BMW di un boxer a 4 cilindri (per ora l'esperienza tedesca è limitata ai bicilindrici da moto) oppure un completo cambio di direzione con il passaggio a motori 4 in linea. Le voci di fine sviluppo dell'attuale GT-86, quindi, avrebbero un fondamento. Quel che è certo è che la futura linea sportiva Toyota avrà la GT-86 in posizione centrale, la Supra (ma questo non è ancora il nome definitivo) al vertice e una coupé più piccola in posizione inferiore; per Supra e GT-86 pare certo il ricorso a un sistema di trazione ibrido a supercondensatore, che nel caso della seconda potrebbe fornire quel quid di potenza che manca alla vettura per diventare una vera icona e avere prestazioni che ne giustifichino il prezzo.

Unica e bellissima

















Basata sulla F12 berlinetta, questo esemplare unico di F12 TRS si è vista alla Ferrari Cavalcade 2014, manifestazione per selezionati clienti Ferrari svoltasi quest'anno in Sicilia. La carrozzeria barchetta è ispirata alla 250  Testa Rossa del '57 ed è stata realizzata dal Centro Stile Ferrari nell'ambito del programma di personalizzazione che dovrebe bilanciare dal punto di vista del marketing la scelta di limitare la produzione annuale a 7.000 vetture. Riuscita bene? Direi proprio di sì.

Sono come tu mi vuoi


 



La giapponese Sharp ha sviluppato Free-Form Display, un nuovo tipo di visualizzatore a cristalli liquidi che permette la sostituzione integrale del cruscotto di un'auto. Con il nuovo prodotto l'intera struttura degli indicatori è realizzata con cristalli liquidi e i singoli strumenti possono essere modellati in qualunque forma, inclusa quella curva, evitando così del tutto l'impiego di altri elementi. In pratica con un solo componente si ottiene l'equivalente di un intero cruscotto, con ovvie semplificazioni in sede costruttiva della vettura e i vantaggi di una migliore visibilità e della possibilità di cambiare addirittura il tipo di strumentazione a piacimento mediante un selettore. Inoltre, Sharp già dispone della tecnologia Dual Directional Viewing, che consente a due utilizzatori, tipicamente guidatore e passeggero, di usare il display in maniera diversa (sulle Mercedes S il pilota vede il navigatore mentre il passeggero può godersi un film); ma è quasi in produzione anche la Triple Directional Viewing, che porta a tre le diverse videate e risulti quindi ancor più versatile. Sharp ha già collaudato la tecnologia e sta stipulando accordi con diverse Case per il suo utilizzo.

Tesla? Noo, Detroit



Non, non è la Tesla Roadster. Si chiama SP:01 ed è la creazione della Detroit Electric, società situata nella località medesima del Michigan, USA, che intende bissare il successo di Musk con la particolarità, per una startup, di tentare di farlo esattamente allo stesso modo. La SP:01 sembra una Elise, come la Tesla, è una sportiva, come la Tesla, e la società pianfica in futuro una berlina, come la Tesla. Insomma un clone che sfrutta il segmento abbandonato dalla società calìforniana, che secondo Detroit Electric ha invece un roseo futuro. E a dire il vero di esperienza alle spalle ce n'è molta: risalgono al 1906 le prime vetture elettriche prodotte dal marchio e recentemente il neosindaco della Grande Mela Bill de Blasio ne ha fatte restaurare alcune per usarle dentro Central Park. Le prime SP:01 sono in fase di test stradale in Olanda, dove peraltro saranno prodotte, pur se la "mente" rimarrà a Detroit. Il comunicato stampa è scarno e dice poco di tecnico sull'auto, che ha circa 200 CV e un'autonomia di 300 km. Niente sui tempi di ricarica, da sempre tallone di Achille per le elettriche. Comunque potremmo vederla al salone di Parigi.




20 giugno 2014

V2 vanishes?











Una Harley elettrica suona come la caduta del muro di Berlino. E invece la Livewire esiste, eccome, ed è oggetto di uno specifico programma, il Project LiveWire Tour, che sta mettendo a punto tutti i particolari per la trasformare la più immutabile delle classiche in una moto del futuro; ci hanno girato pure un video! Non è stato ancora deciso se costruirla effettivamente o meno, ma la Livewire è concreta: motore trifase a corrente alternata da 55 Kw, circa 75 CV, 71 Nm di coppia, 0-100 in poco più di 4 secondi. Sull'autonomia però non ci siamo ancora: 80 km sono davvero pochini, ma alla Harley ci stanno lavorando. La linea è davero poco Harley nel complesso, eccettuata la copertura inferiore del motore che ricorda vagamente dei tubi di scarico. Forse anche a Milwaukee hanno cominciato a pensare al futuro.



19 giugno 2014

Type R in arrivo



Honda  prosegue con lo sviluppo della Civic Type R, vista all'ultimo salone di Ginevra in veste concept. Confermato il passaggio al turbo, necessario per contenere i consumi (quantomeno quelli ufficiali del test EU), ma nella versione di serie il look dovrebbe essere ancora più racing, con finitura opaca esterna e freni sportivi. Confermati anche l'estrattore al retrotreno e il mega-alettone, che prosegue la recente tendenza Honda alla visione posteriore in... due pezzi, presente anche su altre vetture del marchio. Il motore turbo da 2 litri è completamente nuovo, ma Honda ha parzialmente recepito le critiche alla relativamente scarsa potenza (specie in tempi di Golf R 400 e compagnia): ora pare l'output salga a oltre 300 CV, ma la Casa ha chiarito che l'obiettivo non è tanto la potenza assoluta, tutto sommato facile da ottenere con la sovralimentazione (mica vero però se devi unirci anche l'affidabilità), quanto un comportamento simile agli aspirati da 8.000 giri della old age Honda. Il propulsore sta quindi evolvendo in termini di rapidità di risposta al gas, capacità di girare ad alto regime e progressività di erogazione. La trazione sarà sempre anteriore e ci saranno sistemi elettronici anti spin piuttosto di un autobloccante; si parla anche di un possibile tentativo di record al Nürburgring, più arduo però dopo quello recentissimo e vincente di Renault.

Una Range da pista





Al Festival of Speed di Goodwood, che si apre il prossimo 26 Giugno, Land Rover presenterà la Range più sportiva e agile di sempre. Basata sulla scocca di una Sport, già attualmente la più tosta della gamma, porterà il marchio R-S e sarà dotata del motore V8 sovralimentato di 5 litri da 558 CV, insieme con sospensioni irrigidite, assetto ribassato e nuovi freni di maggior diametro. Il video teaser mostra poco, comme il faut, ma quel che si capisce è che la grinta, alla nuova Range, di certo non manca.




Dimensione Bridgestone









Definire uno pneumatico tout court è facile: tondo, nero e non ha nemmeno un buon odore. E' questo che i diversi costruttori hanno di fronte nella comunicazione di prodotto; ne conseguono le abituali mere descrizioni di progetto e le sfilze di dati prestazionali. Bridgestone invece ha scelto una strada diversa, quella di associare un prodotto così difficile all'arte, sulla scorta della passione del fondatore Shojiro Ishibashi che si estrinsecò già dal 1952 con l'inaugurazione del Bridgestone Museum of Art di Tokyo. L'iniziativa di oggi è il coinvolgimento dell'artista e fotografo Maurizio Galimberti, che ha scattato le sue Polaroid a tema a Palazzo Margherita, il sogno italiano di Francis Ford Coppola. Il risultato è degno di un grande dell'immagine: le gomme assumono una nuova identità e si fondono con l'ambiente in un quadro innovativo e leggiadro che descrive perfettamente lo spirito di un'azienda che ha l'obiettivo di produrre entro il 2050 utilizzando solo tecnologie e materiali ecosostenibili. La serie ECOPIA, declinata in prodotti per auto, moto e autocarro, con l'esclusivo EP 500 che equipaggia la BMW i3, consente  risparmi nei consumi grazie all'impiego di nanotecnologie nelle mescole e a una concezione a basso attrito che non penalizza però l'aderenza sul bagnato. Le gomme adottano inoltre la tecnologia ologic, che prevede grande diametro e battistrada più stretto, una strada innovativa che vede la casa giapponese all'avanguardia. Galimberti lavora in modo sequenziale: destruttura l'immagine per ricostruirla dopo una serie di prove in modo analitico e insieme creativo; le sue foto sono un viaggio ma anche un omaggio alla natura in chiave evolutiva. Gli scatti sono in mostra a Milano alla Cavallerizza di via Foldi, sede del FAI che Bridgestone sostiene per il quarto anno consecutivo.

18 giugno 2014

Automobili e... ginnastica



Una simpatica iniziativa Renault è all'insegna del fitness e della possibilità di liberarsi dalla tensione mentre si guida: Summer Clio Fitness Program è tagliato per la linea muscolosa della Nuova Renault Clio, ma funziona anche su altre vetture. Bastano 10 semafori rossi: un ciclo totale di circa 3 minuti di allenamento da ripetere un massimo di 5 volte al giorno.  Riporto gli esercizi come prescritti dal programma:

Testa

1. Per rinforzare i muscoli estensori della testa appoggia la nuca al poggiatesta e spingi verso il sedile per 5 secondi.   

2. Per rinforzare i muscoli rotatori della testa appoggia la mano sulla guancia e ruota la testa mentre la mano oppone resistenza, poi ripeti l’esercizio due volte per ogni lato senza esagerare.

3. Per sciogliere le vertebre cervicali metti le mani sulla nuca e spingi verso il basso, cercando allo stesso tempo di rialzare la testa, utilizzando la resistenza. Devi cercare di resistere per dieci secondi.  4. Con estrema cautela abbassa il più possibile la testa e dondola leggermente il capo prima a destra e poi a sinistra. Procedi poi con alcune circonduzioni del capo, procedendo sempre lentamente.

Spalle

5. Per sciogliere le spalle, mantenendo la schiena aderente al sedile, eleva una spalla mentre l’altra si abbassa e viceversa. Ripeti l’esercizio per un massimo di 5 volte al giorno.

Schiena e bacino

6. Per sciogliere la colonna dorsale e stirare i muscoli posteriori del tronco, stendi le braccia in avanti, inarca la colonna dorsale indietro mentre spingi le spalle in avanti.

7. Per stirare il tratto dorsale della colonna vertebrale, appoggia le mani al volante, piega i gomiti sempre verso di esso ed estendi completamente il tratto dorsale.

Glutei

8. Solleva prima un gluteo e poi l’altro, chiudendo l’angolo fra il bacino e la gabbia toracica, per sciogliere il bacino e rinforzare i muscoli dei fianchi.

Addominali

9. Per rinforzare gli addominali e i muscoli stabilizzatori della colonna lombare, appoggia le mani sulla parte bassa del volante e mantieni la schiena dritta premendo con le mani per circa 3 secondi. Ripeti due volte.

Pettorali

10. Per rinforzare i muscoli pettorali, metti a contatto i palmi delle mani all’altezza del petto e spingi con forza per tre secondi. Ripeti un massimo di 5 volte. 



L'ultimo esercizio è molto più piacevole: poiché con un bacio si perdono 6 calorie al minuto, questo esercizio dovrebbe essere praticato spesso. Aderite al car sharing, quindi.


V8 piatto per la nuova Shelby







Il virus tedesco è arivato anche in America. Mi riferisco a quella particolare malattia che causa nei costruttori nordeuropei una irrefrenabile coazione a rincorrere le prestazioni massime raggiunte dai concorrenti. E i protagonisti in US non possono che essere GM e Ford. Nella fattispecie, dopo l'annuncio della Corvette Z06 2015 sovralimentata che sfiora i 660 CV, la Casa dell'Ovale non poteva che replicare con la prossima Shelby GT 500 2017, la più cattiva delle Mustang di serie, anch'essa dotata di compressore. Ci sono solo foto spia dell'auto, ma le indiscrezioni riportano di un V8 derivato dall'attuale 5.8 litri da 671 CV che non dovrebbe erogare maggior potenza ma essere radicalmente diverso meccanicamente: avrebbe infatti l'albero piatto, quello delle Ferrari e delle McLaren per intenderci, soluzione che consente gli scoppi simultanei nelle due bancate, aumenta la potenza a parità di cilindrata (caratteristica di cui gli yankee non sembrano però aver usufruito) e dona un sound da superquattro che se ben gestito può essere oggetto di brevetto (vedi Cavallino). La vettura punta dunque più sull'alleggerimento che sulla maggior potenza e al riguardo ecco i freni anteriori in carbonio e un accurato blueprinting di revisione sul superfluo. Ma non va tutto bene, pare. Dopo un secolo di V8 tradizionali, forse il know how per quelli piatti da 7.000 giri manca: ciò spiegherebbe le catastrofiche rotture dei prototipi messi al banco, le cui cause specifiche sono ancora in fase di indagine, così come ancora volatili, però, le soluzioni. Ma sono sicuro che alla Ford ce la faranno.

17 giugno 2014

Scoperta in anteprima





Sul mercato la attendiamo ancora in versione berlina, ma da oggi al 20 agosto, potete prenotare online la Nuova Twingo OpenAir, la cabrio della piccola Renault che arriverà dopo l'estate. Tutti
i clienti che effettueranno la prenotazione online saranno invitati a
scoprire l’auto prima del lancio e i primi 100 potranno ritirarla
in anteprima. Il tetto in tela e motore a 3 cilindri da 70 CV gli equipaggiamenti della nuova versione, che offre anche il sistema di connessione multimediale R&GO,
climatizzatore, sensori di parcheggio posteriore e cerchi in lega da
16’’. Ultime novità sul prodotto, la nuova tinta Blu Shopping con interni personalizzati e un kit di accessori FULLSPOT solo per i primi 100 di cui sopra.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...