19 giugno 2017

Appuntamento a luglio





Quest'anno si anticipa. Così le vacanze arrivano prima, ma purtroppo anche il ritorno sarà anticipato; me ne farò una ragione. Cari topolini, ci vediamo a luglio e per chi nel frattempo parte, buone vacanze.

16 giugno 2017

La Panoz elettrica per Le Mans











Dan Panoz, figlio di Don Panoz, una dinastia di imprenditori farmaceutici di origini italiane con il pallino delle corse. Dall'89 in pista e ora alla rincorsa delle nuove tecnologie, con la Green4U presentata a Le Mans ieri, in occasione della 24 ore che si corre in questo weekend. E' una GT elettrica a batterie che nelle intenzioni del tycoon dovrebbe debuttare già l'anno prossimo sul tracciato endurance. L'omologazione dovrebbe avvenire nella categoria GTE e la scocca in fibra di carbonio prevede l'abitacolo a sinistra, lasciando spazio per le ingombranti batterie sull'altro lato. Accumulatori per i quali è prevista la sostituzione rapida, tanto quanto la ricarica, che dovrebbe avvenire in appena 35 minuti grazie a speciali caricatori installati nel box. L'autonomia, trattandosi di un'auto da competizione, è valutata più che in chilometri in unità di tempo: per la vettura disegnata da Peter Stevens le ipotesi sono di un range da 48 a 55 minuti con una velocità massima attorno ai 300 orari, mentre la strategia di corsa si baserà sul cambio batterie a fine autonomia, effettuato con tempi paragonabili a quelli di un rifornimento classico. I motori di propulsione sono due, uno per asse, e con la loro potenza complessiva attorno ai 600 CV garantiscono anche la trazione integrale con torque vectoring.

Quasi pronta la Jag elettrica





Jaguar accelera sull'elettrico performante, distaccando così le rivali tedesche. E' pronta al lancio infatti la I-Pace, la Suv elettrica del brand, che dovrebbe andare sul mercato nel corso di quest'anno con l'allestimento finale della catena di produzione presso la Magna Steyr in Austria. La vettura è dotata di una piattaforma dedicata in alluminio, con un pacco accumulatori da 90 kWh, che impiega batterie sviluppate appositamente per il marchio con maggiore densità energetica (ma non si sa da chi), e le assicura un'autonomia di circa 350 km, mentre i due motori, uno per ogni asse, hanno una potenza complessiva di 405 CV e una coppia di 700 Nm. Debutto ufficiale a settembre al salone di Francoforte con una profilatura assai simile (come del resto abitudine della Casa) alla concept.

14 giugno 2017

GT2 RS in action









L'altro giorno in statica; ora in prova al Ring. La Porsche 911 GT RS si vede bene in azione durante questa sgroppata in solitaria sulla Nordschleife e dal video si apprezzano le cambiate ultrarapide del PDK e i lievi accenni di sovrasterzo di potenza in uscita di curva, probabilmente controllati da un sistema elettronico vista la morbidezza dell'uscita di traiettoria e l'assenza di cambio di tono dello scarico, segno che il driver non  ha alleggerito ma ci ha pensato la centralina. Sinceramente non ho mai trovato particolarmente attraente il sound Porsche, ma è indubbio che la GT2 RS sia un assoluto.

Amazon fa sul serio con le auto





L'anno scorso c'era stata l'iniziativa pilota con la Seat in Francia. Ora però pare proprio che Amazon stia pianificando un ingresso alla grande nel mondo della vendita di automobili. In effetti il ruolo della internet company Usa sta assumendo sempre più una connotazione di venditore globale, cui non è precluso alcun segmento di mercato, ma rispetto a ciascuno dei quali viene applicata una politica specifica. Nel caso delle auto l'esperienza francese fa scuola, ma riguardava solo 15 auto pre-immatricolate. Ora si tratta di affrontare il mercato con un approccio globale, che tenga conto delle diversità burocratiche in vigore e dei tempi effettivi di consegna legati alla produzione. Chi compra sul web non è disposto alle attese che contraddistinguono certi modelli e si tratta di vedere quale politica Amazon sarà in grado di seguire o addirittura imporre ai fornitori sulla base prima delle prospezioni di vendita e poi sugli (eventuali) dati reali. L'esistenza del database Amazon Vehicles è di supporto ma occorre implementare una rete di stoccaggio dei veicoli e una rete di servizio, che comprenda anche officine per la manutenzione. A questo riguardo, sembra che Amazon stia facendo passi verso accordi collaborazione con società di servicing terze rispetto a quelle delle concessionarie delle Casa e in grado di trattare una rete multimarca con efficienza. Il sistema di stoccaggio dei veicoli richiede ampi spazi e una logistica ad hoc, ma è fondamentale per fare da buffer rispetto alla fornitura. Per le Case potrebbe anche rappresentare un sistema remunerativo per ammortizzare gli stock e livellare la domanda su tempi lunghi, ma ovviamente Amazon vorrà dire la sua e guadagnarci facendo dumping. Dal punto di vista fiscale, poi, le cose potrebbero essere ancora più complesse; forse è per questo che il delivery partirà probabilmente in UK, Paese notoriamente molto permissivo quanto a regole fiscali, con base operativa in Lussemburgo, altro punto oscuro della condivisione fiscale UE. In ogni caso sarà interessante vedere l'evoluzione dell'iniziativa.

13 giugno 2017

PSA-Opel, prime mosse







Delle vicende recenti vicende proprietarie di Opel abbiamo ampiamente detto a inizio anno, quando si seppe la notizia del takeover. Si disse anche che l'acquisizione sarebbe stata un processo lungo anche se le abitudini del boss di PSA, Tavares, non sono precisamente quelle di un attendista. E nelle dimissioni (annunciate, accettate e archiviate) del ceo Karl-Thomas Neumann, sostituito dal direttore finanziario Michael Lohscheller, si vede una delle prime mosse della nuova gestione. Neumann cade comunque in piedi: ci sono voci di un suo reclutamento nel gruppo VW per guidare addirittura Audi; in ogni caso la nomina al vertice di un uomo di finanza dà la misura del piano di rilancio dei francesi, che intendono ottimizzare più che investire (dopo il pagamento forse non ancora operativo dei 2,3 miliardi di dollari per l'acquisto) nella società tedesca per ottenere quella sinergia di gruppo utile al prosieguo del rilancio di Peugeot & affini.

Coreana siamese

















Si chiama Kona e l'abbiamo già vista in forma di disegno nelle release di Kia, dato che, come noto, Hyundai applica la politica multimarchio sui suoi modelli. Piattaforma comune con la media, motori pure, quindi motori e 3 e 4 cilindri da 1.0 a 1.4, turbodiesel compreso. Andamento curvilineo con particolari tesi nello styling, ma con minor contrasto rispetto alla sorella coreana. Interno di qualità, con grande schermo al centro della plancia ma impostazione sostanzialmente classica. Imminente la commercializzazione.

12 giugno 2017

Torna la GT2 RS





Debutto pseudo-virtuale per la nuova Porsche 911 GT2 RS. Il nuovo modello è stato infatti presentato all'Electronic Entertainment Expo di Los Angeles durante il lancio avvenuto ieri, nel corso di una preview organizzata per Xbox del gioco Forza Motorsport 7. La nuova belva di Stoccarda spinta dal 3.8 biturbo dovrebbe avere una potenza attorno ai 700 CV e una coppia vicina agli 800 Nm, con uno 0-100 al di sotto dei 3 secondi, una Vmax di oltre 340 km/h e la consueta impegnativa trazione esclusivamente posteriore tramite un cambio a doppia frizione con 7 rapporti. Debutto ufficiale a settembre al salone di Francoforte; sul mercato l'anno prossimo, a piccole dosi. Nel frattempo per sognare c'è il computer.

Crash in Svizzera per Hammond









Dopo il trasferimento dalla BBC ad Amazon Prime Video, The Grand Tour ha perso un po' di smalto rispetto a Top Gear. Ma nel più puro stile yankee, cosa c'è di meglio di un crash per attirare l'attenzione? Cinismo a parte, sabato Richard Hammond stava provando una supercar croata, la Rimac Concept One sulla salita di Hemberg, in Svizzera, quando l'auto è uscita di strada in una curva per cause ancora non del tutto accertate. L'auto si è capovolta ed è atterrata sul tetto, mentre Hammond è riuscito a uscire dall'abitacolo da solo prima che il veicolo prendesse fuoco, riportando la frattura di un ginocchio. La Concept One è un'auto decisamente prestazionale, con una potenza di 1.224 CV, una coppia di 1.600 Nm, una V max di 355 km/h e lo 0-100 in soli 2,5 secondi; forse il sofisticato torque vectoring su ciascuna ruota ha fatto le bizze e ha scaricato troppa coppia. Comunque l'ex di Top Gear non attraversa un periodo fortunato: a marzo era rimasto incosciente dopo essere stato sbalzato da un moto in Mozambico durante la registrazione di un test. In ogni caso il fatto inquietante è l'incendio, d'acchito irrealistico su un'elettrica, ma che occorre invece tenere in considerazione tra gli eventi possibili.

09 giugno 2017

Gruppo VW: motori à la carte









Con la presentazione della nuova Skoda Octavia RS 245 prosegue l'offerta sempre più ampia del gruppo tedesco in campo motoristico: sulla vettura è infatti montato il 2.0 TSI (TFSI in Audi) nella versione da 245 CV. Nato due anni con 190 CV, il propulsore è evoluto infatti fino ai 310 della Golf R (e della TT), ma è disponibile anche con 300 CV, (Seat Leon Cupra), 265 (GTI Cubsport), 252 (Audi), oppure, quello impiegato da Skoda e VW per la GTI, 245. Sostanzialmente lo stesso motore, quindi, ma con i dovuti adattamenti alle diverse  potenza e coppia; una storia antica in VW, iniziata con i motori 1.8 turbo una ventina di anni fa. In ogni caso si tratta di unità allo stato dell'arte per efficienza e sportività, propulsori che stabiliscono il benchmark nel loro settore. La nuova Octavia sportiva, la più potente sinora, scatta da 0 a 100 in 6,6 secondi (6,7 la SW) grazie ai 370 Nm da 1.600 a 4.300 giri e raggiunge una velocità massima (autolimitata, attenzione) di 250 km/h. Fuori un look più sportivo, illuminazione a Led e cerchi dedicati da 19", dentro sedili sportivi in Alcantara, volante tagliato in basso e display a colori. Il cambio è manuale a 6 marce oppure DSG a 7, la trazione anteriore con differenziale autobloccante a controllo elettronico. Certo che Skoda ne ha fatta di strada dalle 110 a motore e trazione posteriore.

e-booster, il futuro del turbo
















L'avevo già visto, ma non sapevo fosse lui. Inizio criptico per un testo tecnico, ma mi spiego subito: parlo dell'e-booster, il compressore centrifugo elettrico impiegato dal nuovo motore a benzina di 3 litri Mercedes-Benz OM 656. Non sapevo fosse prodotto dalla Borg Warner, storica azienda Usa nota per aver prodotto la prima trasmissione automatica a tre rapporti (per la Studebacker, negli anni '50), ma attuale fornitore di tecnologia automobilistica nella transizione verso il futuro a trazione elettrica. I principali segmenti di competenza della compagnia sono infatti combustione, ibrido ed elettrico, con una serie di prodotti che spaziano dai turbocompressori (negli anni '90 Borg Warner ha acquisito KKK e Schwitzer, suo il turbo a geometria variabile per motori a benzina di Porsche) ai differenziali posteriori con torque vectoring (Audi) o alla trazione integrale intelligente (Jaguar), dai moduli ibridi calettati sull'albero motore a quelli fuori asse, includendo quelli mild hybrid che secondo l'azienda avranno nel prossimo futuro molto più successo dell'ibrido classico, offrendo fino all'80% dei vantaggi della soluzione con un costo ridotto al 20%. Insomma un fornitore trasversale impiegato un po' da tutte le Case, con un livello tecnologico top che ho avuto modo di verificare nel corso di una visita a Kircheimbolanden, uno degli 8 impianti del gruppo in Germania dove sono collocate produzione e laboratorio R&D di sistemi turbo, compresi anche gli e-booster. I compressori centrifughi elettrici non sono una novità, ma questo ha la peculiarità di funzionare con il sistema elettrico a 48 V che diverrà lo standard per soluzioni ibride, di avere una potenza di 5kW in dimensioni davvero ridotte e soprattutto di raggiungere la velocità di regime di 70.000 giri al minuto in soli 0,270 secondi. Proprio qui sta la sua utilità: come si può vedere dall'animazione, l'e-booster interviene nelle situazioni in cui il turbo classico mostra tempi troppo lunghi per il raggiungimento della pressione nominale, tipicamente l'accelerata a basso regime con rapporti lunghi. In questo caso l'intervento del compressore elettrico consente il rapido build up della sovralimentazione e annulla il ritardo di risposta, mentre non appena la turbina ha raggiunto la pressione richiesta si disinserisce. Il suo funzionamento è quindi discontinuo, ma sono previste anche future applicazioni dove il compressore elettrico sarà solo a garantire la sovralimentazione. Un settore nuovo e promettente, che si specchia in un presente dove le doti dell'e-booster sono immediatamente percepibili. Nel corso di un test svolto sul circuito di Hockenheim con una Audi Q5 TFSI 2.0 da 252 CV dotata del sistema e della possibilità di disinserimento, l'effetto del sistema elettrico si avverte immediatamente con la sensazione di disporre di un motore di maggiore cilindrata e una  istantanea disponibilità di coppia, che rende possibile una guida a scelta più sportiva oppure più rilassata e con i rapporti alti. Una soluzione intelligente ed efficace in attesa dell'integrazione del motore elettrico nel turbo stesso come in F1, espediente per ora ancora troppo costoso per la serie ma in corso di sviluppo e logica evoluzione del concetto.

07 giugno 2017

La Kia Stonic pronta per Francoforte









Debutterà al salone di Francoforte, in settembre ma Kia ne ha già rilasciato i primi disegni (forse ancora un po' concept). E' la Stonic, rivale incarnata della Nissan Juke, che sarà sul mercato verso fine anno. La piattaforma dovrebbe essere quella della Rio, quindi anche i motori con ogni probabilità saranno in share; ci possiamo aspettare quindi il 3 cilindri mille e i 4 cilindri milledue e millequattro, oltre al turbodiesel 1.4. Le linee un po' tese tipo Evoque suggeriscono un futuro cambio di direzione stilistica del marchio in questo segmento, mentre l'atout del modello dovrebbe essere l'ampia possibilità di personalizzazione. Quest'auto è particolarmente importante per il marchio perché con il viraggio in corso del mercato verso i Suv, proprio questo segmento sta diventano uno dei più remunerativi per le Case.

7 auto in 7 anni





Aston Martin ha intenzione di costruire 7 nuove auto in 7 anni, conteggio a partire dall'anno scorso con la DB11. Per quest'anno attendiamo la nuova Vantage, l'anno prossimo la Vanquish e nel 2019 il Suv DBX. Le ultime tre saranno due berline a quattro porte e una supercar a motore centrale, figlia ideale (ma non strutturale) della Valkyrie vista a Ginevra. Le dichiarazioni vengono direttamente dal ceo Andy Palmer, che ha prospettato il debutto della nuova supersportiva appena dopo quello del Suv e che l'ha individuata come una concorrente di Ferrari 488, Lambo Huracàn e McLaren 720S. Non si tratterà comunque di un'auto a produzione limitata come la Valkyrie, ma di un modello di effettiva gamma, che dovrebbe fare capo, quanto a linee, ad Adrian Newey, stylist aerodinamico di Red Bull già coinvolto nella hypercar. Nessuna preview sui dati tecnici, tranne l'impiego di un propulsore V8 biturbo, che visto l'accordo di collaborazione, potrebbe anche essere un AMG. In tal caso però forse potrebbe essere necessario un cambio di nuova progettazione; un travaso dalla Valkyrie, motore V12 e sistema ibrido a parte, ci sta.

06 giugno 2017

Audi A5 Sportback g-tron; il metano facile



















Il gruppo VW ha puntato decisamente sull'elettrico per il futuro, ma d'altro canto è ben conscio che i motori endotermici occuperanno ancora per molti anni il ruolo di base della motorizzazione; per il 2025 prevede infatti un parco circolante a 1/3 di elettriche e 2/3 di veicoli a combustione. In quest'ottica il passaggio al gas naturale, con la sua molecola che contiene un solo atomo di carbonio, consente una notevole riduzione delle emissioni di CO2. Di qui la rinnovata spinta nel settore con la presentazione delle nuove A4
Avant e A5 Sportback g-tron. Gli elementi di maggiore ostacolo alla diffusione d'uso del gas naturale sono, lo sappiamo bene, la scarsa diffusione dei punti di ricarica e la ridotta autonomia. Se sul primo fattore si può operare solo sulla rete, che peraltro è in crescita in tutta Europa, sul secondo Audi ha cercato una soluzione con una scocca innovativa, che integra nella zona
posteriore un modulo con quattro bombole in materiale composito (pesanti il 56%
meno di quelle in acciaio) capaci di 19 kg di metano e un serbatoio di benzina
da 25 l, per un’autonomia complessiva di 950 km, di cui 500 a gas. Le bombole
hanno una pressione di esercizio di 200 bar, ma sono collaudate a 300. 





Il motore
è il TFSI 2.0 a 4 cilindri, che eroga 170 CV e 270 Nm e ho avuto modo di
provarlo brevemente sulla A5 Sportback. La vettura dall’esterno è
indistinguibile da quella a benzina, salvo sigla e doppio bocchettone di rifornimento, mentre dentro solo il doppio indicatore di
livello la rivela, nell'abituale cruscotto Audi, ben rifinito e ricco di indicazioni. Il motore parte subito a metano e ha un funzionamento
regolare ma sinceramente (sarà per colpa dei turbodiesel) non dà l’impressione dei 270 Nm dichiarati, per giunta da soli
1.650 giri, forse per qualche esitazione nei passaggi di rapporto del cambio S
tronic (optional), particolarmente a basso e medio regime. Andando forte invece si recupera in
sportività e l’auto si mostra molto più sciolta; in ogni caso non si avverte il
maggior peso del retrotreno rispetto ai modelli monocarburante. Sempre
elevato il comfort acustico e, nel caso, assolutamente inavvertibile il passaggio
dall’uno all’altro dei sistemi di alimentazione. Il consumo dichiarato (secondo il vecchio ciclo però) va da 3,8 a 4,3 kg/100 km, l'accelerazione da 0 a 100 orari è di 8,4 secondi e la velocità massima di 224 km/h. Prezzo a partire da 40.800
euro.

Metti che stampi la tua auto...







Al di là del risultato più che ovvio, questo crash test in sedicesimo di una Porsche 911 GT3 RS realizzata con un kit della Lego è illuminante su quanto meno resistente agli urti sia la plastica rispetto al metallo. La struttura interna amorfa, infatti, dà luogo a frantumazioni casuali il cui andamento è impossibile da prevedere. E se nelle auto odierne vere la resina è relegata agli accessori non strutturali, il diffondersi di compositi e di plastiche caricate potrebbe dar luogo a problemi di questo genere anche con le vetture reali. E' noto d'altronde che la fibra di carbonio sotto urto violento si polverizza; un po' la situazione delle comiche anni '20 quando Stanlio e Ollio rimanevano con il volante in mano e attorno i pezzi dell'auto distrutta. Comunque, visto che il test è stato fatto a tempo perso dai tecnici ADAC che normalmente si occupano degli EURO-NCAP, possiamo essere certi che nessuna auto realizzata con questi materiali (e in mattonicini, aggiungo) potrebbe mai essere omologata. Rimane il caso delle auto realizzate con stampanti 3D: li avranno fatti i test?

01 giugno 2017

Una 4C come si deve









L'Alfa Romeo 4C è un'auto che si presta alle elaborazioni estreme. E' già in effetti molto racing, con la struttura in carbonio e i pesi limati, ma il motore di serie, il 1750 turbo centrale non eroga più di 240 cavalli. Così per un modello destinato alle gare in salita le è stato montato un motore, sempre a 4 cilindri, ma da 600 CV, che l'ha letteralmente fatta decollare. Ma questo è il passato. Il presente è quello del video, che documenta la partecipazione alla gara in salita Verzegnis-Sella Chianzutan con la stessa scocca, sulla quale è stato installato invece un V8 ad albero piatto da Formula 3000, uno Zytec che eroga 450 cavalli. Parecchi di meno rispetto al 4, ma che sound! Ovviamente la 4C è adattata quanto e freni, sterzo assetto etc etc. Ma dite la verità: non ci starebbe bene su strada?

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...