13 settembre 2024

DSG quit

Il cambio a doppia frizione, introdotto dal VW nel 2003, sparisce da gran parte dei modelli in vendita. Resterà sulle sportive.

Se si può trarre un fil rouge dalla storia del gruppo VW degli ultimi 20 anni, si potrebbe definirlo con il termine abbandono o per essere più precisi, abbandono dopo un amore esagerato.
E' il caso del motore Diesel, spinto come la soluzione del futuro in tutte le salse, comprese le versioni corsaiole per la 24 ore di Le Mans e il tentativo di approdo al mercato americano, conclusosi come sappiamo disastrosamente. Ovviamente nella dinamica delle decisioni contano sia le valutazioni ingegneristiche, sia quelle economiche e politiche, ma l'impressione è che da quando Piech nel 2008 ha lasciato il controllo del gruppo, la barra direzionale non abbia più quel criterio di avanguardia high tech che ha dominato per anni le scelte, quanto piuttosto un disordinato puntare a un marketing variabile a seconda delle situazioni, quasi mai capace di cavalcare quanto di seguire il mood.


Venendo a oggi, se la scelta elettrica si sta rivelando disastrosa, e VW ha grandi responsabilità in tutto ciò per le azioni di lobbying svolte sul governo tedesco e (quindi) alla UE, altre soluzioni innovative a suo tempo presentate come il top volgono al termine.
E' il caso del DSG, il cambio a  doppia frizione, sempre meno presente sulle vetture in favore del più affermato, ma più conforme, cambio automatico. Negli Usa la dotazione è riservata alle sportive, GTI e R, mentre sugli altri modelli si è passati all'automatico a 8 marce, ormai quasi uno standard anche per gli altri marchi.

Gli yankee non sono notoriamente grandi driver e le critiche al DSG riguardano la fluidità dei cambi e l'innesto in partenza, soggetti a lievi ritardi a causa dell'innesto delle frizioni. Aggiungendo poi che guasti alle valvole e ai sensori non sono stati infrequenti in questi anni e che di là dell'Atlantico guida fluida e affidabilità sono must irrinunciabili, la decisione di VW di eliminare da gran parte dei modelli il DSG è presa e (forse) irrevocabile, anche a fronte del notevole progresso nella funzionalità delle tradizionali trasmissioni automatiche.
La domanda è se valga ancora la pena di pensare a soluzioni atipiche in un mercato traballante verso le EV.

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