20 settembre 2024

Porsche in 6 tempi

Una domanda di brevetto presentata negli Usa da Porsche porta nuovamente alla ribalta il ciclo a sei tempi, rivisto in chiave moderna.

Mai come ora il motore a combustione è sotto attacco e fa rumore che Porsche, pur proiettata verso le EV per scelte strategiche del management, si interessi ancora di miglioramenti di questa tecnologia, che da oltre un secolo è sostanzialmente invariata per quanto riguarda il suo utilizzo industriale. I motori a sei tempi non sono una novità: la loro genesi è legata al tentativo di sfruttare in modo più completo l'energia della combustione, riducendo la temperatura finale dei gas espulsi e quindi aumentando il rendimento. Ne sono state sviluppate alcune tipologie, diverse per il numero di pistoni e valvole impiegati; tutte hanno in comune che al miglioramento della resa si associ sempre un sensibile aumento di complessità meccanica.

Sappiamo però che Porsche sin dalla sua genesi non è mai stata ostacolata da preclusioni di questo tipo nello sviluppo di soluzioni meccanche esclusive, mentre i suoi progetti mostrano quasi sempre una concreta base tecnologica pratica. Ecco allora la notizia di una serie di brevetti depositati dalla Casa presso l'ufficio di registrazione americano, riguardanti appunto un motore a sei tempi.
Le fasi previste per il funzionamento sono quindi: aspirazione, compressione, combustione, ri-compressione, ri-espansione e scarico, articolate in due sequenze di tre e ottenute grazie al pistone che modifica la classica articolazione di biella introducendo una corona dentata e un ingranaggio che la impegna.
Quindi Porsche aggiunge una corsa di compressione e potenza extra, ottenendo in definitiva una fase utile ogni tre corse del pistone, quindi maggiore densità energetica rispetto al classico ciclo a 4 tempi, mantenendone comunque l'efficienza tipica dovuta al sistema di ammissione a valvole.


Pare la documentazione allegata sia corposa, ma non ho avuto modo di leggerla; di fatto si comprende solo che il nuovo manovellismo consenta un centro di rotazione alternato con due diverse corse e quindi diversi rapporti di compressione.
Non è chiaro invece ciò che succede al flusso di gas, che viste le luci sul cilindro potrebbe essere nuovamente utilizzato con un'ulteriore iniezione di carburante dopo essere stato reintrodotto, sorta di ibrido con il ciclo a due tempi; resta da capire se venga accumulato o meno.

Di certo si tratta di un progetto interessante e innovativo, speriamo che il furore verde dominante gli lasci una chance

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