23 febbraio 2024

Eccola di nuovo

La ricarica wireless per le Bev è una sorta di tormentone che periodicamente rientra in circolo. Ma costi e infrastrutture sono ancora da "Pronipoti".

Anche con i caricabatterie più veloci occorrono almeno 15 minuti per disporre di energia sufficiente a percorrere 250 km. E sebbene molti proprietari di Bev si affidino alle wallbox, ciò non è ancora sufficiente per affrontare veri viaggi su strada o lunghi spostamenti. Per ovviare alla penuria di colonnine pubbliche la ricarica in movimento potrebbe essere la chiave di volta, ma dev'essere implementata dalle strutture di gestione delle vie di comunicazione.

Quattro anni fa BMW presentò un sistema casalingo per la ricarica wireless, ma data la scarsa potenza, 3,2 kW, era adatto in pratica solo alla 530e iPerfomance ibrida. Anche per un sistema di ricarica in movimento la tecnologia si basa su un pad di ricarica e una bobina corrispondente sul lato inferiore del veicolo, ma in questo caso la struttura che fornisce la carica dev'essere spalmata per un certa lunghezza sul percorso stradale. E' proprio questo l'atout della soluzione, assai più dell'impiego in parcheggi fissi. Ma tanto la manutenzione della struttura, quanto il suo costo pongono ancora ostacoli di non poco conto.
Alex Gruzen, ad WiTricity Corp., ha dichiarato a Bloomberg che l'innovazione costerà alle Case diverse centinaia di dollari per auto e ai consumatori almeno 2.500 dollari solo per iniziare, pur nell'ipotesi che gli importi possano scendere con il passare del tempo. Per non parlare di dove le amministrazioni troveranno il denaro per cantieri dell'ordine delle centinaia di milioni.


Gli esempi nel mondo, peraltro, ci sono già. Oltre dieci anni fa, la Corea del Sud ha attivato la sua prima rete di ricarica mobile per due autobus, con bobine collocate lungo i 25 km di una strada tra una stazione ferroviaria e il quartiere Insa-dong di Seul. Negli Usa ci sono stati esempi a Detroit e nella contee di Los Angeles (CA) e Marion (IN), tutti destinate al trasporto pubblico, mentre la Svezia prevede di inaugurare la sua prima autostrada elettrica l'anno prossimo.

Per ora tutto destinato al pubblico dunque. L'obiettivo wireless per privati è ancora lontano. 


Nessun commento:

Posta un commento

Idrogeno fantasma

Quella dell'idrogeno è un'altra delle bolle di sapone che fluttuano nell'automotive. La realtà è che non solo non conviene, blu,...