Due brand hanno una storia di soluzioni esclusive, Saab e Mazda. Uscito di scena il primo, resta ai giapponesi il compito di farci ancora sognare.
Ricordo la presentazione della RX-8 a Laguna Seca. Un'auto diversa, con un allungo infinito (grazie al fuorigiri puramente indicativo) che compensava in parte la scarsa coppia e un gratificante sound da due tempi.
Dal 2012 il mondo è orfano dei Wankel e in questi 12 anni si sono succedute molte voci di un suo ritorno, culminate però l'anno scorso con il solo range extender della MX-30. Ora però il presidente Mazda Katsuhiro Mogo torna a prospettare un futuro rotativo comentando la buona accoglienza della concept Iconic -SP presentata al Japan Mobility Show 2023.
Sappiamo che il Wankel ha una certa difficoltà a rientare nei parametri delle norme anti-inquinamento, superate per ora solo con il funzionamento a punto fisso, ergo come range extender. Ma i brevetti registati dal marchio provano che l'interesse per un motore che ha in compattezza ed elevata potenza specifica i suoi atout potrebbe rinascere, in attesa di una definizione globale sul ruolo delle Bev.
Per Mazda la concept è stata progettata per divenire un modello di produzione in un futuro non troppo lontano e il team interno di sviluppo del motore rotativo, ormai inattivo da diversi anni, è stato ricostituito con 30 ingegneri, che studieranno l'adattamento di questo propulsore alla neutralità carbonica grazie all'alimentazione a idrogeno.
Chi mi segue sa cosa penso dell'idrogeno e dell'enorme sfida infrastrutturale che rappresenta, ma non è detto che Mazda non si orienti verso un più accessibile carburante sintetico a zero emissioni di carbonio. Dal punto di vista del marketing le promesse verdi rendono e spetta quindi al neo-ricostruito team fornire una soluzione all'altezza delle promesse della Iconic SP.
D'altra parte, come diceva la Cenerentola di Disney, "I sogni son desideri..."
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