26 febbraio 2018
Paranoia Diesel
Non ho mai amato i motori Diesel, preferendogli di gran lunga i benzina, specie se a 6 oppure 8 cilindri e belli tosti. Facile, direte voi. Bello essere il re (magari) dico io. Ma non posso stravolgere la termodinamica a mio piacimento. Il motore ad accensione per compressione (Diesel) ha un rendimento parecchio più elevato di quello ad accensione comandata (a benzina) e su questo non c'è storia. Per quante ricerche si possano fare questo assioma non cambia. Il che implica migliori prestazioni, un minor consumo e quindi una minore emissione di CO2 rispetto al competitor. Il fatto che poi il propulsore a gasolio emetta più NOx, è legato proprio al suo maggior rendimento, che implica una più elevata temperatura di combustione. Gli ossidi di azoto, infatti, vengono sempre emessi in piccola parte nelle combustioni, ma quando queste superano una certa temperatura la loro percentuale sale di molto. Per inciso, nessuno pare preoccuparsi dei motori a reazione, che producono valanghe di ossidi di azoto proprio nella stratosfera, dove sono più dannosi. Ma torniamo alle auto; mentre in Europa ci siamo concentrati finora sugli effetti ambientali degli inquinanti, con la logica conseguenza di porre limiti al consumo e quindi alla CO2, negli Usa sono più preoccupati degli NOx, che hanno effetti nocivi sulla salute non ancora del tutto evidenziati nella loro complessità, oltre a essere uno dei precursori delle piogge acide. Per non parlare del particolato, che attualmente viene emesso maggiormente dai benzina a iniezione diretta privi di filtro. Quindi la campagna anti-Diesel attualmente in corso è un rigurgito di coscienza? Niente affatto, piuttosto si tratta di una precisa scelta industrial-economica. Il Dieselgate ha prodotto un calo di gradimento del motore negli Usa, vanificando quell'attacco in grande stile che il gruppo VW intendeva portare alla motorizzazione yankee per cambiarne radicalmente le scelte di acquisto. Gli americani restano quindi saldi nei full tank di benzina per i loro pickup. In Giappone il gasolio si usa solo per gli autocarri, in Cina è poco diffuso e in genere a Est solo l'India mostra forti percentuali di auto Diesel. Attualmente in Europa non sono ancora previste norme più stringenti della Euro 6d TEMP 2019, quella misurata con i test di guida reali, ma andare oltre quei livelli di emssione (peraltro davvero minimi) sarà così costoso da rendere di fatto lo sviluppo dei Diesel antieconomico. E se la soluzione elettrica ormai fa l'occhiolino ovunque la scelta è bell'e fatta. Con buona pace dell'ambiente, che si beccherà un netto aumento di effetto serra se tutta l'Europa rinuncerà al Diesel. Qundi l'annuncio di FCA sullo stop al gasolio è del tutto opportunistico. Gli automobilisti mondiali sembrano sempre più criceti sul girello, che corrono corrono ma restano sempre al palo, ostaggio di scelte operate dai costruttori che servono solo a garantire la loro grassa esistenza. Dal 1976, data di presentazione della Golf Diesel che di fatto sdoganò la soluzione tenica, sono passati più di 40anni, durante i quali il motore a gasolio ha progredito e finito per surclassare a livello prestazionale i normali motori a benzina. Impossibile non riconoscerlo. Quindi, anche se non l'ho mai amato, gli concedo l'onore delle armi.
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