Possiamo certamente includere Elon Musk nel novero degli imprenditori multitasking. I suoi interessi vagano infatti tra lo spazio e i sistemi di pagamento, ma il suo core business sono di sicuro i trasporti terrestri, incluso il progetto Hyperloop, di cui ho detto sin dal suo esordio e che va avanti segnando nuovi risultati concreti. La settimana scorsa, infatti, si è svolto il primo test con il sistema completo, che prevede il tubo di contenimento a tenuta stagna, la propulsione a motore elettrico lineare, la sospensione a levitazione magnetica e i sistemi di controllo e guida automatica. Ricordo che il sistema si basa sul far scorrere la navetta in un vuoto piuttosto spinto, equivalente nel test alla pressione atmosferica a 61.000 m di quota, tale da rendere (insieme alla sospensione magnetica) minima la resistenza al movimento e quindi limitare grandemente l'energia richiesta al sistema per funzionare e far raggiungere al pod la velocità massima di 1.078 km/h. Per ora sono stati raggiunti solo i 387 km/h, ma il progetto funziona e comincia a prendere forma la concreta possibilità di viaggi terrestri a velocità quasi transonica, superiore quella degli aerei di linea che dall'uscita di scena del Concorde per risparmiare carburante (e speculare sui viaggiatori) viaggiano più lentamente che negli anni '60. Hyperloop ha costi di sviluppo altissimi, ma il patron di Tesla ha già mostrato di cavarsela molto bene in ambito finanziario e la raccolta fondi ha toccato sinora quota 295 milioni di dollari. Se poi, come sembra, il primo Hyperloop in servizio sarà costruito negli Emirati, dove il denaro certo non manca, possiamo dare per scontato che il progetto avrà uno happy end. Di qui al vedere poi le stazioni Hyperloop in giro per il mondo ne passa. Ma diamo temo al tempo, l'idea è senz'altro geniale e promettente.
22 dicembre 2017
Hyperloop è più vicino al debutto
Possiamo certamente includere Elon Musk nel novero degli imprenditori multitasking. I suoi interessi vagano infatti tra lo spazio e i sistemi di pagamento, ma il suo core business sono di sicuro i trasporti terrestri, incluso il progetto Hyperloop, di cui ho detto sin dal suo esordio e che va avanti segnando nuovi risultati concreti. La settimana scorsa, infatti, si è svolto il primo test con il sistema completo, che prevede il tubo di contenimento a tenuta stagna, la propulsione a motore elettrico lineare, la sospensione a levitazione magnetica e i sistemi di controllo e guida automatica. Ricordo che il sistema si basa sul far scorrere la navetta in un vuoto piuttosto spinto, equivalente nel test alla pressione atmosferica a 61.000 m di quota, tale da rendere (insieme alla sospensione magnetica) minima la resistenza al movimento e quindi limitare grandemente l'energia richiesta al sistema per funzionare e far raggiungere al pod la velocità massima di 1.078 km/h. Per ora sono stati raggiunti solo i 387 km/h, ma il progetto funziona e comincia a prendere forma la concreta possibilità di viaggi terrestri a velocità quasi transonica, superiore quella degli aerei di linea che dall'uscita di scena del Concorde per risparmiare carburante (e speculare sui viaggiatori) viaggiano più lentamente che negli anni '60. Hyperloop ha costi di sviluppo altissimi, ma il patron di Tesla ha già mostrato di cavarsela molto bene in ambito finanziario e la raccolta fondi ha toccato sinora quota 295 milioni di dollari. Se poi, come sembra, il primo Hyperloop in servizio sarà costruito negli Emirati, dove il denaro certo non manca, possiamo dare per scontato che il progetto avrà uno happy end. Di qui al vedere poi le stazioni Hyperloop in giro per il mondo ne passa. Ma diamo temo al tempo, l'idea è senz'altro geniale e promettente.
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