03 giugno 2019

Cadillac molla il colpo













Sostengo da tempo (in buona compagnia con le principali Case) che il futuro della mobilità stradale sarà fatto da un lato da una massa di auto (elettriche? Maybe) standard, con prestazioni altrettanto standard e l'unico svolazzo degli allestimenti, che tra infotainment e gadget cercheranno di far dimenticare cos'erano davvero le auto, prima. Ci sarà però spazio anche per un limitato cluster di vetture molto prestazionali, costose ed esclusive, dotate di motore a combustione e con prezzo più alto che medio. Gli sforzi dei costruttori vanno quindi nella direzione di queste due grandi direttrici, ma sembra che Cadillac  voglia fare diversamente. Dopo aver tenuto sul mercato le ATS-V e CTS-V, la prima con un V6 da 370 CV e la seconda con un V8 da 650, le ha sostituite con le CT4-V e CT5-V, quest'ultima con un V6 da 355 CV al posto del V8 e la CT4 addirittura con una 4 cilindri in linea turbo da 320 CV. Un motore potente senza dubbio, ma negli States (e anche dalle nostre parti in definitiva) il numero di cilindri conta, su auto che vogliono aver prestigio. Se quindi anche sul segmento prestazionale si fanno tagli e ci si riconduce alla mobilità di massa, pur più o meno brillantemente camuffata, forse ciò significa che Cadillac e quindi GM pensano fuori dal coro e nella loro ricerca di nuove strade hanno un obiettivo diverso. Certo è che le nuove auto non sono più come le precedenti un potenziale competitor di Audi, BMW e Mercedes. Avranno ragione loro?

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