Lutz Meschke, responsabile finanziario Porsche, ha dichiarato che i divieti
europei sui motori a combustione potrebbero essere
posticipati. C'è una buona ragione per credergli.
La
narrazione di norme sempre più restrittive sulle emissioni
contrasta con la realtà di attori governativi che raramente rispettano
le scadenze stabilite, di sussidi per EV che sono passati da temporanei a
indefiniti e di divieti sui motori a combustione passati da
imminenti a incerti. Tutto ciò vale anche per l'industria auto, che
spesso fa promesse audaci ma ha l'obiettivo occulto di rimandare le
date capestro di alcuni anni.
La UE ha pianificato il divieto di vendita di nuove auto a combustione entro il 2030. Ma giovedì scorso il direttore finanziario di Porsche, Lutz Meschke, ha espresso dubbi su tale data in un'intervista a Automotive News.
Nell'estate del 2023 si è assistito a una stabilizzazione globale delle vendite di BEV. Gli sforzi europei affrontano gli stessi problemi riscontrati ovunque e le prime rotture del fronte sono avvenute in UK, che pur fuori dalla UE conta ancora parecchio nello scacchiere europeo. Il primo ministro Rishi Sunak ha annunciato infatti che il divieto nazionale sui motori a combustione sarà posticipato al 2035.
Ora tutti si chiedono se anche la Commissione Europea ne seguirà l'esempio.
La rallentata domanda di EV è causata dalla mancanza di reti di ricarica affidabili, da prezzi persistentemente alti e dalla revoca degli incentivi, ma riguardo questi ultimi, mentre i produttori di veicoli elettrici premium e lusso possono operare anche in loro mancanza, tagliarli dal segmento di volume dà contraccolpi avvertibili. Ed è innegabile che il settore automobilistico, molto influente grazie a sforzi di lobbying aggressivi, abbia sovrastimato notevolmente le sue capacità di passare completamente ai veicoli elettrici, pur attirato dal desiderio di approfittare del denaro governativo.
La parte più importante del puzzle è comunque l'opinione pubblica. Nonostante anni di sforzi dell'industria per assicurare che i costi delle EV sarebbero stati equiparati a quelli delle auto tradizionali entro il 2025, non siamo nemmeno vicini a questa realtà. Le elettriche tendono a essere acquistate da individui facoltosi come veicolo secondario, sono vendute a prezzi molto più alti, ma si deprezzano più rapidamente e diventano così meno interessanti per l'usato. Tutti questi fattori si sono uniti in un momento in cui il potere d'acquisto medio delle persone è diminuito, lasciando i modelli veramente economici a competere direttamente con le alternative a benzina a prezzi più bassi. In più, le EV tendono a eccellere solo in tipologie d'uso specifiche, mentre i veicoli a combustione sono versatili e hanno un'infrastruttura consolidata.Credo dovremmo prendere seriamente i commenti di Porsche.