04 ottobre 2024

SWM G01

Debutta la SWM, marchio di moto off road un tempo italiano che si è espanso anche in campo auto dopo l'acquisizione cinese del 2014.

Chi come me ha qualche anno sulle spalle ricorderà il brand italiano che conquistò il campionato mondiale Trial nel 1981, ma che purtroppo chiuse nel 1985. Il gruppo cinese Shineray ha acquistato nel 2014 il marchio e  ricominciato la produzione di motocicli nell'ex stabilimento Husqvarna, proseguendo poi con il mondo automotive.

Ora  Shineray debutta sul mercato italiano proprio con il marchio SWM, grazie alla partnership con il distributore Campello Spa, forte di una produzione di 400.000 veicoli all'anno e della presenza del brand in 50 Paesi.
La gamma di lancio si articola in 4 Suv, G01, G01F, G05 e G03F CDI, quest'ultima EREV Plug-in; tra poco saranno disponibili anche le versioni a Gpl delle stesse auto.

Ho avuto un primo breve contatto con la G01, vettura dalle dimensioni medio/grandi, 4.610 x 1.855 x 1.725 mm, con un ampio bagagliaio da 970 litri espandibili fino a 1.600 e un'abitabilità di ottimo livello, specie ai posti dietro.
La G01 ha un'estetica gradevole, filante e discreta, che nella mascherina ricorda qualche prodotto Ford. Come ormai d'abitudine sulle cinesi di recente importazione, la dotazione di accessori è completa e in pratica le auto vengono vendute full optional, con la sola esclusione della verniciatura metallizzata.
Il propulsore è un 4 cilindri turbo a benzina di 1,5 litri da 133 CV e coppia massima di 212 Nm, accoppiato alla trazione anteriore attraverso un cambio manuale a 6 marce oppure un DCT a 7; sull'auto in prova la trasmissione era manuale. Freni a disco sulle quattro ruote con cerchi da 18 pollici e pneumatici 225/60; particolare oggi ormai raro, ma assai utile, la ruota di scorta sotto il pianale.


La salita a bordo è agevole e buona la regolazione (manuale, è elettrica solo sulle versioni DCT), il volante però si muove solo in altezza e non in profondità. Accensione a tasto sulla destra del cruscotto digitale, affiancato da uno schermo touch da 10" con Google preinstallato. La plancia è ben rifinita, con materiali di buona qualità; i comandi ben utilizzabili e meno criptici di altre cinesi.


Il motore è molto silenzioso, la frizione ha uno stacco un po' brusco ma le marce si inseriscono dolcemente con corse brevi. Pur sulle strade non certo libere dal traffico della periferia milanese ho riscontrato una certa morbidezza delle sospensioni, McPherson anteriori e multilink posteriori, mentre il pedale del freno richiede un minimo di abitudine per la corsa poco omogenea. La spinta è discreta, ma per avere un po' di brio occorre tenere il propulsore sopra i 2.000 giri, altrimenti è regolare ma piuttosto pigro, pur avendo a che fare con un peso non troppo elevato, 1.560 kg. D'altronde la vocazione della G01 non è certo sportiva, quanto di auto da famiglia comoda e confortevole e in tal caso l'obiettivo è centrato. A questo riguardo mi è parsa buona l'insonorizzazione, ma occorre una verifica a velocità autostradali. Sterzo onesto e mediamente pronto, non ho potuto valutare i comandi sulle razze per mancanza di tempo.


L'importatore Campello è ben conscio delle condizioni del mercato auto italiano, di fronte a un aumento esponenziale dei prezzi anche per modelli utilitari; di qui la forza dell'offerta SWM. Per questa G01 occorrono 23.990 €, che salgono a 25.990 € con il cambio a doppia frizione DCT.
Ma il modello d'ingresso G03, dalle dimensioni solo leggermente inferiori, dotazione analoga e con il motore da 110 CV e cambio a 5 marce, è in vendita a 19.990 €, poco più di una Twingo.

03 ottobre 2024

La AMG One abbassa il record

Nel secondo tentativo del 23 settembre il pilota Maro Engel ha abbassato di oltre 6 secondi il precedente record della supercar tedesca sulla Nordschleife.

Era già l'auto di serie più veloce sul Nürburgring, ma ora lo è ancora di più, ha impiegato infatti 6':29.090 contro i precedenti 6:35.183 occorsi nel precedente tentativo del 2002.
Tutto ciò principalmente grazie alle migliori condizioni della pista, ora più asciutta mentre due anni fa era parzialmente umida.


Beh, che vada forte è piuttosto oggettivo, anche se confermo quello che notavo nel 2022, e cioè che le cambiate sono lente rispetto ai prodotti di altri marchi. Certo è tutto relativo, ma dovendo contare anche i decimi, qualcosa, con un cambio più veloce, si potrebbe recuperare.

La tecnica della vettura non è cambiata: motore V6 turbo, assistenza elettrica sulle ruote posteriori, motore/generatore integrato con il turbo e due motori aggiuntivi sull'avantreno. Il sistema ibrido ha poca autonomia e Engel ha alleggerito il piede in qualche punto per non azzerare la carica; segno che l'ibrido è comunque peggio di un bel gruppo termico che eroghi sempre la potenza massima.


Ho un'ulteriore osservazione. Ho notato che gli aerofreni anteriori sui parafanghi si chiudono con un certo ritardo nelle accelerazioni dopo le curve, peggiorando così il Cx. Ma forse questo serve a dare maggiore carico sull'avantreno per evitare il sottosterzo e aumentare la trazione delle ruote anteriori. 

02 ottobre 2024

Yamaha goes electric

Caterham produce i noti cloni della Lotus Seven, equipaggiati con motori Suzuki o Ford. Per la nuova elettrica V, invece, ci sarà la collaborazione di Yamaha.


Che Yamaha abbia già abbracciato la svolta elettrica si vede dai suoi prodotti marini, ove le soluzioni a batteria sono già affermate. La joint venture con il marchio inglese permetterà a entrambi una svolta: per Caterham l'approccio al mondo EV con una coupé dalla linea più automobilistica e meno corsaiola e per Yamaha il debutto come fornitore di gruppi motore completi.


Dopo il debutto un anno fa, la coupé Project V affronta la fase prototipale con il motore giapponese collocato al treno posteriore, un'unità a magneti permanenti alimentata a 400 V  capace di  272 CV. I dati progettuali prevedono che la vettura sia equipaggiata con una batteria da 55 kWh che si ricarica in 15 min dal 20 all'80% e garantisce un'autonomia WLTP di 400 km; velocità max è di 230 km/h e accelerazione sullo 0-100 in meno di 4,5 s.
Gli elementi base del progetto, che sarà realizzato dalla società jap Tokyo R&D, restano leggerezza e semplicità, con grande piacere di guida, gli stessi che caratterizzano sin dall'inizio il marchio. La prima vettura marciante dovrebbe essere completata entro il 2025, per una prsentazione ufficiale l'anno successivo, ciò non vuol dire però che l'auto sarà costruita in Giappone; a questo riguardo sono all'esame diverse opzioni.


Yamaha ha una lunga storia come fornitore di motori automobilistici ad alte prestazioni e da corsa e il suo ingresso nel mondo elettrico rappresenta un passo verso una possibile affermazione nel nuovo segmento con lo stesso ruolo.
Se poi le BEV non dovessero decollare, resterà comunque la grande esperienza nei motori tradizioniali.

01 ottobre 2024

Richiamo McLaren

Un problema alla chiusura del cofano della GT può causarne l'apertura involontaria durante la marcia.

Ci sono alcune tipologie di guasto che fanno venire i brividi. Una di quelle è l'apertura improvvisa del confano anteriore che riduce a zero la visibilità. Se poi succede con un'auto capace di prestazioni e velocità top, il rischio è ancora più alto.
Proprio il problema oggetto di un richiamo Usa da parte della NHTSA, che ha riscontrato la possibilità di questo grave problema nelle McLaren GT prodotte tra il 2022 e il 2023.


Ho avuto modo di provare a lungo questa vettura, veloce e decisamente sportiva, anche se la Casa la definisce, di qui la sigla, una granturismo, adatta cioè a viaggi di lungo corso.
Su questa attitudine consentitemi qualche dubbio, non tanto per il comfort, buono per il tipo di auto, o per l'accesso attraverso le portiere ad ala che richiede un minimo di prestanza, quanto per il consumo davvero esagerato e per la spiacevole tendenza a cuocere il bagaglio, visto il posizionamento del motore proprio sotto il (peraltro assai ampio) vano posteriore. Quello anteriore non ha problemi di caricamento, ma, come pare, si apre a piacere.


Tornando al richiamo, esso riguarda un totale di 1.012 auto; il problema è causato dalla tensione eccessiva del cavo di sblocco manuale, che potrebbe causare lo sgancio involontario del cofano e la sua potenziale apertura durante la guida.
McLaren ha candidamente affermato di aver ricevuto diverse segnalazioni del problema, anche se non è a conoscenza di lesioni o incidenti da esso causati, poiché in ogni caso riportato il conducente è sempre stato in grado di fermarsi in sicurezza dato il minimo di visibilità residua a cofano alzato. 

Fa piacere che un marchio che produce auto così estreme si affidi alla buona sorte; in ogni caso il rimedio richiede la sostituzione del fermo con il modello in uso oggi sulla GTS, sostituta della GT, eseguita, bontà loro, gratuitamente.

SWM G01

Debutta la SWM, marchio di moto off road un tempo italiano che si è espanso anche in campo auto dopo l'acquisizione cinese del 2014. Chi...