25 settembre 2024

Smart #3 Brabus

Preparatore da sempre associato a smart, Brabus firma anche la versione più prestazionale della #3 del marchio.

Fa un po' effetto vedere il brand associato a una vettura di queste dimensioni, ma da tempo smart ha scelto di abbandonare il segmento delle cittadine per entrare in quello delle più comuni auto ad almeno 4 posti. Se ciò fa perdere quindi alla firma la prerogativa iconica di una carriera ultraventennale, dall'altro apre a un più conforme futuro di sub-brand di Mercedes, che dal 2010 produce solo vetture elettriche e dal 2022 è a matrice cinese, Geely per la precisione.


Partiamo quindi dalle dimensioni, 4.400 x 1.840 x 1.560 e passo di 2.790 mm, bella grande per una smart, più di una #1 che impiega la stessa piattaforma.
E' tutta tondina, con la coda che fa un po' coupé (e un tantino Porsche), ma non spicca per alcun tema stilistico, visti i raccordi morbidi che accentuano il concetto di massa, peraltro notevole, 1.910 kg. Cerchi da 20" per questa Brabus, da 19" su quelle normali; pneus 245/45.


Abitabilità buona anche dietro nonostante il tetto discendente, sedili di impostazione sportiva comodi e visibilità ottima. Il bagagliaio è da 370 dm3, più 15 nel vano anteriore, non molti visti i 4 posti, ma abbattendo i sedili si arriva a 1.160 dm3. Plancia con display centrale da 12,8” in evidenza e cruscotto con un altro schermo da 9.2"; c'è anche l'head-up display. Bel volantino tagliato in basso, ma nessuna paletta per cambiare al volo il grado di recupero in rilascio, occorre fare tutto dallo schermone distraendosi dalla guida. La logica di controllo non è immediatamente chiara e occorre un po' di abitudine, problema , condiviso da molte cinesi.


Niente da premere per l'avvio. Basta aprire l'auto, sedersi e mettere in drive con la levetta sulla destra. L'auto ha la trazione integrale e due motori, uno anteriore da 156 CV e uno posteriore da 272, la coppia complessiva è di ben 543 Nm. Come c'è da aspettarsi l'accelerazione può essere fulminea settandosi sul massimo, sempre tramite schermo, visto che c'è anche il launch control, 3,7 s per lo 0-100, mentre la Vmax è limitata a 180 km/h per risparmiare la carica, con un'autonomia di 415 km con la batteria da 66 kWh, che si ricarica in corrente continua a 150 kW in meno di 30 min per passare dal 10% all'80%.


La risposta al pedale è istantanea ma mai brutale, con il piacevole suono standard a corredo, che può cambiare in versioni più sci-fi, sempre tramite display. La tenuta è precisa fino a quando non ci si dà dentro con l'acceleratore, poi compare un certo sottosterzo causato dal peso, che si avverte anche nei cambi di direzione repentini, ove l'inerzia determina uscite più allargate rispetto alla traiettoria impostata. Occorre abituarsi e tenerlo presente se si adotta una guida sportiva. Sterzo sensibile e preciso; frenata, rigenerativa nella prima parte di corsa, ma non troppo accentuata anche con la taratura più intensa, ben calibrata e sicura.

Il comfort è ovviamente elevato quanto al rumore, mentre le sospensioni assorbono efficacemente senza mostrare troppi irrigidimenti.
Alla completa dotazione di ADAS si aggiunge lo smart pilot, che lavora insieme al cruise control adattivo; c'è anche il parcheggio automatico con telecamera a 360°.
Prezzo da Mercedes, a partire da un filo sopra i 50.000 €.

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