22 maggio 2024

Brevetti

Nulla meglio di nuovi progetti per sancire quanto le Bev siano diverse dalle automobili come le abbiamo conosciute. Umore e derrate prendono il posto di prestazioni e tenuta.

Un tempo i brevetti automotive riguardavano temi prettamente tecnici, legati alla dinamica o a particolari costruttivi. Perché le prestazioni di un'auto sono sempre state al centro delle politiche di marketing e del controllo di qualità.
Con le elettriche è diverso. Ho più volte usato il paragone con gli elettrodomestici, ma non si tratta di un termine spregiativo, quanto della constatazione di un principio di realtà.
L'uniformità pressoché assoluta dei sistemi di trazione e accumulo e il layout progettuale comune fanno sì che la creatività un tempo destinata ai temi tecnici si concentri oggi su comfort e stato psiscologico, sorta di rivoluzione che vorrebbe, ma solo falsamente, l'uomo al centro. Falsamente perché si tratta di puro marketing, che deve far presa su generazioni che hanno imparato a muoversi con gli aerei low cost e i noleggi brevi e che non hanno più il desiderio di possesso dell'auto, forse anche perché è sempre più un lusso.


GM registra così un sistema di valutazione del benessere mentale degli occupanti del veicolo e implementazione di contromisure, che usa i sensori di bordo per rilevare come si senta il conducente e assumere il controllo della guida se ritiene che la persona non sia in grado di concentrarsi sull'attività. Sviluppato dalla GM Global Technology Operations, prevede un iniziale profilo delle abitudini di guida, usate poi come base per decidere quando la guida diventa irregolare. Sono diverse le azioni se qualcosa non va, dal chiedere al conducente di eseguire un esercizio di salute mentale, a chiamare un amico o un familiare o persino cercare terapia da un professionista qualificato, cosa che può avvenire anche autonomamente. Infine, sfruttare gli aiuti elettronici alla guida di bordo per controllare in modo autonomo una o più funzioni di guida del veicolo. Forse un tentivo di dare un senso alla guida autonoma, sempre più in crisi.

Ford pensa invece alla spesa e brevetta un frunk, front trunk, il vano bagagli anteriore tipicamente disponibile nella Bev, a controllo climatico. Nel brevetto è descritto specificamente un baule climatizzato, atto a impedire a generi alimentari o altri articoli sensibili alla temperatura sbalzi dannosi. Per fare ciò c'è un circuito termico diramato dal clima dell'abitacolo, ma si può anche dotare il frunk di un mini sistema indipendente con lo scopo, ad esempio, di mantenere bevande fresche senza trasformare l'auto in una ghiacciaia. Sono previsti divisori modello frigo, ma qui sarebbe anche possibile accomunare parti raffreddate con parti riscaldate. Un fridge 4.0 insomma.


Roba utile, certo, ma il dubbio di trovarsi in un'ottica di controllo generalizzata c'è. In un ambiente che ti lascia giocare con la spesa al supermercato ma ti tiene d'occhio se vai in giro, magari ritenenendo una pericolosa anomalia la tua improvvisa visita a un amico fuori dai tuoi abituali spostamenti. Mobilità 4.0. 


Nessun commento:

Posta un commento

Distanze

Nell'attesa del nuovo consiglio UE e del suo presidente è sempre più evidente il distacco tra argomentazioni ideologiche e realtà della ...