30 gennaio 2013

E ora tocca alla Kia



E questo in ordine di tempo è l'ultimo: parliamo ancora di Superbowl e di Case che sfruttano l'evento per farsi pubblicità. Questa volta è il turno della Kia, che per la nuova Sorento ha puntato tutto sugli Space Babies, umani e non. Valgono gli stessi commenti fatti per Toyota e VW (http://auto-thrill.blogspot.it/2013/01/con-toyota-vai-sul-sicuro-parola-di.html;  http://auto-thrill.blogspot.it/2013/01/il-super-bowl-secondo-vw.html) e cioè voliamo genericamente basso, ma l'entusiasmo per l'evento, che avrà luogo martedì prossimo a mezzanotte, sale sempre più, come le scommesse, vero motore (più o meno occulto) dell'intera manifestazione sportiva.

29 gennaio 2013

Per i clienti ci penso io



Sì, va bene c'è la crisi, una crisi profonda, mai vista, di sistema, che coinvolge tutti e richiede un nuovo approccio per uscirne. Ma c'è un limite. Parliamo di un gommista ottantenne di Oulx, provincia di Torino, in quella valle dove ferve la battaglia dei no tav, che nell'ansia di cambiare le regole del mercato le ha proprio ribaltate. I clienti infatti se li procurava... creando sinistri. Passava così le serate danneggiando gli pneumatici delle auto in sosta nella sua zona, così da "invogliare" i malcapitati a passare nella sua officina per la (ahimé) necessaria sostituzione. Il giochetto è andato avanti per troppo tempo e dopo le ripeture denunce dei numerosi automobilisti, un sistema di sorveglianza ha individuato senza ombra di dubbio l'anziano danneggiatore, che è stato denunciato per una sfilza di reati lunga così, danneggiamento aggravato, violenza privata e tentata truffa. Forse l'età avanzata e le cattive condizioni economiche potranno aiutarlo nell'invocare clemenza, ma di certo non potrà sostenere di aver tentato di applicare regole "avanzate" di marketing per rinvigorire lo scarso fatturato.

Le donne si assicurano sul web





Le donne guidano la classifica della razionalità assicurativa e si
rivolgono in maggior misura ai comparatori online. E' questo il dato che
emerge dalla risultanze di facile.it, il comparatore assicurativo web, a
seguito della novità 2013 che prevede l'abolizione del tacito rinnovo
delle polizze auto. La percentuale femminile di maggior accesso ai
comparatori è stata infatti del 18% contro il 12% della parte maschile e
corrisponde alla maggior flessibilità intellettuale che
contraddistingue in genere l'universo donna. In pratica dal 1° gennaio
quando l'assicurazione scade non c'è più la "costrizione" di doverla
rifare di default con la stessa compagnia in mancanza di disdetta. A
dire il vero la cosa ha anche un risvolto negativo, particolarmente per i
distratti: viene meno infatti il periodo di "limbo" di 15 giorni che
permetteva una certa elasticità nel pagamento del premio. Ma il bilancio
globale del provvedimento ha visto un netto incremento globale degli
italiani che si sono rivolti al web; oggi il numero di clienti che si
rivolgono ai comparatori alla scadenza del periodo è salito nettamente,
in media del 14%, con picchi del 31% in Veneto, del 27,9% in Trentino
Alto Adige, del 26% in Toscana e del 24,5% in Lombardia. Questa "buona
abitudine" ha una percentuale di evenienza ancora maggiore, 20% per chi
appartenga a una classe di merito peggiore della dodicesima, mentre il
vantaggio economico conseguente alla ricerca si estrinseca in sconti
fino al 50% a seconda dei casi.






Lambo torna alle corse



Dato che sognare non costa niente, possiamo farlo anche senza limiti di spesa, come nel caso dei 320.000 € che occorrono per assicurarsi una delle Lamborghini Gallardo messe a punto dalla Reiter Engineering per il campionato italiano GT3. E' il ritorno della Casa di Sant'Agata alle corse e la Lamborghini Gallardo GT3 FL2, questo il nome ufficiale, sarà schierata dalla prima gara del campionato 2013. I team coinvolti gareggeranno anche nelle Blancpain Endurance Series e nella Le Mans Series in Asia, mentre per il debutto negi USA si attenderà il 2014. La preparazione consiste nell'adeguamento della potenza frenante e in una migliore gestione del consumo ad alto regime, mentre un kit aerodinamico apposito, che comprende un nuovo spoiler e un diffusore posteriore ad hoc, sarà fornito insieme alla vettura. Nessuna modifica di rilievo invece al motore, che rimane un V10 a 90° da 5.204
cm³ con una potenza di 570 HP a 8.000 giri, che permette alla coupé in versione stradale di accelarare da 0 a 100 in 3,4 secondi e di raggiungere la velocità massima di 320 km/h.

28 gennaio 2013

il Super Bowl secondo VW





E' sempre così: quando comincia la saga del super bowl nessun
costruttore si lascia scappare l'occasione. Beh, stavolta tocca alla VW,
che ha prodotto un video il cui protagonista è il Maggiolino.
Decisamente old style (all'americana s'intende) nello svolgimento, fa un
po' sorridere noi evoluti europei nei contenuti ma, come abbiamo già
detto per il filmato Toyota (http://auto-thrill.blogspot.it/2013/01/con-toyota-vai-sul-sicuro-parola-di.html) i messaggi devono colpire il profondo (poco in verità) della possibile clientela. Ri-enjoy.

Accordo a tre per l'idrogeno



 Daimler (capogruppo Mercedes), ha da tempo intrapreso la strada dell'idrogeno e delle fuel cell, realizzando numerose vetture laboratorio e non destinate a risolvere ogni problema legato all'impiego a tuttocampo delle vetture di questo tipo. Ora ha fatto un altro passo in avanti stringendo un accordo con Ford Motor Company e Nissan Motor Co. Ltd per la messa a punto di un progetto comune di sistema di trazione per una vettura a fuel cell. L'accordo, che parte ovviamente dalla necessità di ridurre i forti costi di investimento ma prevede anche l'implementazione dei sistemi allo scopo di creare standard in un settore che ancora ne è privo, prevede che per il 2017 sarà messo sul mercato il primo veicolo di questo genere, la cui tecnologia sarà pilota per una intera generazione a emissioni zero basata sull'uso dell'idrogeno.

Casey salta il fosso



Sulle due ruote è stato uno dei più grandi, un assoluto di cui il campionato MotoGp sentirà la mancanza; ora, però, del suo straordinario istinto per la guida beneficieranno le auto, il campionato V8 Supercars australiano, per la precisione. Parliamo di Casey Stoner, che appena appeso il casco al chiodo ha fatto sapere ufficialmente che parteciperà al campionato Aussie delle V8 Supercars, vetture di serie modificate e dotate, appunto, di un bel muscoloso otto cilindri sotto il cofano. Realista come sempre, Casey ha dichiarato di voler valutare le sue capacità prime di prendere impegni a lungo termine, ma visti i riflessi e la capacità di controllo di un mezzo a due ruote, possiamo essere sicuri che farà un figurone anche su quattro.

25 gennaio 2013

Con Toyota vai sul sicuro, parola di Kaley



Come ogni anno, il Super Bowl è un'occasione di spicco per pubblicizzare i nuovi modelli e le Case USA e non non si fanno sfuggire l'obiettivo. Il video questa volta è di Toyota e coinvolge Kaley Cuoco, attrice statunitense molto sull'onda conosciuta soprattutto per il suo ruolo di
Bridget Hennessy nella sitcom 8 semplici regole, di Penny nella sitcom
Big Bang Theory e di Billie nella serie Streghe. Il leitmotiv è: "Chi garantisce i tuoi desideri"? Ok, lo so siamo terra terra, ma il superbowl non è la prima della Scala e i messaggi di massa USA attingono sempra al profondo di quel Paese che come tutti i profondi bada al sodo. Enjoy.

24 gennaio 2013

A Ginevra la P1, erede della F1





In attesa del salone di Ginevra, McLaren a diffuso le prime foto della sua nuova supercar, la P1, che verrà svelata nelle sue forme definitive al prossimo salone di Ginevra. Anche se la linea ricorda la relativamente a buon mercato MP4-12C (riguardo i contenuti, ovviamente), qui siamo di fronte a una vera supercar che intende sfidare i miti del settore come la prossima Porsche 918 Spyder, grazie al sistema di trazione ibrido che comprende una versione modificata del V8 biturbo ad albero piatto della 12C più un motore elettrico alimentato da un Kers del tutto simile a queli in uso sulla F1, per una potenza complessiva di 730 CV. Ciò, assieme alla scocca in carbonio giustifica il prezzo, previsto a cavallo tra gli 827.000 e i 945.000 euro, ma la McLaren non intende fare della P1 l'auto più potente al mondo, quanto la migliore, da guidare s'intende. Ci riusciranno? Può essere, la Casa inglese ha già dimostrato con l'ultima auto che livello di feeing con il pilota sa raggiungere. Ma corre l'obbligo di far presente che nel segmento delle supercar il blasone conta come e anche più della tecnologia e che, per quanto raffinata ed esclusiva, una McLaren non regge ancora la partita con i veri miti del settore, innazitutto Ferrari e Porsche. Ma se lo merita, questo è certo.






Un "asse" industriale per le sport BMW-Toyota




Accordo BMW-Toyota per lo sviluppo congiunto di auto sportive. I primi echi risalgono a giugno dello scorso anno e parlavano anche di una joint venture (oggi confermata) per ricerche nel campo delle fuel cell, degli accumulatori al litio e delle tecnologie di costruzione leggere. Con l'agreement appena raggiunto si pone l'accento su una piattaforma comune per un'auto sportiva media, che dovrebbe essere completata a livello progettuale entro il 2013. Considerando i prodotti delle due Case, viene subito in mente il rimpiazzo della Z4 dalla parte tedesca (viste le vendite del modello che flettono in maniera decisa) e la sorella maggiore della GT-86 per il costruttore nipponico, che attualmente non ha nulla per rispondere, per esempio, alla Nissan 370Z. Oltre ai settori energetici già citati e parte dell'accordo odierno, tra le due aziende ci sono altri piani di cooperazione con risvolti più pratici e attuali, come la fornitura di motori Diesel BMW per Toyota Europe. Che vista la partnership tedesca con PSA potrebbe essere anche un trasferimento trasversale franco nipponico.



23 gennaio 2013

Aiuto, in Europa pensano alle donne



Dal 21 dicembre scorso le donne pagano di più l’assicurazione auto. Già, perché la Corte di Giustizia europea con una delle sue granitiche sentenze ha stabilito come le differenze di tariffazione rientrino nell’ambito delle discriminazioni di genere; di qui l’obbligo per le compagnie di adeguare il tariffario e di non considerare più il genere sessuale come elemento per stabilire il premio nei nuovi contratti. Bravi, è così che si piantano dei paletti per la giustizia sociale. Lo sanno tutti che le donne sono più prudenti, che fanno meno incidenti, che sono in genere più attente alla guida. Logico dunque premiarle con un minor costo delle polizze. E invece no, diamogli addosso e non soltanto sull’assicurazione auto, ma pure sulle polizze vita e sanitarie. Le donne vivono più a lungo? Penalizziamole per questo insulto alla parità dei sessi. Sono strutturalmente più sane e robuste? Paghino anche per gli uomini malaticci. Stupisce sempre più quest’ansia degli organismi europei nell’adeguare livellando in basso le differenze tra i sessi e guarda caso, sempre a danno di quello femminile. Come per l’età pensionabile, recentemente innalzata pur a fronte del secolare impegno casa-famiglia-lavoro delle donne. Io appartengo al genere "premiato", quello che globalmente riscuote un vantaggio, ma di fronte a una palese ingiustizia "quanno ce vo', ce vo'". Un’ultima chicca, che la dice lunga su tutta la storia. Le compagnie disponevano dell’opzione di ridurre i premi delle polizze per gli uomini oppure di aumentarli per le donne. Pensate abbiano avuto il minimo dubbio?

22 gennaio 2013

Jaguar F-Type, ritorno alle origini





Tosta è tosta. Forse l'avremmo voluta un po' più aggressiva nei passaruota posteriori, bisognava osare un po' di più. Ma è decisamente Jaguar e quando ci hanno detto che vuole proseguire nella tradizione delle D ed E-Type ci abbiamo creduto. A occhio è grande come una SLK, ma è più d'impronta e curata; d'altronde il prezzo sarà ben più alto, a partire da circa 70.000 euro. Motori: due V6 turbo di tre litri, 340 e 380 CV, l'esagerato V8 a compressore di 5 litri con 495 CV. Roba schiodare i tombini, la più scarsa fa lo 0-100 in 5,3 secondi. L’abbiamo ammirata in bianco, sulle foto è in rosso; meglio il primo
colore ma anche le tinte pastello. Nera no, troppo vistosa per una linea
morbida, aggressiva ma anche distaccatamente elegante. Posto guida
raccolto tutto attorno al pilota (pilota, non guidatore), tanta
elettronica di supporto per guidare come vuoi senza correre rischi.
Anche al freddo a cielo aperto l’aria può essere amica se hai un
climatizzatore che ti avvolge con una “sciarpa” di aria calda e sei lì
coccolato, avvolto in un abitacolo che la Jaguar definisce 1+1. Una
scelta confermata dalla forma della plancia, tutta  rivolta verso chi
guida, con una grande maniglia in pelle sulla destra a dividerlo dal
passeggero. Capottina in tela, vecchio stile, molto british, ma
rigorosamente elettrica e rapida nell’azionamento. La domanda é: "Ci sta nel ruolo di auto di Diabolik"? Siii, anche se i miti non traslano facilmente. Vedremo se l'"effetto Evoque" avrà una chance anche con questa spider da meno 4 metri e mezzo.






A volte ritornano



Ve lo ricordate Rick Wagoner, l'ad di GM che mostrandosi tetragono a ogni cambio di strategia condusse la più grande delle big three direttamente nel baratro del chapter eleven? Bene, escluso da compiti direttivi, è comunque rimasto in ambito automotive e ha inaugurato Tred (http://tred.com/), un innovativo modello di vendita online per le auto. Il sistema è ad accesso facilitato e funziona tramite pc, tablet o smartphone: ci si iscrive e si sceglie l'auto o le auto che costituiscono la rosa delle candidate all'acquisto e l'indirizzo al quale portare le vettura. Quindi i driver della società organizzano il test, che vedrà il possibile cliente decidere quale vettura scegliere sulla base della guida, dato che gli sarà dato il volante. Una volta effettuata la scelta, assolutamente non obbligatoria, verrà organizzato il contatto con la concessionaria e solo a questo punto il cliente parlerà con un venditore, dato che i driver non hanno alcun ruolo commerciale. Il sistema sembra riscuotere interesse e a oggi già parecchie concessionarie hanno dato l'assenso all'iniziativa (ovviamente) finanziandola. Si tratta perciò di un metodo applicato alla componente dei dealers e non alle Case.  Visti i trascorsi e la possibile tentazione di prendere qualche altra decisione "granitica", Wagoner sta dalla parte degli azionisti e ha delegato a Grant Feek il ruolo di CEO; in ogni caso Tred ha debuttato a Seattle, nello stato di Washington, guarda caso dall'altra parte degli USA rispetto al Michigan.

21 gennaio 2013

Sebring saluta la R18



E' stato alla 12 ore di Sebring del 1999 che le vetture sport di Audi hanno avuto il loro battesimo. I prototitpi dei quattro anelli da allora hanno "inanellato" (eh eh) un successo dopo l'altro e il 16 marzo di quest'anno due R18 e-tron quattro gareggeranno per l'ultima volta nella stessa location, dato che l'edizione 2014 della 12 vedrà il veto alla partecipazione delle LMP1. L'Audi si attende che le due auto ibride, dotate di V6 turbodiesel di 3,7 litri da 510 CV e 850 Nm e di due motori elettrici da 75 kW sull'asse anteriore, alimentati da un volano ultraveloce capace di accumulare 500 kJ, siano in lizza per la vittoria con gli equipaggi Marcel Fässler/Oliver Jarvis/Benoît Tréluyer e Lucas di Grassi/Tom Kristensen/Allan McNish; come dargli torto?

Grinta da vendere





Certo, non tutti possono amare le muscle car, è semplicemente una questione di gusti. Ma date uno sguardo al "muso" di questa Shelby GT500 Super Snake con il kit wide body: non è  da urlo? La nuova Mustang, meravigliosamente (o tragicamente) sempre uguale a sé stessa, vera Fenice del mondo dell'auto USA, nasce sulla base di un kit di "ingrasso" (il wide body) destinato a commemorare il patron Carrol Shelby scomparso recentemente. Il kit è però applicabile anche a tutti i modelli targati 2005 e ciò significa che ogni possessore di vecchia Mustang può rinnovarla nell'ottica dell'esagerazione, 355 posteriori da Lamborghini compresi, ammesso che il vento dell'uscita dalla crisi continui a tirare in America. La motivazione commerciale ufficiale di Ford è però quella di dare semplicemente "più trazione" alla Super Snake, che visti gli 800 ponies scatenati sotto il cofano possiamo ben capire ne abbia bisogno.




C'è un nuovo Batman in giro



Ve la ricordate la serie di Batman anni '60? Mitica, anche i più giovani l'avranno captata almeno una volta con la sua musichetta accattivante :"nanananananana-Batman". Beh, l'auto utilizzata dall'eroe mascherato, quella che sputava fiamme dal reattore, è stata venduta in Arizona a un amatore, tanto amatore che ha sborsato ben 4 milioni 200mila dollari per aggiudicarsela all'asta. Adesso dobbiamo attenderci di vederla girare per strada, pensate che scena! Speriamo solo che al neoproprietario non venga in mente di usare la cortina fumogena o peggio di spandere olio suulla strada.

18 gennaio 2013

Spettacolare Aston



Potrei dire che 100 anni passano in fretta e mentirei spudoratamente. Così, parlando del centenario della Aston Martin, sono propenso ad ammettere come sia stato denso di storia e avvenimenti, sportivi e non. L'ultimo, la "deposizione" di una Vanquish GT sull’eliporto dell’iconico grattacielo Burj Al Arab di Dubai, uno dei più spettacolari al mondo, celebra assieme il secolo ma anche l'acquisizione da parte del finanziere Andrea Bonomi con il 37,5% dei titoli e una sorta di ritorno a casa poiché nel 1926 l'italiano Arturo Bertelli con Bill Renwick aveva rilevato la Aston dai fondatori (nel 1922) Robert Bamford e Lionel Martin. Una curiosità: all'inizio le auto si chiamavano Bamford&Martin, si trattava di Singer modificate. Dopo la vittoria alla gara Londra-Aston Clinton fu però deciso di chiamarle Aston Martin. Esclusività e classe, dunque, quelle che David Brown (di qui il DB delle sigle) volle enfatizzare con l'inglobamento della Lagonda, mentre l'esssere assurta ad auto iconica di James Bond compensò in parte lo smacco di essere snobbata da Roger Moore in favore della Volvo P 1800S per la vettura di Simon Templar. Uno sgarro poi rientrato quando fu la volta dell'attore britannico fare la parte di 007. I successi sportivi e il continuo lavoro di affinamento hanno portato alla Aston di oggi, icona di prestazioni e raffinatezza, che si prepara ad affrontare con la sua chiave personale un periodo in cui perfino il lusso estremo può mostrare segni di cedimento.

Gear zone







Ci sono aziende che pur caratterizzate da una notevole solidità e un ottimo grado di inventiva, riescono periodicamente a stupire per le proprie scelte. Una di queste è la Honda, che nella fattispecie ha "saltato" Detroit in favore di Montreal per presentare la sua Gear, una fuga in avanti verso il futuro delle auto da città del terzo millennio. Sorge il dubbio che le possibilità di reale passaggio alla produzione siano pochine e che il ripiego sul salone canadese che si apre oggi sia dovuto proprio a questo, lasciando invece alla ribalta USA la Urban Suv, decisamente più reale. Ma non è su questo che vorrei concentrare l'attenzione, quanto piuttosto sulle soluzioni stilistiche della vettura, che lasciano un po' stupiti per la loro mancanza di omogeneità. La Gear è sì liscia e filante ma anche tozza, per non parlare del frontale un po' anni '50. Insomma dove sono finite le Civic della quinta generazione, quella con la ribaltina posteriore così "avanti"? O forse i giapponesi hanno soltanto capito prima degli europei che le auto evolveranno verso il concetto di elettrodomestico?

L'attacco dei cloni



Sia pure con i piedi di piombo, Fiat (o dovrei dire Chrysler?) prosegue nel piano di rinnovo della gamma Alfa Romeo. Questa volta tocca alla spider, della quale (di una vera intendo) siamo orfani dall'uscita di produzione della Duetto un ventennio fa. Con pochi fondi per lo sviluppo era già da tempo che i tecnici avevamo messo gli occhi su una delle migliori due posti costruite finora, la Mazda MX5, anch'essa bisognosa di una nuova chance per riguadagnare il mercato. Ora siamo alle battute finali e le due aziende hanno firmato il protocollo definitivo per la realizzazione della nuova vettura. Seguendo la stessa filosofia di Toyota e Subaru con la GT-86/BRZ le due Case si divideranno la scocca (rigorosamente a trazione posteriore e con peso attorno ai 1100 kg) montando diversi propulsori: un milletre turbo SKYACTIVE per la variante giapponese, il 1750 pure turbo per la italiana, che potrebbe avere potenza da 170 a 300 CV. Speriamo solo che l'italico senso dello stile faccia il miracolo e distingua nettamente i due cloni, l'Alfa se lo merita.



17 gennaio 2013

Il Destino di Bob



Un nome un Destino, appunto. Che rappresenti in qualche modo il futuro dell'industria auto USA? Fatto sta che uno dei più rinomati guru del mondo automotive d'Oltreatlantico Bob Lutz, classe 1932, una vita tra GM, Ford, Chrysler e BMW sempre in posizione di vertice e una passione per le automobili che lo ha portato a scrivere il libro "car gus vs bean counters", feroce difesa dei più limpidi criteri legati al'ingegneria di prodotto contro le infamie del business, ha preso il "bello" dell'ibrido, nel caso la scocca di una Fisker Karma, e in società con l'imprenditore Gilbert Villereal ci ha messo il V8 di una Corvette, presentando così a Detroit la Destino, vettura elegante, raffinata e (finalmente) dotata di prestazioni e affidabilità all'altezza dello styling. L'espianto del gruppo propulsore ibrido a favore dell'otto cilindri da 600 CV ci sta tutto, se si considera come al recente salone di Detroit l'interesse sia tornato tutto attorno alle vitaminizzate a dispetto delle elettriche e ibride, pur presenti ma più in veste di immagine che di vetture da produzione di massa. Il nuovo marchio si chiamerà VL Automotive (Villereal-Lutz, che fantasia eh?) e si insedierà nel Michigan a Auburn Hills, vicino al nuovo centro tecnologico che Fisker sta realizzando. E loro, "gli elettrici", come la pensano? Tutto bene; "il fatto che ci siano progetti di eleborazione della Karma, anche diametralmente diversi tecnicamente, va tutto a vantaggio del prodotto e a celebrazione della sua linea", la nota ufficiale.

Contro la noia Allard a manetta




E' un mondo difficile, tanto più per le auto, condannate a dimenticare la loro natura ludica e a concentrarsi su dettagli avvilenti come il consumo, la durata, i costi di esercizio. Snobismo a parte, ogni tanto bisogna pure prendere un po' di ossigeno con notizie che riguardino l'Auto, quella vera. Come quella della rinascita della britannica Allard, fondata dall'omonimo di nome Sydney nel 1936 e distintasi negli anni fino al 1964 per le sue vetture da corsa di rango, cosa peraltro logica visto che il patron era un pilota. Le Allard erano l'armoniosa fusione di scocche pure british (così come il look) e motori V8 a Stelle e Strisce e ne furono costruite poco meno di 2000, prima della chiusura degli impianti. Ora una piccola joint venture industriale canadese ha ripreso la produzione, rigorosamente in serie limitata con scocche realizzate a mano e motori Cadillac. Il modello scelto per il nuovo inizio è la JX2, realizzzata dal 1951 a1954, una vettura che garantisce eccellenti prestazioni ed emozioni (date un occhio anche al video) ormai del tutto dimenticate "grazie" all'elettronica imperante sulle decisioni del pilota nelle moderne vetture "cattive". Certo che però occorre un portafoglio ben fornito, circa 120.000 € al pezzo; con un preciso ordine di pagamento: 50% della somma all'ordine, in cui bisogna specificare anche i dettagli dell'allestimento, 25% quando tutti i pezzi della vettura sono giunti in officina e il saldo 2 settimane prima della consegna. Che viene effettuata worldwide, a patto che si sia riusciti a rientrare nei 100 fortunati che possono ambire alla produzione annuale.

16 gennaio 2013

Off road da città



Sfidare l’inverno a bordo di una Land Rover Freelander 2; abbiamo provato la nuova versione a due ruote motrici, la eD4,
più semplice, più Suv, meno fuoristrada dura e pura, e possiamo
garantire che non c’è neve o condizione stradale difficile che la fermi o
la faccia minimamente impensierire. Ma niente paura, nessun mezzo
impegnativo da condurre, nessun “carro armato” a disagio nel traffico. La
Freelander 2, ha le dimensioni di una station wagon media e al
contrario delle altre fuoristrada è davvero molto “facile”, un’auto
docile e versatile con una posizione di guida che permette di dominare
la strada e di vedere in anticipo tutto ciò che accade davanti a noi.
Tre nuovi colori in gamma, Airtree Green, Havana e Mauritius Blue cerchi in lega più grandi ed eleganti ma soprattutto le dotazioni della lussuosa Range Rover Evoque:
un touch screen da 7 pollici a colori, un hi-fi che “pompa” fino a 825 W
in surround e i comandi vocali, che permettono di evitare l’uso dei
tasti, dicendo semplicemente “a voce” quello che si vuole dal sistema di
bordo. Freddo? Il climatizxzatore programmabile per sette giorni ti
scalda la macchina automaticamente e quando ci entri è già calda e
pronta a partire. Parcheggi
difficili? Niet. Con la telecamera posteriore li farebbe anche un
bambino. In più i 150 CV del turbodiesel 2,2 ti portano dappertutto in
scioltezza e i sorpassi sono rapidi e precisi. Insomma, la Freelander 2
è una nuova pagina della tradizionale affidabilità Land Rover, un
prodotto innovativo e semplice da usare che offre comfort e spaziosità
iniseme a un’estetica elegante e raffinata, per garantire lunghi e
comfortevoli viaggi in famiglia ma anche, se capita, una capatina off
road.

Kaliki ti legge il giornale



La rivoluzione digitale non ha ancora giubilato il piacere di leggere il
quotidiano la mattina, ma tra questa abitudine e l’auto ci sono spesso
ostacoli legati alla distrazione e alla mancanza di attenzione alla
strada. A chi non è capitato di strombazzare alla vettura che ci precede
perché il suo guidatore sta “inchodato” al semaforo leggendo il
giornale?

Alla Ford hanno pensato di risolvere il problema con Kaliki, una app che gira sul sistema SYNC Applink
fornito alle vetture in vendita negli Stati Uniti, che permette di
godere delle notizie fresche senza pregiudicare la guida. Come?
Semplicemente ascoltando. Una voce professionale legge infatti ad alta
voce i giornali che abbiamo scelto lasciando il conducente libero di
concentrarsi sulla guida.

La app è stata presentata in questi giorni al Ces di Las Vegas,
l’esposizione dell’elettronica di consumo più avanzata, ed è disponibile
per ora solo sulla piattaforma Android, anche se per la fine del mese
gli sviluppatori garantiscono la release per iPhone e iPad. Scelta di
testate ancora limitata, per ora la copertura è su Los Angeles e
Detroit, ma il servizio è in crescita e promette una vera esplosione in
America.

E da noi? Beh, formalmente non c’è nulla che osti alla sua
diffusione in Europa, tanto più che il sistema può essere integrato nel
navigatore della vettura; attendiamo perciò nel corso del 2013 lo sbarco
sul Vecchio Continente. 

Rumore elettrico



L’auto elettrica è trendy, forse anche un po’ snob e racchiude molti pregi, ma ha anche un  punto debole, così grave che potrebbe arrivare a segnarne il “de profundis”: non fa rumore. Beh, direte voi, che problema c’è? A tutti piacerebbero città più silenziose e a misura d’uomo. Già, ma sta precisamente nel concetto di “a misura d’uomo” l’inghippo. E’ infatti proprio il rumore prodotto da una vettura quello che vi ha salvato decine di volte dall’esserne investiti. Quando attraversiamo la strada, per esempio, il più delle volte ci affidiamo più al nostro udito cha alla vista per percepire l’arrivo di un’auto, magari perché siamo al telefono. Di qui la grande importanza per la sicurezza del “rumore” prodotto dall’automobile.Il problema non è nuovo e da tempo in Europa le Case hanno provato a creare uno standard di rumore da applicare alle vetture elettriche, ma senza risultati apprezzabili. Oltreoceano, invece, dove il pragmatismo la fa da padrone (e dove si sono registrati a oggi quasi 3000 incidenti tra veicoli elettrici e pedoni), la NHTSA, l’ente che sovrintende alla sicurezza stradale ha già bruciato le tappe e proposto un protocollo che contiene le specifiche cui deve attenersi il generatore di suono che svolgerà nelle auto elettriche in cirbcolazione negli USA il ruolo di avvertimento nei confronti dei pedoni. La misura riguarderà ogni tipo di veicolo, autocarri compresi e il suono verrà emesso fino al raggiungimento della velocità di 35 km/h, oltre la quale il rumore prodotto dagli pneumatici sarà preponderante. Insomma, l’esperienza tutta americana del tradizionale camioncino dei gelati di quartiere ha fatto scuola e potremmo presto vederne i frutti anche da noi.



15 gennaio 2013

Ecce spina!



Uno dei più annosi problemi nel mondo delle auto elettriche è quello delle connessioni con il sistema di ricarica; in soldoni di che tipo di spina devo disporre per ricaricare senza  difficoltà la mia auto. Logico occorra uno standard, ma chiunque abbia viaggiato, anche solo Oltralpe, sa come questo problema possa complicare la vita già con un semplice caricabatteria. Mettersi d'accordo è sempre un'impresa, soprattutto se ci sono sensibili interessi economici da difendere. Ora pare però che Volkswagen abbia rotto gli indugi e presentato insieme all'americana Eaton il primo modello di spina di ricarica multiuso, capace cioè di garantire la connessione con diverse fonti di alimentazione. In particolare il CCS, Combined Charging System, permette in un unica soluzione la ricarica con corrente alternata monofase, corrente alternata trifase, corrente continua a bassa intensità, corrente continua ad alta intensità (fast charging). Ciò mostra come VW proceda nello sviluppo di un vero sistema di mobilità elettrico, presentando un prodotto approvato dalla SAE, la potente associazione degli ingegneri auto USA, che regge un carico massimo di 86 kW garantendo all'occorrenza ricariche davvero rapide. Attualmente lo standard è stato accolto anche da Audi, BMW, Chrysler, Daimler, Ford, GM
e Porsche; come dire, i tedeschi un passo l'hanno fatto.


L'auto USA riparte



I commenti da Detroit sono tutti entusiastici. Di là dell'Atlantico i tempi duri (quantomeno nel settore auto) sono un retaggio del passato, tanto che i  livelli di mercato 2012 sono tornati a valori pre-crisi. Bene siamo tutti molto contenti, davvero. Ma corre l'obbligo di un'obiezione da disincantati, basata soprattutto sul tipo di prodotti presentati al salone del Michigan, che a dispetto della tecnologia e delle innovazioni cui ci avevano comunque abituati le grigie esposizioni degli anni scorsi, sono del tutto tornati al più puro criterio yankee, ergo cc, CV e dimensioni maxi, vedi Chevrolet Corvette Sting Ray e GMC Sierra. Dicevamo: siamo sicuri che la crisi sia davvero passata, anche solo negli USA? Gli indicatori economici direbbero di no. L'America è sempre sul ciglio del fiscal cliff e non mi pare che tra democratici e repubblicani abbiano trovato una soluzione. Anche la situazione delle fonti energetiche è sempre la stessa; non è stata scoperta un'alternativa al petrolio e quello che c'è quota sempre attorno ai 100 dollari barile, per non parlare dell'europeo Brent, sensibilmente più caro.  Insomma non basta guardarsi attorno nella calma dell'occhio del ciclone per dirsi fuori dall'uragano e gli USA ci sono ancora dentro, nel turbine intendo. Per carità, tutti vogliamo che l'industria dell'auto si riprenda, troppo dell'economia è legato ad essa. Ma non possiamo nemmeno dimenticare che l'abitat sociale è cambiato definitivamente, che il ruolo dell'auto non è più lo stesso degli anni '50 e che il rapporto con l'abiente richiede scelte più coraggiose. E non è il "me ne frego" che emerge da Detroit con i suoi motori mega e le dimensioni extra la soluzione, nemmeno a breve termine.

Solo inutili o anche pericolose?

I test di guida autonoma proseguono tra difficoltà tecniche, indagini, e trascurabile impatto economico. C'è da domandarsi se si tratti ...