19 giugno 2024

Favori

In Italia vige l'assurdo superbollo per le auto che superino i 185 kW. Ma non tutte le auto lo pagano: le Bev, infatti ne sono esentate, insieme con la normale tassa di possesso, per 5 anni.

Nel nostro Paese c'è una triste abitudine al superbollo, nato addirittura nel 1976 sui veicoli alimentati a gasolio. Al tempo penalizzò non poco la diffusione delle Diesel; il tributo era inizialmente di 12.000 lire/cavallo fiscale (vigente allora per calcolare la tassa di circolazione) e salì di anno in anno fino alle 33.750 lire nel 1988. Nel 1992 vennero esentate per tre anni le auto che rispettavano la norma Euro 1, ma l'abolizione arrivò solo nel 2005. Due anni dopo però la reintroduzione per i veicoli Euro 0 immatricolati come promiscui.
Quello in vigore oggi è stato concepito nell'ambito della manovra economica del governo Monti a luglio 2011, ma anche qui, come sempre, c'era spazio per peggiorare. Inizialmente era previsto infatti un tributo di 10 €/kW per le potenze superiori a 225 kW (305,7 CV), ma già a gennaio 2012 la tassa era mutata in 20 €/kW al di sopra dei 185 kW (251,3 CV), melius abundare quam deficere.


E' una misura che penalizza stupidamente molte delle auto disponibili sul mercato e non solo nell'immediato: la legge prevede infatti il calo dell'importo dovuto a 12 €/kW dopo 5 anni, a 6 €/kW dopo 10 e a 3 €/kW dopo 15, per annullarsi solo dopo 20 anni.
Ricordo che l'intento è stato di contrbuire al riequilibramento delle finanze pubbliche con un prelievo selettivo a carico di ceti abbienti, individuati dall'essere avvezzi all'uso di auto di grande potenza e quindi di costo parimenti elevato. Criterio da italietta provinciale che penalizza e ha penalizzato ingiustamente molti appassionati delle 4 ruote, che poi non tiene conto delle maggiori entrate derivanti dalle accise e dall'iva sui carburanti che auto potenti consumano in maggiore quantità.


Ma con le Bev è diverso. In Italia per 5 anni non sono soggette alla tassa di possesso e nemmeno al superbollo. Quindi una Rimac Nevera da 1.408 kW e 2.000.000 di euro è equiparata a una Dacia Spring da circa 17.000 €, risparmiando così l'esborso di ben 24.460 €, più 5320 € del normale bollo.
Ecco perché, per esempio, Audi può proporre tranquillamente la nuova RS e-tron GT da 925 CV anche a chi non sia un emiro in vacanza in Italia: per i primi 5 anni non pagherà nulla pur a fronte di un prezzo di listino di 174.400 €.
Si spiega così anche una ulteriore ragione del rapido calo di valore delle Bev: oltre al deperimento della costosissima batteria c'è pure la prospettiva di un futuro costo d'uso salato.


Dopo la sbornia iniziale, oggi si moltiplicano le alto di gamma con potenze più contenute, ma resta la tendenza mutuata dal mondo automotive classico a vendere la potenza come un'emozione, anche se con le Bev si tratta più che altro di tempi di accelerazione.
Ma attenzione al futuro. Come per le accise, che transiteranno dai carburanti alle ricariche, anche le tasse sui veicoli si adegueranno al dato numerico in circolazione. E la festa finirà.

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